La letteratura grigia: politica e pratica: 3° Convegno nazionale, Istituto superiore di sanità, Roma, 25-26 novembre 1999: atti, a cura di Vilma Alberani e Paola De Castro. ii, 167 p. (Istisan Congressi; 67).

Il volume raccoglie, pressoché per intero, gli atti del terzo convegno nazionale sulla letteratura grigia organizzato a Roma dall'Istituto superiore di sanità dopo quelli del 1992 e del 1996. Il convegno è stato l'occasione sia per una rassegna delle numerose iniziative nazionali e internazionali, con significativa partecipazione italiana, nel campo della letteratura grigia (LG), sia per una riflessione e un bilancio a venti anni di distanza dal seminario di York del 1978, che aveva rappresentato il vero e proprio atto di nascita a livello europeo della LG e aveva avviato e stimolato, tra l'altro, iniziative per la definizione di regole di presentazione dei testi di LG, per la costituzione di basi dati a livello europeo (vedi il progetto SIGLE) e per la sensibilizzazione dei produttori di LG all'applicazione di direttive comuni.

Nel corso di questi venti anni la stessa definizione di LG si è andata arricchendo e trasformando: si veda, ad esempio, la cosiddetta Convenzione di Lussemburgo del 1997 ricordata da Daniela Luzi che accoglieva nella LG la documentazione elettronica o la proposta di Alessandro Sardelli di definire la LG una "letteratura di organizzazione", in quanto emanazione dell'attività propria di istituzioni operanti - in una tipologia non esaustiva - nell'ambito della ricerca scientifica, dell'economia, dell'associazionismo no profit e della pubblica amministrazione.

Nel frattempo sono anche cresciute le tipologie di documenti afferenti alla LG. A quelli più “tradizionali”, dei quali il volume offre una interessante panoramica – ad esempio, documenti sanitari come protocolli clinici, cartelle cliniche e atti di politica sanitaria in genere; documenti legali come circolari, commenti sulla legislazione e atti parlamentari; documenti economici come brevetti e marchi, cataloghi commerciali, bilanci, documentazione pubblicitaria, studi di settore; documenti tecnici come manuali e norme tecniche, linee guida e liste di controllo; e ancora tesi, materiali didattici e dispense, atti di convegni, audiovisivi, bollettini e newsletter, periodici di e per ragazzi, copioni teatrali, comunicati e rassegne stampa, manifesti, pieghevoli e volantini, rapporti interni, relazioni su attività, guide informative, cataloghi di mostre e traduzioni – si sono aggiunti documenti esclusivamente digitali come pagine Web, giornali elettronici, gruppi di discussione, raccolte di FAQ; altri ancora, trasposti in forma digitale, spesso hanno mutato profondamente genesi, ciclo di vita e destinatari: ad esempio preprint, rapporti, bibliografie, spogli di periodici, cataloghi di biblioteche, tesauri e soggettari.
In generale, come dice Giovanni Solimine, è evidente una sorta di tendenza dei documenti elettronici "a prendere il posto della LG" o, almeno, una tendenza della LG tradizionale a inglobare al suo interno un settore crescente di LG elettronica o "informazione grigia".

Sul versante dei destinatari della LG, è evidente come con Internet una letteratura nata per una circolazione limitata, con un pubblico spesso definito a priori, non solo diventi potenzialmente conoscibile da tutti ma sia destinata spesso a un pubblico indeterminato, perdendo in tal modo una delle sue caratteristiche originarie.
Ma questa potenziale conoscibilità non significa automaticamente maggiore raggiungibilità: si pensi al "rumore" della rete, alla congerie di informazioni scarsamente organizzate che rischia di rendere casuale e imprevedibile, se non vano, il reperimento di dati pertinenti e precisi, e al problema della stabilità dei testi digitali. È proprio su questi punti che si gioca fondamentalmente la partita della disintermediazione, ovvero della tendenza, avvertita o paventata, a fare a meno delle biblioteche e dei bibliotecari nell'individuazione, nell'accesso e nell'utilizzazione della LG e più in generale a ricostruire in modo nuovo l'intero ciclo di vita del documento, dal produttore dell'informazione al consumatore.

Nel ventennio in questione, nonostante tutto, sono rimaste sostanzialmente immutate le attività richieste agli addetti ai lavori da questo tipo di letteratura: in primo luogo la sua conservazione anche digitale, a cominciare dalla selezione e dalla raccolta del materiale stesso, in un processo che coinvolge necessariamente enti produttori, centri di riferimento, biblioteche locali; quindi il suo ordinamento e il suo trattamento descrittivo e semantico condotto con strumenti vecchi e nuovi (metadata, metatesauri, reti neurali, DOI ecc.); infine, la sua messa a disposizione del pubblico, attraverso strumenti informatici continuamente aggiornati.
Le iniziative e i progetti raccontati negli articoli raccolti in questo volume dimostrano, caso mai ce ne fosse bisogno, che c'è ancora spazio per un ruolo importante dei bibliotecari nella progettazione di sistemi informativi e cooperativi che permettano un accesso efficace all'universo documentario della LG, al fine di assicurarne la fruibilità alla generalità del pubblico.

Giovanni Arganese
Biblioteca medica statale, Roma