[AIB] Associazione italiana biblioteche. Bollettino AIB 1997 n. 3 p. 377-379
RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Judith Szilvássy. Basic serials management handbook, under the auspices of the IFLA Section on Serial Publications. Revised edition. München: Saur, 1996. XII, 172 p. (IFLA publications; 77). ISBN 3-598-21803-6. DM 98.


Si tratta di un libro indirizzato a bibliotecari dei paesi in via di sviluppo, che si trovano spesso impreparati nell'affrontare un materiale così complesso come i periodici. È il risultato di seminari tenuti dall'ISDS International Centre con l'appoggio dell'Unesco per il personale che avrebbe poi lavorato nei paesi africani. Operando in questi paesi ci si rese conto che molto spesso mancavano le conoscenze di base, non soltanto sulla gestione dei periodici, ma sulla biblioteconomia in genere, concetto questo ribadito dall'autrice nella sua prefazione.

La gestazione di questo manuale è stata piuttosto laboriosa. Jean Whiffin, direttrice della Sezione periodici della University of Victoria, elaborò le risposte di un questionario internazionale sul trattamento dei periodici sotto forma di un abbozzo dal titolo Basic serials management (1983). Bisognava poi trovare una persona, europea o nordamericana, con esperienza lavorativa nei paesi in via di sviluppo, oppure una persona proveniente da questi paesi ma con esperienze di lavoro in Europa o Nordamerica, in grado di sintetizzare il tutto e di fissare i punti-chiave per la gestione dei periodici in un manuale di semplice lettura.

Nel 1988 il Serials Standing Committee dell'IFLA trova questa persona in Judith Szilvássy, attualmente direttrice del Council of Europe (Budapest) Information and Documentation Centre. Il suo curriculum presenta una grande familiarità con tutte le fasi di trattamento del materiale periodico e cinque anni di esperienza nella gestione del progetto Unesco/UNDP (United Nations Development Program) nel Sudest asiatico.

Il risultato è un manuale rivolto specialmente e necessariamente a chi si trova a operare in un ambiente non informatizzato, come è il caso della maggior parte dei paesi in via di sviluppo. L'ultimo capitolo, tuttavia, delinea le possibilità offerte dall'automazione presentando quelle più fattibili per costi.

Il manuale è composto da sei capitoli, sette allegati (per lo più elenchi di sedi Unesco e di altri enti operanti in ambito biblioteconomico/informativo nei paesi in via di sviluppo), più alcune liste di immediato utilizzo per la comprensione di alcuni termini contenuti nel manuale: una lista di acronimi e abbreviazioni (utilissima per decifrare enti o comitati citati nel corso della pubblicazione); una lista di definizioni in campo biblioteconomico, con riguardo ai periodici; un glossario di termini nel campo dell'automazione. Completa il tutto una bibliografia di base su tutti i temi trattati nei singoli capitoli e sempre destinata alle necessità particolari dei paesi in via di sviluppo.

I vari capitoli presentano in modo chiaro e didattico tutte le fasi della gestione dei periodici, dall'acquisizione alla catalogazione, fino alla conservazione. Si cerca sempre di dare soluzioni idonee ai problemi di costi e di gap tecnologico di questi paesi: per esempio, avendo presente l'alto costo degli abbonamenti - specie per le riviste straniere - si suggeriscono acquisti compartecipati da più biblioteche oppure il meccanismo degli scambi, con gemellaggi tra biblioteche dei paesi in via di sviluppo e quelle dei paesi tecnologicamente avanzati (library twinning) per il reciproco scambio di materiali. Si sottolinea sempre, infatti, l'importanza della collezione dei periodici locali di questi paesi e le difficoltà nel reperirli, anche per la mancanza di fonti informative. Si insiste sulla possibilità di ottenere gratuitamente molto materiale di enti quali l'Unesco. L'autrice, infatti, sembra molto attenta all'aspetto dell'informazione, necessaria allo sviluppo di questi paesi: spesso, oltre al denaro, manca proprio l'aggancio con il resto del mondo per queste zone definite infatti information-isolated areas, isolate nell'universo odierno caratterizzato dalla comunicazione globale sempre più rapida e diffusa. Ecco che allora anche i tempi lunghissimi di arrivo dei periodici stranieri, dilatati da comunicazioni postali poco efficienti, diventano quasi intollerabili se pensiamo alla necessità di rapidità di informazione di cui abbisogna la comunità scientifica. Ma anche la mancanza di fondi adeguati per le strutture è qui ricordata: a volte ne risente anche la conservazione del materiale. Quante biblioteche di paesi tropicali possono permettersi di seguire i parametri ottimali di umidità e temperatura necessari per il corretto mantenimento delle collezioni?

Uno sviluppo adeguato delle collezioni è messo in forse anche dalla difficoltà di reperire moneta straniera per i pagamenti internazionali e qui l'autrice ricorda e illustra le possibilità di pagamento attraverso i coupons dell'Unesco.

In conclusione, pur considerandoci appartenenti a un paese tecnologicamente avanzato, la lettura di questo manuale non è superflua: quante delle nostre biblioteche non risentono, almeno in parte, di questi problemi? Senza contare il fatto che il libro, di facile lettura, è un ottimo strumento introduttivo al trattamento dei periodici per chi ha poca dimestichezza con questo materiale così mutevole.

Giovanna De Benedet, Università "Ca' Foscari" di Venezia


N.B. Sorry, no English abstract is available.
Copyright AIB 1997-10-27, ultimo aggiornamento 2000-01-20, a cura di Alberto Petrucciani
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