RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Catalogo collettivo dei periodici, a cura del Gruppo di coordinamento delle biblioteche della Regione Toscana. Firenze: Regione Toscana, 1996. 221 p. Fuori commercio.


Le biblioteche del Consiglio e della Giunta della Regione Toscana, dell'IRPET, del Centro regionale di documentazione agricola dell'ARSIA e i Servizi bibliografici (già Biblioteca del Servizio beni librari) possiedono una vastissima raccolta di periodici. In particolare, la biblioteca dei Servizi bibliografici detiene la più ampia e completa collezione relativa alle scienze del libro e della biblioteca (253 titoli attivi nel 1996), iniziata a partire dai primi anni Settanta con l'apertura della biblioteca professionale, dovuta a Luigi Crocetti allora responsabile del Servizio beni librari. Nella sintetica e forse non chiarissima Premessa, il coordinamento delle biblioteche e dei centri di documentazione precisa che ha "scelto di attenersi ad un'accezione di "periodico" abbastanza stretta", escludendo le "pubblicazioni con periodicità superiore all'anno" e "altri tipi di seriali (atti di congressi, rapporti annuali, annuari statistici, ecc." trattati come pubblicazioni monografiche. Precisa, inoltre, che "il catalogo non ha ambizioni bibliografiche, bensì vuole rispondere alla domanda se esista in una delle strutture un determinato periodico e con quale consistenza".

Il catalogo collettivo, redatto nel formato ISBD, omette sistematicamente la designazione numerica o cronologica (area 3) e la data di pubblicazione, "non previste dai cataloghi della maggioranza delle strutture partecipanti" o, piuttosto, non sempre conosciuta, per la mancanza del fascicolo "che reca il titolo proprio dato nell'area 1" (ISBD(S) 3, Nota introduttiva) nelle biblioteche partecipanti, con la conseguente trascrizione dei "numeri e/o date di copertura del primo e dell'ultimo fascicolo", se conosciuti, non in area 4 bensì in area 7 (cfr. 7.3.2), come sembra prescrivere lo standard (cfr. R. Dini, ISBD(S): introduzione ed esercizi, nuova ed., Milano: Bibliografica, 1995, p. 62-65). Si tratta di una soluzione che deriva da un punto debole e non lineare di ISBD(S), uno dei due standard - l'altro è ISBD(A) - che, come sappiamo, non hanno riscosso consensi unanimi. Se infatti gli elementi sono noti perché controllati nel fascicolo posseduto da un'altra biblioteca o in un repertorio attendibile e redatto con gli stessi criteri, perché registrarli nell'area delle note? Perché poi omettere la data di pubblicazione in assenza degli elementi dell'area 3, quando essa è considerata una notizia obbligatoria (cfr. 4.4, in particolare 4.4.6)?

Questo discorso non riguarda ovviamente il catalogo dei periodici della Regione Toscana bensì lo standard. Solo un rilievo all'ordinamento alfabetico del catalogo: il periodico "020: zeroventi..." dovrebbe iniziare la sequenza alfabetica, avrebbe cioè dovuto essere ordinato sotto "0" non sotto "zero". Un comodo indice dei titoli posseduti da ciascuna biblioteca chiude il catalogo, utilissimo soprattutto per chi non avesse ancora avuto modo di frequentare la biblioteca dell'ex Servizio beni librari della Regione Toscana, una meta obbligata per chiunque si occupi professionalmente di biblioteconomia. Il catalogo - come avverte una nota a p. 6 - è disponibile anche in forma di base di dati sul sistema informativo della Biblioteca della Giunta regionale e sulla rete interna regionale. È promesso un aggiornamento. Chi è interessato a ricevere il catalogo può rivolgersi ai Servizi bibliografici della Regione Toscana, via G. Modena 13, Firenze, tel. 055-4382771.

Mauro Guerrini, Università di Udine