RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Reference services for the unserved, Fay Zipkowitz editor. Binghamton: The Haworth Press, 1996. 108 p. ISBN 1-56024-797-5. $ 24.95. Pubblicato anche in "The reference librarian", n. 53 (1996).


Incontrare e soddisfare le necessità informative, fino ad oggi misconosciute, dei lettori svantaggiati, interpretandole come una sfida e come un impegno al cambiamento per le biblioteche e le loro comunità. Ad alcune esperienze statunitensi e canadesi con questo obiettivo sono dedicati i contributi raccolti e presentati da Fay Zipkowitz, docente alla Graduate School of Library and Information Studies dell'Università di Rhode Island e studiosa di servizi bibliotecari per gruppi speciali, che ne chiarisce impostazione metodologica e denominatore comune.

Dal 1990 l'Americans with disabilities act, legge che impone il superamento delle discriminazioni basate sulla disabilità, prescrive alle organizzazioni e strutture pubbliche statunitensi di garantire pari opportunità di accesso ai portatori di disabilità, siano esse fisiche, sensoriali, mentali o emozionali. Di qui per le biblioteche l'impegno ad abbattere le barriere, non solo architettoniche, che ostacolano gli utenti svantaggiati: in difficoltà fisica nell'accesso o non educati all'utilizzo degli strumenti tradizionali, oppure non abituati a riconoscere il contesto in cui porre le loro richieste di informazione.

Zipkowitz sottolinea che si tratta di un processo costoso: nessuno sforzo delle biblioteche per implementare i servizi e soddisfare nuovi e peculiari gruppi di lettori può prescindere da un deciso incoraggiamento e da un adeguato supporto economico da parte delle rispettive amministrazioni.

Thomas E. Hecker, in Patrons with disabilities or problem patrons: which model should librarians apply to people with mental illness?, applica il concetto di disabilità al lettore con disturbi mentali e discute la categoria di "utente problematico", usuale nella trattatistica professionale americana, che identifica questo lettore nel suo comportamento in quanto problematico per la biblioteca. Siffatto comportamento "inappropriato alla situazione" è piuttosto sintomo e manifestazione di disturbi mentali che sono appunto una disabilità, come tale tutelata dall'Americans with disabilities act: considerarlo come tale e non come una mera turbativa dell'ordine in biblioteca può favorire la ricerca di più costruttivi modelli di comunicazione.

Katy Lenn (Library services to disabled students: outreach and education) propone diverse soluzioni per migliorare l'accessibilità fisica della biblioteca e per l'acquisizione di tecnologie a favore degli utenti disabili (da strumentazioni telefoniche specifiche per i non udenti a televisione a circuito chiuso per l'ingrandimento dei testi, a servizi per la descrizione audio dei film, a decodifica, stampa in Braille e altre opportunità offerte dalle nuove tecnologie). In una trattazione assai pratica, che invita a un attento esame di costi e benefici, Lenn sottolinea la necessità di una speciale attenzione a quanto, dallo stile di comunicazione a un'efficace segnaletica, i bibliotecari devono poter apprendere per abbattere altre, più sottili barriere.

Patricia Dewdney, Roma M. Harris e Christina Lockerby presentano i risultati di due studi canadesi sulle modalità di accesso a informazioni specifiche da parte delle donne che subiscono abusi fisici e psicologici, offrendo con Meeting the information needs of battered women: responsibilities and roles for library and information services indicazioni valide per servire anche altri gruppi svantaggiati. Intesa come un nodo della rete dei servizi sociali, la biblioteca può fornire alle donne informazioni necessarie a superarne il particolare isolamento e disagio attraverso vari materiali e strumenti, tra cui appositi opuscoli, appropriate segnalazioni bibliografiche, indirizzari delle risorse esistenti sul territorio, un uso delle intestazioni per soggetto che permetta il rinvio dai termini più comuni. Le biblioteche possono inoltre attrezzarsi per le esigenze di educazione permanente di operatori, fornitori di servizi e professionisti che assistono le donne, nei servizi di documentazione per le amministrazioni e come filtro di qualità sulla crescente letteratura prodotta.

Uno sforzo di sintesi tra metodi del sapere bibliotecario e della riabilitazione psichiatrica anima il progetto condotto presso la Outpatients' Library del Western Psychiatric Institute and Clinic dell'Università di Pittsburgh, biblioteca rivolta a persone con gravi disturbi mentali, specializzata in salute dei consumatori e riabilitazione, le cui attività sono state integrate nei programmi terapeutici della clinica. Adele L. Barsh e Meliza Jackson (Information needs of special populations: serving people with mental illnesses using computer aided instruction in a multimedia library for outpatients) descrivono acquisizione e utilizzo di programmi interattivi multimediali per facilitare l'organizzazione del pensiero, l'acquisizione di informazioni, la promozione dell'autonomia, in persone con disturbi cognitivi e particolari difficoltà nell'uso di fonti scritte tradizionali. La selezione dei prodotti disponibili da parte dei bibliotecari si è rivelata cruciale, data la grande differenziazione tra gli utenti e le peculiarità tecniche, di contenuto e di utilizzo dei prodotti stessi.

La bibliografia conclusiva, redatta da Rashelle S. Karp e Patricia L. Horne (Library services to traditionally underserved groups: an annotated bibliography), raccoglie e commenta 78 segnalazioni - seguite da un indice per soggetto - di testi e articoli che anche al lettore professionale italiano risulteranno utili per la messa a punto di metodi, lo sviluppo delle collezioni, la revisione critica di concetti e servizi tradizionali. Politiche per i servizi agli anziani, contributi all'incontro tra differenti culture, modelli di comunicazione rispettosi della diversità, biblioteche scolastiche per la società multiculturale: temi cui anche la letteratura professionale italiana sta mostrando crescente interesse (il lettore ritroverà in questo elenco diversi titoli già segnalati nel 1993 da Carlo Revelli nell'Osservatorio internazionale di "Biblioteche oggi").

Raccolta di contributi specifici solo apparentemente tra loro eterogenei, poiché uniti da un'impostazione metodologica comune, il volume risulta un valido strumento per l'ideazione e la realizzazione di servizi rivolti a nuovi lettori.

Silvia Tebaldi, Biblioteca centralizzata clinica, Università di Bologna