Bruce R. Kingma with Suzanne Irving.  The economics of access versus ownership: the costs and benefits of access to scholarly articles via interlibrary loan and journal subscriptions.  Binghamton: The Haworth Press, 1996.  XII, 79 p.  ISBN 1-56024-809-2.  $ 19.95.  Pubblicato anche in «Journal of interlibrary loan, document delivery & information supply», 6 (1996), n. 3.

L'accesso invece dell'acquisto è oggi la politica di acquisizione alternativa. Ma quanto costa l'accesso? La scarsità di risorse impegna ogni bibliotecario a ben calcolare i costi delle due alternative.

L'analisi economica aiuta a fare scelte consapevoli. In particolare, l'analisi costi/benefici fornisce un insieme di strumenti teorici ed empirici per fare, in ogni circostanza, la scelta efficiente. L'analisi economica non è l'analisi dei costi, anche se la presuppone: l'analisi economica aggiunge all'analisi dei costi (centri di responsabilità, centri di costo) altri strumenti come il costo marginale o il costo di opportunità.

Il costo marginale di un'unità di output è il costo di aumento dell'output, in un dato periodo di tempo. I costi marginali sono dati dai costi delle variabili di input necessarie per aumentare l'output. Il costo marginale dell'accesso a un periodico è il costo sostenuto dalla biblioteca o dall'utente ogni volta che usa una copia del periodico e varia se il periodico è in abbonamento o è chiesto tramite prestito interbibliotecario. Il costo marginale, nel caso di abbonamento a un periodico, è il costo per ciascun uso di quella testata e comprende il tempo speso dall'utente per la consultazione e il costo della biblioteca per rimettere a posto il fascicolo (non include i costi fissi associati a ogni periodico, come il costo dell'abbonamento, della rilegatura o i costi di gestione e immagazzinamento). Il costo marginale, nel caso di accesso tramite prestito interbibliotecario, comprende per l'utente i tempi di attesa della trasmissione della richiesta e per la biblioteca il costo del lavoro legato alla fornitura dell'articolo. Se la biblioteca applica una tariffa, questo è un costo dell'utente da aggiungere agli altri costi monetari.

Se la biblioteca potesse predire il valore di opportunità di ogni periodico per gli utenti, potrebbe accuratamente selezionare gli abbonamenti da acquisire. Uno degli strumenti più importanti che i modelli economici offrono a chi ha responsabilità di gestione è la nozione di costo di opportunità di un bene o servizio, cioè il valore più alto tra diverse alternative di beni o servizi. Il costo di opportunità differisce dal costo monetario perché comprende non solo il denaro per acquisire il bene ma anche il valore del tempo speso per consumarlo, le aspettative e le opportunità perse. Se un bene non ha costo, puņ perņ sempre avere un costo di opportunità. Gli economisti usano i costi di opportunità per rappresentare l'intero costo di un consumo di servizio o di un acquisto di beni. In ogni analisi costi/benefici si considerano i costi di opportunità di tutte le alternative.

Un esempio dell'importanza dei costi di opportunità è dato dalle scelte che si fanno per il prestito interbibliotecario. Il bibliotecario, per ogni articolo che l'utente gli richiede, ha due alternative: l'articolo puņ essere richiesto a un'altra biblioteca in prestito o a un fornitore in abbonamento. Nel primo caso, la trasmissione puņ essere gratuita ma richiede un certo tempo. Nel secondo caso, costa il prezzo d'abbonamento, ma puņ essere disponibile subito. La differenza tra i costi suggerirebbe di chiedere l'articolo a un'altra biblioteca, ma andrebbe calcolato anche il costo aggiuntivo di opportunità che l'utente deve sostenere, che in certi casi supera la differenza dei costi finanziari.

Bruce Kingma, economista dell'Università di New York ad Albany, e Suzanne Irving, bibliotecaria responsabile del prestito interbibliotecario nella stessa università, hanno applicato il modello dell'analisi economica sopra descritto a quattro università per stabilire i costi dell'accesso agli articoli dei periodici dell'area matematica e scientifica, confrontati a quelli dell'abbonamento. Sulla base della stima dei costi finanziari, dei costi marginali e dei costi di opportunità indicano una regola di comportamento su quando sia più efficiente abbonarsi e quando invece convenga chiedere un prestito interbibliotecario. L'approccio dell'analisi economica per calcolare i costi del prestito interbibliotecario è nuovo e il risultato illustrato nel volume davvero considerevole e utile da applicare anche nella realtà delle biblioteche italiane.

Gli autori dimostrano che l'accesso ha un costo da calcolare sommando ai costi di fornitura i costi di opportunità dell'utenza. La lettura del volume suggerisce che l'efficienza economica del prestito interbibliotecario dipende dalla frequenza d'uso, dal costo di fornitura e dal costo di opportunità degli utenti. Se si calcolano solo i costi finanziari, i costi economici vengono sottostimati e possono portare a decisioni che diminuiscono l'efficienza della biblioteca. Gli autori avvertono inoltre che la condivisione di periodici fa risparmiare ma vanno considerati anche gli effetti a medio termine della cooperazione sul prezzo delle riviste. È un circolo vizioso: la cooperazione bibliotecaria aumenta come conseguenza dell'aumento dei prezzi dei periodici; se le biblioteche cancellano alcuni abbonamenti o i prezzi aumentano ancora o si interrompe la pubblicazione.

Anna Maria Tammaro, Università di Firenze