[AIB]  Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 3 p. 337-340
AIB-WEB | BollettinoAIB | Sommario 2002 n. 3

Il progetto MINERVA nell'ambito delle iniziative comunitarie per la digitalizzazione del patrimonio culturale

di Rossella Caffo


Il coordinamento delle politiche di digitalizzazione del patrimonio culturale europeo costituisce uno degli obiettivi prioritari della Direzione generale per la Società dell'Informazione della Commissione europea. Rientra nell'ambito più generale dell'applicazione delle nuove tecnologie ai beni culturali e si colloca nel quadro del Piano di azione e-Europe approvato formalmente dagli Stati membri dell'UE durante il Consiglio europeo tenutosi a Feira nel giugno 2000, e recentemente rinnovato fino al 2005.
Uno degli obiettivi del Piano di azione è promuovere la creazione di contenuti europei da collocare sulle reti globali, sfruttando pienamente il potenziale delle tecnologie digitali. Si fa infatti sempre più sentita l'esigenza di un nesso diretto tra i programmi di incentivazione nel settore culturale e quelli basati sulle nuove tecnologie, sia a livello nazionale che comunitario.
Il 4 aprile 2001 è stato organizzato dalla presidenza svedese dell'UE in collaborazione con la Commissione europea (Direzione Generale per la Società dell'Informazione - Unità relativa al Patrimonio Culturale) nella città svedese di Lund un meeting a cui hanno partecipato i rappresentanti e gli esperti di tutti gli Stati membri, per analizzare gli aspetti principali di questa iniziativa e formulare raccomandazioni in vista di una serie di azioni di coordinamento dei lavori che possano contribuire tra l'altro a creare un valore aggiunto alle attività di digitalizzazione in atto nei vari Stati membri, in modo che risultino valide a livello europeo e sul lungo periodo. Il principio di base affermato stabilisce che le conoscenze culturali e scientifiche europee formano un patrimonio esclusivo di pubblico valore che riflette la memoria collettiva in perenne evoluzione delle diverse società che caratterizzano l'Europa, fornendo al contempo una solida piattaforma di partenza per lo sviluppo dell'industria europea dei contenuti digitali in una società del sapere a dimensione sostenibile.

Pertanto questo patrimonio deve essere messo alla portata del pubblico e rientrare in una dinamica di sostenibilità.

Esistono tuttavia difficoltà di rilievo che rischiano di limitare le possibilità di valorizzazione del potenziale racchiuso in queste risorse sul piano culturale, sociale ed economico. I principali ostacoli individuati in questo contesto sono:

