[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 2 p. 234-235
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


European Library Automation Group. Archives, libraries and museums convergence = Archives, bibliothèques et musées, 24th Library Systems Seminar, Paris, 12-14 April 2000, actes réunis et publiés par Maria Witt & Majd Ihadjadene, programme scientifique sous la direction de Paula Goossens, avant-propos de Pietro Corsi, tableaux de Jacques Poirier. Paris: Cité des sciences et de l'industrie, 2001. xxvi, 445 p. ISBN 2-86842-146-6.

Il volume raccoglie, in edizione bilingue inglese e francese, gli atti del congresso annuale ELAG, che nel 2000 ebbe sede a Parigi; gli atti sono suddivisi secondo i tre momenti in cui si articola tradizionalmente il congresso: gli interventi sul tema del seminario presentati dai relatori in seduta plenaria, i rapporti conclusivi dei gruppi di lavoro (workshop), le schede informative sui nuovi sviluppi tecnologici dell'ente di appartenenza presentate da numerosi dei partecipanti e discussi in una apposita sessione. Tema centrale del congresso era la cooperazione in ambito ALM, acronimo che raggruppa Archives, libraries and museums. Al tema erano dedicati gli interventi di Jan Van der Starre del Netherland Institute for Art History (RKD), di Liv Aasa Holm dell'Oslo University College, di Paul Miller dell'UKOLN e di Nancy Elkington dell'RLG, ma mancano negli atti i due ultimi interventi.

Jan Van der Starre parte dall'osservazione che l'utente desidera accedere al patrimonio culturale disponibile in rete nel modo più diretto possibile, donde la necessità di analizzare i possibili momenti di cooperazione fra i tre mondi per creare un ambiente comune accessibile agli utenti, pur senza nascondersi le forti problematiche poste dalle differenti tradizioni catalografiche e dai differenti trattamenti del materiale. In particolare, e la cosa non sorprende, un tentativo di applicazione della codifica Dublin Core a una serie di dati storici nel dominio dell'arte esperito dall'RKD ha mostrato l'inadeguatezza dello schema, al punto che, secondo quanto osserva il relatore, «a fronte della ricchezza delle fonti e delle descrizioni, Dublin Core è parso un enorme passo indietro nella storia».

Liv Holm dal canto suo si sofferma sulle problematiche dell'information retrieval nei tre settori, analizzando la possibilità di creare un profilo Z39.50 comune: al termine di una dettagliata disamina la relatrice giunge alla conclusione che sarebbe possibile definire un profilo comune, ma poiché i criteri di ricerca comuni obbligatori sarebbero assai ridotti e anche i formati dei dati potrebbero essere omogeneizzati solo a un livello assai basso (formato di registrazione SUTRS), tutto sommato i benefici per gli utenti risulterebbero assai modesti.

Altri temi collaterali toccati da vari relatori riguardano l'applicazione di Unicode nei sistemi di automazione, di cui Vinod Chachra ha mostrato i vantaggi in termini di trattamento di dati bibliografici differenti; lo sviluppo di Z39.50, di cui Poul Henrik Jørgensen ha illustrato il profilo applicativo sviluppato nell'ambito del progetto ONE-2, anche in rapporto a due altri profili europei, DanZig2 e Bath; la cooperazione internazionale per il trattamento delle risorse elettroniche, con la presentazione da parte di Stuart Hunt del progetto CORC di OCLC per la catalogazione cooperativa delle risorse elettroniche; i progetti europei BIBLINK e NEDLIB riguardanti rispettivamente il deposito legale e la conservazione a lungo termine delle risorse elettroniche, oggetto della presentazione da Elisabeth Freyre. Infine uno spazio è stato dato anche alla presentazione di progetti di cooperazione nazionali, quali il progetto francese di acceso in rete all'informazione sui musei, brevemente illustrato da Philippe Avenir, e gli ultimi sviluppi di SBN, presentati da Claudia Parmeggiani.

Tra i numerosi workshop, di cui gli atti raccolgono le sintesi conclusive, è assai interessante quello dedicato all'analisi di un possibile modello concettuale per il mondo ALM. Nicholas Crofts offre una presentazione del modello di riferimento CRM (CIDOC Reference Model), un modello di tipo orientato agli oggetti elaborato per rappresentare le descrizioni museografiche, sia di belle arti sia di scienze naturali, con gli scopi di fungere da base per la creazione di sistemi di informazioni culturali e di definire un quadro semantico che consenta lo scambio e la condivisione di informazioni a sistemi incompatibili, come sono quelli di documentazione museale, assai più di quanto non lo siano quelli bibliotecari. Nella sintesi conclusiva del workshop si dà conto dell'analisi e della discussione condotta dai partecipanti per verificare i possibili punti di contatto fra CRM e FRBR, da cui emerge, che pur tenendo conto delle differenze tra i due modelli, dovrebbe essere possibile giungere a una fusione dei due modelli.

Si deve infine a Maria Witt un'utile e aggiornata, anche oltre il 2000, bibliografia selettiva che raccoglie pubblicazioni, convegni, siti Web sul tema delle “convergenze” in ambito ALM. Nel suo intervento di apertura, Marc Chauveinc, tra i padri fondatori dell'ELAG, nel tracciare un rapido schizzo delle origini di ELAG, ne ricorda le origini nel gruppo che nel 1975 pubblicò il manuale Intermarc, antesignano almeno nelle intenzioni e negli scopi di UNIMARC, il cui centro di interesse era quindi la catalogazione automatizzata, in particolare con lo scopo di preparare i cataloghi a stampa di grandi biblioteche, in un'epoca in cui gli OPAC erano ancora ai loro primi passi e l'automazione bibliotecaria era ancora legata alla stampa delle schede. Da allora gli interessi centrali delle biblioteche si sono spostati e la rete, come mostrano anche gli atti di questo convegno, ha rimesso in gioco molti dei ruoli tradizionali delle biblioteche, portando a estendere il tradizionale concetto di cooperazione interbibliotecaria verso quello di una cooperazione che coinvolga tutti gli enti, biblioteche, musei, archivi, a cui spetta il compito di garantire l'accesso, anche tramite la rete, alla memoria culturale.

Antonio Scolari
Centro di servizio bibliotecario di ingegneria, Università di Genova


N.B. Sorry, no English abstract is available.
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