[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 3 p. 352
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Collecting and safeguarding the oral traditions: an international conference, Khon Kaen, Thailand, 16-19 August 1999, organized as a Satellite meeting of the 65th IFLA General Conference held in Bangkok, Thailand 1999, edited by John McIlwaine and Jean Whiffin. München: Saur, 2001. viii, 158 p. (IFLA publications; 95). ISBN 3-598-21825-7. Eur 54. Distribuito da Ellediemme Libri dal Mondo.

Questo volume, che raccoglie gli atti di un seminario internazionale sulla raccolta e la salvaguardia delle testimonianze della tradizione orale, tenutosi in Tailandia come introduzione al Congresso IFLA del 1999, affronta un argomento relativamente estraneo alle problematiche biblioteconomiche della nostra tradizione. Essendo però il ruolo delle biblioteche identificato dall'IFLA come quello della tutela e conservazione del patrimonio intellettuale di tutte la culture del mondo, diventa di primaria importanza assicurare anche alle civiltà che non possiedono una tradizione scritta molto sviluppata, o che non la possiedono affatto, gli strumenti idonei alla raccolta, conservazione e trasmissione delle loro eredità culturali. Inoltre, anche le biblioteche di paesi che hanno una solida tradizione scritta possono avvalersi di documenti orali allo scopo di integrare e rendere più complete le loro raccolte, soprattutto relativamente a studi linguistici, etnografici e di folklore locale.
Nel saggio di Joëlle Garcia è riportato l'esempio della Francia e viene sottolineato il ruolo fondamentale giocato dalla Biblioteca nazionale nel promuovere questo settore di ricerca, con la creazione del Dipartimento audiovisivi.

Naturalmente tutto ciò è reso possibile dall'esistenza di strumenti tecnici adatti allo scopo. Agli aspetti più strettamente tecnici si sono dedicati Dietrich Schüller e Kevin Bradley, fornendoci due utilissimi strumenti di lavoro: una bibliografia di testi e di siti Internet che affrontano queste problematiche, e un glossario dei termini tecnici fondamentali relativi alla registrazione digitale.
Resta inteso comunque che il ruolo predominante in questo settore rimane appannaggio delle biblioteche di quei paesi dove la tradizione orale continua a essere la più importante, se non l'unica forma di trasmissione della cultura. I motivi possono essere vari, per esempio un alto tasso di analfabetismo o la frammentazione del territorio, con la conseguente presenza di un elevato numero di lingue diverse e quindi di tradizioni locali legate a gruppi etnici isolati, come è l'esempio di Papua Nuova Guinea, di cui ci parla John Waiko, ministro per l'educazione di quel paese.

Due autori senegalesi, Mbathio Sall e Raphael Ndiaye, ci illustrano quali sono le tipologie più diffuse di testimonianze orali (racconti, canzoni, proverbi...) e in quali contesti sociali vengono trasmesse, mentre il maliano Fatogoma Diakité porta una testimonianza sul ruolo delle biblioteche e soprattutto dei bibliotecari nella raccolta e valorizzazione di documenti orali e delle procedure utilizzate in questa attività - rilevazioni sul territorio, interviste - ponendo l'accento sull'importanza del fattore umano, cioè sul rapporto che si deve creare tra intervistato e intervistatore, basato da una parte sulla fiducia e dall'altra sulla disponibilità all'ascolto. Heather McLaughlin ci parla del progetto della "Banca della memoria" delle isole Cayman, sviluppatosi negli anni Novanta come raccolta di interviste volte a documentare le vecchie tradizioni e stili di vita che si stavano perdendo a causa di un forte impatto con la cultura occidentale e di una forte immigrazione da numerosi paesi stranieri.

Una situazione particolare è quella del Sudamerica, dove in molti paesi convivono sullo stesso territorio due popoli diversi e scarsamente integrati tra loro, uno dei quali - il popolo indigeno - non possiede una cultura scritta. In un contesto del genere le biblioteche, se vogliono almeno tentare di servire le esigenze di tutti i loro utenti potenziali, devono specializzarsi anche nel trattamento di materiali diversi dai materiali cartacei tradizionali anzi, sarebbe molto importante che si spingessero oltre, fino a tentare attività di promozione dell'uso delle lingue indigene, ormai a rischio di estinzione. A questo proposito abbiamo un saggio di Haydée Seijas che ci illustra i casi di Perù e Venezuela.

Come conclusione a una breve e non esaustiva panoramica sui contenuti di questa raccolta di saggi (ve ne sono altri che parlano di alcune situazioni in Tailandia, Singapore, Circolo polare artico, isole Fiji) vorrei citare le parole di un ricercatore del Mali che racchiudono molto bene lo spirito che anima o che dovrebbe animare chi si dedica a questi progetti: "Ogni anziano che muore è una biblioteca che se ne va in fiamme".

Barbara Rossetti
Biblioteca di Scienze e tecnologie alimentari
Alma Mater Studiorum
, Università di Bologna, sede di Cesena


N.B. Sorry, no English abstract is available.
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