[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 3 p. 354
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Littérature contemporaine en bibliothèque, sous la direction de Martine Poulain, avec la collaboration de Marie-Odile André [et al.]. Paris: Cercle de la librairie, 2001. 174 p. (Bibliothèques). ISBN 2-7654-0798-3. Eur 36.

L'interesse per la storia della lettura - e dei lettori - è per la biblioteconomia francese punto cardine. E quale terreno migliore della letteratura contemporanea per esercitare competenze e proporre strategie?
Il testo, sotto la direzione di Martine Poulain, si propone come agile guida per il bibliotecario, che, spesso per formazione, non dispone degli strumenti adatti per conoscere e seguire le evoluzioni del mondo letterario contemporaneo.
Una prima parte affronta l'argomento da un punto di vista storico-teorico; segue una seconda parte, tecnica, dove contributi di autori diversi analizzano la situazione, suddividendola per generi (letteratura, poesia, periodici) e tematiche (Internet, editoria, acquisizioni e promozione), sia in Francia sia nei paesi francofoni, con annesse specifiche e puntuali bibliografie.

Nel suo saggio introduttivo, Martine Poulain sottolinea l'importanza della letteratura quale "momento essenziale nella costruzione dell'identità", e di come le biblioteche francesi, a differenza delle colleghe anglosassoni e tedesche, abbiano sempre cercato di offrire al proprio pubblico anche quella produzione che non rientrava nella definizione classica di letteratura. Scelta che è costata alla biblioteconomia francese l'accusa di relativismo culturale.
Ma cosa si intende per letteratura? Alla letteratura classica, istituzionale e scolastica, codificata nel tempo, si contrappone una letteratura con "l" minuscola, fatta dai cosiddetti genres mauvais (i thriller, i fumetti, i romanzi d'amore, la science fiction ecc.). È una contrapposizione troppo semplicistica e riduttiva, per il panorama culturale attuale, nel quale i testi non sono più appannaggio e bandiera di una classe; al contrario circolano liberamente e gli stessi lettori hanno un rapporto molto più individuale con il testo che leggono e quindi con l'autore stesso.

Quindi il problema è come organizzare una politica culturale, tenendo conto dell'estrema mobilità tra la qualità dei testi, dei lettori e del mercato editoriale.
Ogni biblioteca ha una propria missione a cui essere fedele, da cui non può prescindere: monitorando costantemente il patrimonio e il relativo uso è possibile valutare le scelte fatte e, all'occorrenza mutarle. E si ritorna alla contrapposizione tra "Letteratura" e "letteratura" che si presenta allora come dato di fatto, punto di partenza: da un lato i lettori, interessati alla dimensione estetica, stilistica e di contenuto di un'opera - quindi a quei canoni che ne fanno un'opera letteraria - dall'altra lettori per i quali conta solo la narrazione, indipendentemente dalla presenza di valori estetici.
Le biblioteche di pubblica lettura non possono più ignorare tale constatazione, ma è da qui che devono partire per costruire e ampliare le proprie raccolte, poiché sono - come scrive Jean-Jacques Viton - "les receptacles passagers d'un bagage de mots, d'accent, de tons et de passions".

Paola Arrigoni
Biblioteca del dipartimento di scienze dell'antichità, Università di Milano


N.B. Sorry, no English abstract is available.
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