[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 2 p. 216
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Manuela Gaggelli - Serena Marrocchesi. La biblioteca allo specchio: venticinque anni di politiche culturali per una biblioteca del pubblico, introduzione di Paolo Federighi. Castelfiorentino: Comune di Castelfiorentino ; Ospedaletto (PI): Pacini, 2000. 143 p. (Castelfiorentino: storia e cultura; 13). ISBN 88-781-345-8. Eur 12,91.

Le biblioteche pubbliche esistono per soddisfare i bisogni di comunità che presentano differenze profonde ma, a ben guardare, il panorama bibliotecario italiano presenta numerose e considerevoli lacune.
È evidente una forte tendenza del sistema bibliotecario pubblico italiano a gestire i propri percorsi formativi rinunciando alla presenza dell'attore determinante, il pubblico. Si rimprovera, infatti, la quasi totale mancanza di attenzione per le crescenti necessità e per le urgenti problematiche sollevate dall'utenza che ha, a sua volta, disatteso le aspettative culturali e il suo appuntamento con il libro.

Il libro necessita attenzione, tempo e concentrazione; in quanto veicolo ricco di energia comunicativa determina con il lettore un rapporto intenso e vincolante. Proprio il lettore è qualche volta incapace di riconoscere la propria identità e di rivendicare un ruolo cosciente nell'esperienza culturale, tale da avviare un processo di trasformazione della biblioteca.

La biblioteca pubblica, rivolgendosi a tutti, ha trascurato i reali bisogni formativi ed educativi del pubblico determinando, come conseguenza, la creazione di un'utenza che, come detto da Paolo Federighi, risulta "dimezzata". Esistono, però, delle realtà capaci di interpretare il proprio ruolo in funzione delle esigenze e degli stimoli della società circostante.

L'esperienza della Biblioteca comunale Vallesiana di Castelfiorentino consente infatti di testimoniare che cambiare è possibile. Il lavoro delle autrici, Manuela Gaggelli e Serena Marrocchesi, rappresenta un momento di riflessione su oltre venticinque anni di attività della Biblioteca Vallesiana che, sin dagli anni Settanta, ha espresso una forte volontà di cambiamento della propria funzione e dei servizi offerti. La Biblioteca ha definito l'iter di sviluppo di quelle risorse che, ampliando la capacità informativa, hanno reso la struttura-biblioteca incisivamente presente e partecipe del quotidiano.

L'impegno principale è stato quello di prospettare una struttura pubblica per il pubblico: non più una biblioteca in attesa di clienti, ma aperta a un nuovo approccio per favorire chi, avvicinandosi al libro e alla lettura, è strutturalmente incapace di usufruire delle occasioni formative. La Biblioteca comunale Vallesiana si è trasformata in un anello importante nella politica culturale mostrandosi capace e consapevole di incidere sulla vita del territorio di Castelfiorentino: ha dato vita a iniziative diverse e diversificate, si è qualificata come luogo di servizio pubblico e ha lasciato che il pubblico si trasformasse in protagonista principale, divenendo soggetto-oggetto dell'uso e della gestione della biblioteca.

Con queste premesse, nel 1982, è stato avviato il progetto "Pubblico e biblioteche". La partecipazione dell'amministrazione comunale al fianco della Vallesiana ha permesso di creare un articolato percorso di programmi educativi, sociali e culturali per l'utenza, gli adulti in particolare, che richiedeva una formazione extra-scolastica. Le linee guida del progetto, tracciate con l'aiuto di Filippo Maria De Sanctis e Paolo Federighi, sono state la dimostrazione della volontà di non tralasciare, né di prescindere, dal contesto reale di Castelfiorentino: le metodiche di applicazione, infatti, sono state adeguate alle esigenze pratiche della comunità. Per alcuni anni sono stati istituiti corsi di riqualificazione scolastica e culturale a favore dei cittadini che intendevano ricollocarsi professionalmente; in seguito alle numerose richieste per una programmazione mirata all'informazione artistica e culturale sono stati attivati numerosi eventi tra cui seminari, gruppi di lavoro e di ricerca che hanno avuto come obiettivo i mezzi di comunicazione e la possibilità degli utenti di interagire con essi.

Per divulgare la cultura musicale e formare un uditorio critico, non più passivo ma attento giudice, sono stati definiti calendari ricchi di incontri, dibattiti, corsi e concerti; il rinato interesse verso la cultura cinematografica, poi, ha seguito l'intento di risanare il divario tra pubblico e autore imposto dal mercato, soprattutto locale. La multifunzionalità di espressione di cui si è fatta portavoce la Biblioteca ha reso l'esperienza non una semplice iniziativa, ma una sperimentazione gestionale in piena regola, grazie anche all'apporto tecnico e alla consulenza della cattedra di Educazione degli adulti dell'Università di Firenze.

Il lavoro capillare svolto dalla Vallesiana ha avuto il merito di promuovere iniziative culturali in tutti coloro che da sempre sono stati spettatori: la Biblioteca ha adempiuto alla propria funzione raggiungendo gli utenti attraverso il sistema di distribuzione stellare del libro e ha creato occasioni di lettura in tempi e luoghi del tutto non conformi ai termini canonici di lettura del libro stesso. L'uso del libro all'interno delle pratiche quotidiane ha moltiplicato la Biblioteca, le ha permesso di modellarsi sui bisogni reali del pubblico potenziale, riabilitandolo e restituendolo alla lettura sotto nuove spoglie. Una biblioteca pubblica per il pubblico.

Le autrici concludono con una riflessione: «è iniziato il riconoscimento della comunità nella Biblioteca», la Biblioteca si è liberata dallo specchio che la rifletteva per riflettersi nella comunità. «Castelfiorentino costituisce un caso raro di coerenza e perspicacia», la dimostrazione che è possibile giungere a obiettivi concreti nel presente.

Sabrina Celi
Biblioteca centrale della Facoltà di lettere e filosofia, Università di Siena


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