Electronic resources: selection and bibliographic control, Ling-yuh W. Pattie, Bonnie Jean Cox editors.  Binghamton: The Haworth Press, 1996. XII, 252 p.  ISBN 1-56024-847-5.  $ 39.95.  Pubblicato anche in «Cataloging & classification quarterly», 22 (1996), n. 3/4.


Opera di carattere miscellaneo, comprende una serie di interventi dedicati alla gestione delle risorse elettroniche, tramite un'analisi che include vari aspetti: selezione, acquisto, catalogazione, integrazione con le risorse tradizionali. Già a un primo approccio sono evidenti alcuni elementi interessanti e di segno positivo: un sobrio profilo biografico delle due curatrici, utile a individuarne le competenze specifiche e la provenienza accademica, un'introduzione accurata che passa in rassegna i saggi esplicitando il filo conduttore che ha giustificato la raccolta, l'indice dei saggi posto all'inizio, un sommario precedente i singoli scritti in cui si danno informazioni sugli autori con relativo recapito.

L'obiettivo principale dell'opera è quello di organizzare in un insieme armonico aspetti concettuali e pragmatici della selezione e del controllo bibliografico delle risorse elettroniche, partendo dalle modificazioni imposte da Internet; tuttavia si evidenzia come già CD-ROM e banche dati varie su supporti non cartacei abbiano costretto da tempo le biblioteche a modificare i propri servizi di selezione, acquisto, catalogazione e tutela, obbligando inoltre lo staff ad affrontare una fattiva collaborazione con gli informatici. La conoscenza del contenuto e del mezzo permette una corretta selezione dei prodotti, non senza tener conto di priorità locali, risorse economiche, limiti di spesa e strutture organizzative.

Carol Mandel e Robert Wolven riflettono sulla possibilità di applicare i principi di Cutter alle risorse trovate in Internet, utilizzando soggetti e vocaboli controllati attraverso la navigazione in diversi Web; in questa direzione si muove Judith Brugger che, presentandosi come ex-catalogatrice, conferma l'impossibilità per i catalogatori di rinunciare al controllo bibliografico, anche di fronte a risorse appartenenti a biblioteche cosiddette digitali: TEI (Text Encoding Initiative) sembra essere lo strumento più adatto e flessibile per affrontare la questione. Molto interessante anche per noi sembra essere l'articolo di Diane Hillmann sul problema degli OPAC in relazione ai Web: hanno un futuro se non migrano in Internet oppure sono destinati a finire come i dinosauri? OPAC che diventano sempre più ricchi se offrono agli studenti, come presso l'Università della Virginia, la possibilità di trasferire nella memoria della biblioteca tesi e dissertazioni sotto forma di file elettronici, poi catalogati e indicizzati secondo gli standard richiesti: tutto questo rappresenta certamente un salto di qualità rispetto alle tesi cartacee catalogate tradizionalmente. La volontà di integrare risorse è ben espressa nell'articolo di Dennis Nicholson e Mary Steele, in cui si illustra Catriona, ambizioso progetto che punta a sviluppare procedure e applicazioni per la catalogazione utilizzando Z39.50.

Gli ultimi articoli sono dedicati all'analisi di soluzioni adatte a incorporare risorse reperite in Internet e servizi librari di stampo tradizionale: la raccolta è dunque costruita sapientemente come un iter che parte dall'approccio con il mezzo elettronico per approdare alla gestione consapevole delle biblioteche virtuali. Catalogare Internet è divenuto ormai materia dibattuta correntemente tra i bibliotecari americani con grande cognizione di causa; alla periferia dell'impero si stanno invece muovendo i primi passi. Siamo tutti in attesa di sapere come andrà a finire poiché è evidente che il nostro futuro professionale è legato alla capacità di saper gestire con coerenza tutte le innovazioni tecnologiche che assediano la comunità del sapere.

Sonia Cavirani, Biblioteca della Scuola di specializzazione in diritto civile, Università di Camerino