RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Thomas J. Froehlich.  Survey and analysis of the major ethical and legal issues facing library and information services.  München: Saur, 1997.  VII, 99 p.  (IFLA publications; 78).  ISBN 3-598-21804-4.  DM 78.  Distribuito da Ellediemme - Libri dal mondo s.r.l.

Il volume di Thomas Froehlich, professore della School of Library and Information Science della Kent State University, nasce da uno studio commissionato dall'IFLA e dall'Unesco e si propone di identificare e analizzare a livello mondiale i principali aspetti deontologici e giuridici nell'ambito delle biblioteche e dei servizi informativi.

Nel primo capitolo Froehlich parte da alcune considerazioni generali chiarendo quali significati attribuisca a termini quali etica (l'insieme di valori universali, condivisibili da ognuno al di là delle differenze culturali), morale (i valori accettati all'interno di un gruppo o nazione o comunità) e legge (regole e principi istituzionalizzati dal governo o da un'altra autorità) e le interrelazioni tra questi diversi fattori. Stabilito che il campo di indagine sarà il mondo delle biblioteche e dei centri di informazione, identifica i numerosi soggetti che possono avere una parte (i bibliotecari e gli utenti ma anche le case editrici, i governi, ecc.) così come i diversi contesti organizzativi (biblioteche universitarie e pubbliche, centri di documentazione, ecc.).

Nel secondo capitolo si cerca di stabilire quali valori possano essere alla base della professione e quindi di un'etica professionale (rispetto per le diverse convinzioni politiche, morali e religiose, rispetto della privacy dell'utente, ecc.); quali obblighi ne derivino (verso se stessi, l'organizzazione, "l'ambiente" inteso come contesto culturale e sociale) ma anche dei possibili conflitti che possono sorgere tra norme, obblighi e principi. In particolare, vengono messi in evidenza i concetti di "responsabilità sociale" di biblioteche e centri di informazione, cioè del fatto che queste organizzazioni, in quanto istituzioni sociali, abbiano oltre a obiettivi propri anche l'obbligo di partecipare ai più vasti obiettivi della società o della cultura in generale, e di "utilità sociale", cioè la finalizzazione della propria azione al soddisfacimento dei bisogni del maggior numero possibile di persone.

Il terzo e più corposo capitolo si concentra sulle aree di interesse legale ed etico nella produzione, raccolta e diffusione di informazioni. Tre sono in particolare i punti sviluppati: copyright, controllo e censura nella raccolta di informazioni (in particolare nella creazione delle raccolte) e infine i problemi che i professionisti dell'informazione possono incontrare nella raccolta e nella diffusione di informazioni.

Relativamente al copyright, Froehlich dedica spazio in particolare a tre aspetti: in primo luogo le diverse concezioni che emergono da tradizioni giuridiche e culturali; in particolare quella dei paesi anglosassoni pone l'accento sulla tutela del diritto economico dell'autore di un'opera, mentre quella del codice civile, tipica della Francia, si preoccupa di difendere una creazione intellettuale da manomissioni e alterazioni non autorizzate dall'autore; secondariamente si analizzano i problemi che una legislazione sul copyright troppo restrittiva può creare alle biblioteche, soprattutto a quelle di società commerciali; infine le difficoltà che sorgono nel tentativo di applicare le tradizionali concezioni di copyright ai nuovi formati documentari, specialmente elettronici, la cui riproducibilità è estremamente facile, dove molti materiali multimediali possono avere più autori che a loro volta possono usare materiali di autori diversi.

Il secondo argomento, la contrapposizione tra censura e selezione dei documenti, sembra basarsi su una distinzione chiara: da un lato l'esclusione sistematica di certi tipi di documenti sulla base di pregiudizi morali, politici e religiosi; dall'altra una scelta dei documenti basata sugli obiettivi dell'istituzione; di fatto però gli standard culturali o della comunità influiscono su quest'ultima pratica, finendo per dare vita a una forma velata di censura, più o meno conscia. Nuovi problemi relativi alla censura sono nati con l'avvento di Internet e la conseguente diffusione di materiali che secondo gli standard morali e legali di alcune comunità sono proibiti (ad esempio, le immagini pornografiche); ma come si può stabilire chi ha giurisdizione su ciò che esiste nel cyberspazio che per definizione non ha confini? Numerose sono poi le problematiche emergenti nel recupero e nella diffusione dell'informazione da parte dei professionisti dell'informazione: se l'accesso alle informazioni debba sempre essere gratuito; se il reference debba sempre fornire le informazioni richieste; il rispetto o la violazione della privacy in biblioteca.

Nel quarto capitolo vengono invece elencati i condizionamenti "ambientali" che agiscono sui professionisti dell'informazione: dai rapporti all'interno dell'organizzazione al ruolo dei codici deontologici professionali, dal modo di affrontare la presenza di utenti "problematici" al ruolo dei consulenti.

Terminata la lettura resta la sensazione che le tematiche affrontate siano meritevoli di un maggior approfondimento, ma di questo non si può fare una colpa al libro di Froehlich, il cui proposito era di fornire una panoramica esauriente dell'argomento, obiettivo senza dubbio centrato. In conclusione, questo volume ci spinge a due considerazioni: in primo luogo come anche nelle attività quotidiane del lavoro in biblioteca, apparentemente più scontate e anodine, si nasconda un potenziale dilemma deontologico; secondariamente, che quando ci si troverà a fronteggiarlo, quasi mai ci si potrà aspettare di arrivare a una soluzione netta e sicura, perché anche i principi professionali generali universalmente condivisi si prestano a interpretazioni diverse ugualmente legittime.

Giorgio Nesossi, Biblioteca comunale di Torre de' Roveri (BG)