  • Un approccio frammentato. Anche se oramai già piuttosto diffuse, le attività di digitalizzazione sono comunque estremamente frammentate in funzione degli strumenti e dei meccanismi adottati nei vari Stati membri. Inoltre, l'assenza di un approccio uniforme a livello europeo per stabilire quali contenuti siano stati digitalizzati o selezionare quelli da digitalizzare comporta talvolta una duplicazione degli sforzi, delle risorse e degli investimenti.
  • Il problema dell'obsolescenza. Le procedure di digitalizzazione sono costose e richiedono investimenti cospicui, solitamente ad opera delle amministrazioni pubbliche. Non bisogna sottovalutare il rischio di vanificare tali investimenti qualora si opti per tecnologie e standard inadeguati che finiscono col rendere presto obsolete o inutilizzabili le risorse digitali create, oppure imporre ulteriori esborsi entro tempi troppo ravvicinati.
  • La mancanza di modalità di accesso semplici e universali per tutti i cittadini. Il ricorso a strategie e a norme tecniche differenti, così come la mancanza di strutture e sistemi che consentano l'accesso plurilingue limitano fortemente la disponibilità generale delle diverse risorse a livello nazionale e comunitario.
  • I diritti di proprietà intellettuale (DPI). Le varie categorie di soggetti interessati ai contenuti digitali (ad es. titolari originali dei diritti, intermediari, utilizzatori finali, ecc.) difendono interessi legittimi alquanto differenti. Occorre tenere conto delle loro diverse esigenze e cercare punti di equilibrio. Per poter sfruttare il valore economico dei contenuti e conservarlo in modo sostenibile il settore culturale deve trovare e applicare soluzioni differenziate per la gestione e il trattamento dei diritti.
  • La mancanza di sinergie tra i programmi culturali e quelli basati sulle nuove tecnologie. Si fa sempre più sentita l'esigenza di un nesso diretto tra i programmi di incentivazione del settore culturale e quelli basati sulle nuove tecnologie, sia a livello nazionale che comunitario, per identificare le priorità e la possibilità di creare un valore aggiunto europeo.
  • La necessità di investimenti e di un impegno da parte delle istituzioni. Le operazioni di digitalizzazione richiedono un impegno da parte delle singole organizzazioni depositarie di "memorie" storiche, quali gli archivi, le biblioteche e i musei, che devono essere disposte a realizzare un'impresa costosa e tecnicamente complessa sul lungo periodo. Inoltre, per poter utilizzare le tecnologie e gli strumenti necessari per la digitalizzazione il personale di queste istituzioni deve acquisire capacità e conoscenze specifiche.
Per affrontare questi problemi la Commissione europea, ritenendo di importanza strategica la creazione di un coordinamento stabile, ha istituito un Gruppo di rappresentanti nazionali di tutti gli Stati membri che sostenga l'implementazione dei principi stabiliti a Lund per realizzare un piano di collaborazione a livello europeo nel settore dei contenuti digitali culturali e scientifici, promovendo la convergenza tra archivi, biblioteche e musei.
Con la finalità di sostenere questa azione di coordinamento in Europa e dare attuazione ai principi di Lund, il Ministero per i beni e le attività culturali, per il tramite della Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, ha presentato, nell'ambito del Quinto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, una proposta di progetto intitolata Minerva. La proposta, è stata approvata e le azioni sono formalmente partite il 1° marzo 2002.
L'obiettivo principale del progetto Minerva consiste nella creazione di una rete di Ministeri della Cultura degli Stati Membri dell'Unione Europea, coordinata dal Ministero italiano, avente lo scopo di discutere, comparare e armonizzare le attività sviluppate nel settore della digitalizzazione del patrimonio culturale europeo.
Al momento i partner del progetto sono i Ministeri preposti alle attività culturali dei seguenti paesi: Italia, in funzione di coordinatore della rete, Belgio, Finlandia, Francia, Spagna, Svezia, Regno Unito. La prima azione riguarderà l'allargamento della rete a tutti i 15. Hanno già aderito Grecia e Olanda, mentre hanno espresso la volontà di aderire l'Austria, la Danimarca, il Portogallo, la Germania e l'Irlanda.
Il traguardo che il progetto si prefigge è rappresentato dalla creazione di una piattaforma comune europea, e dallo sviluppo di una serie di raccomandazioni e linee guida relative a digitalizzazione, metadati, preservazione e accessibilità a lungo termine dei contenuti. Grazie all'elevato livello di coinvolgimento dei governi nazionali, Minerva si propone inoltre di coordinare i relativi programmi nazionali, nonché di stabilire contatti con altri paesi europei, organismi internazionali, associazioni, reti e progetti coinvolti nel settore della digitalizzazione.
Minerva opera quindi su due livelli: uno politico e l'altro tecnico, e su questa base rappresenta la principale rete europea nel campo della digitalizzazione e della accessibilità a lungo termine del patrimonio culturale in forma digitale.
.
Il livello politico consiste nel garantire una stretta collaborazione tra gli Stati membri attraverso istituzioni di alto livello quale quello rappresentato dai Ministeri che hanno competenza sul patrimonio culturale, e tra questi e la Commissione Europea. In tale prospettiva inoltre Minerva si propone di dare visibilità alle iniziative nazionali, di promuovere lo scambio di buone pratiche e di assicurare la diffusione e la conoscenza delle politiche e dei programmi comunitari a livello nazionale e locale.
Operano inoltre nell'ambito di Minerva alcuni gruppi di lavoro, aperti alla partecipazione dei rappresentanti di tutti gli Stati membri, che affrontano problemi di tipo tecnico e che hanno l'obiettivo di sviluppare una piattaforma che possa costituire il minimo comune denominatore per linee guida e raccomandazioni di valore europeo. Le tematiche riguardano il benchmarking del digitale con l'obiettivo di far emergere le “good practices”, gli standard e i metadati per la realizzazione di repertori nazionali dei fondi digitalizzati, l'interoperabilità e l'accessibilità a lungo termine delle risorse digitali, i criteri di qualità dei siti web nel settore culturale. L'ambito di interesse è quello della convergenza tra archivi, biblioteche, musei, siti archeologici in una prospettiva di integrazione dei servizi tra le varie istituzioni della memoria.

Benchmarking e "good practice"

Questo gruppo di lavoro, coordinato a livello europeo dai partner svedesi e finlandesi, ha l'obiettivo di creare un modello comune che consenta lo scambio di informazioni tra gli stati membri sui programmi e sulle politiche di digitalizzazione del patrimonio culturale e quello di assicurare la visibilità delle iniziative nazionali per lo scambio di esperienze e capacità. L'adozione di tale strumento offre la possibilità di coordinare e armonizzare le iniziative nazionali e di sviluppare misure per mostrare progressi e miglioramenti.

Metadati e repertori di fondi digitalizzati

Il gruppo, coordinato dagli esperti francesi, ha lo scopo di effettuare una ricognizione all'interno di tutti gli stati membri di repertori di progetti di digitalizzazione di contenuti scientifici e culturali in corso, pianificati o già ultimati nonché la definizione di una infrastruttura tecnica sostenibile per la creazione di repertori di fondi digitalizzati, con particolare riferimento alla individuazione di un set comune di metadati per la descrizione. Vengono inoltre affrontati i problemi legati al multilinguismo.

Preservation

Il gruppo di lavoro incentra la propria attività sulla realizzazione del piano di lavoro collegato alla Risoluzione sulla conservazione a lungo termine della memoria digitale, approvata durante il Consiglio dei ministri della cultura tenutosi a Bruxelles il 23 maggio 2002, su proposta della Presidenza spagnola dell'UE. La risoluzione sulla preservation pone l'accento sull'importanza di un reale raccordo a livello europeo delle iniziative e delle risorse nonché di un coinvolgimento di chi detiene le competenze tecnologiche.
In particolare va segnalato il contributo italiano alla elaborazione della risoluzione sopra citata.

Qualità dei siti web

Il gruppo di lavoro, coordinato dal Belgio e dalla Spagna, ha lo scopo di giungere a raccomandazioni e linee guida che definiscano e favoriscano l'adozione di criteri di qualità per i contenuti digitali, con particolare riferimento ai siti web e ai portali della cultura. Le attività riguardano la definizione e la validazione di tali criteri, la identificazione di un set di indicatori, un'analisi dei costi e dei benefici e la elaborazione di un piano di qualità e di un modello di riferimento per comparare e valutare differenti prodotti web.

Interoperabilità e servizi di accesso

Il gruppo, coordinato da esperti britannici, si occupa di identificare e analizzare standard affidabili, metadati e tecnologie in grado di assicurare l'interoperabilità di sistemi e la creazione di una infrastruttura comune con l'obiettivo di fornire servizi di accesso in rete. L'organizzazione di tali servizi richiede inoltre l'esame di problematiche correlate quali l'autenticazione, la definizione di profili utenti, la gestione dei diritti e la tutela dei dati.

Per quanto riguarda l'organizzazione delle attività a livello italiano si cercherà di coinvolgere nei gruppi di lavoro tutte le principali componenti del settore dei beni culturali (rappresentanti dei vari settori del Ministero, delle regioni, delle università e singoli esperti). Inoltre, per avviare un lavoro coordinato e concertato a livello nazionale è già stata istituita una Commissione nazionale, una sorta di Advisory group, costituita finora da rappresentanti di tutte le Direzioni generali e gli Istituti centrali del Ministero e da rappresentanti del coordinamento tecnico delle regioni in materia di beni culturali, ma aperta alla partecipazione di altre istituzioni.
Infine è stato allestito un sito web dedicato al progetto (www.minervaeurope.org), attraverso il quale vengono date informazioni sulle azioni realizzate, su quelle programmate e resi pubblici i documenti prodotti.

Verso il Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico

Tra i risultati attesi dal progetto Minerva è quello di creare un riferimento stabile, in vista del Sesto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, per favorire la creazione di altre reti tematiche su argomenti specifici, per promuovere l'elaborazione di nuovi progetti integrati europei sulla base di larghe intese di partenariato costruite attraverso il lavoro comune avviato con i rappresenti di tutti gli Stati membri.
A questo proposito l'Italia, in quanto coordinatore del progetto Minerva, ha presentato, a nome dell'intero gruppo dei 15, una espressione di interesse, indirizzata alla Commissione Europea nell'ambito delle attività preparatorie al Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico. Tale espressione intende sottolineare la rilevanza strategica che i paesi membri pongono sugli aspetti relativi alla digitalizzazione e alla conservazione dei beni culturali e scientifici in forma digitale, e vuole gettare le basi per una possibile rete di eccellenza da proporre a livello comunitario in tale campo. L'obiettivo italiano in questa azione è di dare a Minerva, e quindi all'Italia, una posizione di leader nel Sesto Programma Quadro, per gli aspetti legati alla digitalizzazione del patrimonio culturale, con il consenso della Commissione e degli Stati membri.


ROSSELLA CAFFO, Dirigente del Servizio VI Informatica e Statistica del Segretariato generale e Coordinatore del progetto Minerva

Sorry, no English abstract available.
Copyright AIB 2002-11-11, a cura di Anna Galluzzi
URL: https://www.aib.it/aib/boll/2002/02-3-337.htm

AIB-WEB | BollettinoAIB | Sommario 2002 n. 3