[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 3 p. 362
AIB-WEB | BollettinoAIB | Sommario 2002 n. 3

RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Corc: new tools and possibilities for cooperative electronic resource description, Karen Calhoun, John J. Riemer editors. Binghampton: Haworth Information Press, 2001. xvi, 184 p. ISBN 0-7890-1305-3. $ 24.95. Pubblicato anche in «Journal of Internet cataloging», 4 (2001), n. 1/2.

I quattordici interventi che compongono l'opera sono già apparsi come fascicolo monografico della rivista “Journal of Internet cataloging”. La riproposizione in forma monografica consente a un pubblico più ampio di conoscere caratteristiche, metodi di lavoro, prospettive di sviluppo del progetto CORC (Cooperative Online Resource Catalog).
CORC nasce nel 1998 in OCLC, il più importante network bibliotecario a livello planetario, da anni impegnato nello sviluppo della catalogazione derivata e partecipata.
Il primo saggio, Collaboration in CORC di T.B. Hickey, segnala questa continuità nel segno della cooperazione: ricostruito come il progetto originario sia diventato un vero e proprio servizio di selezione e catalogazione delle risorse di rete - al quale partecipano attualmente più di duecento biblioteche - ne disegna le principali prospettive di sviluppo.
Le scelte più propriamente catalografiche sono presentate negli articoli centrali del volume. Per la catalogazione delle risorse, le biblioteche possono scegliere sia il tradizionale formato MARC sia i metadati Dublin Core. La coesistenza e la reciproca trasparenza dei due formati dovrebbero consentire la collaborazione tra catalogatori professionali e altri "selezionatori" di risorse, attratti dalla (apparente) semplicità dei metadati.

Le modalità pratiche attraverso le quali avviene la catalogazione sono presentate da J. Edmunds e R. Brisson in Cataloging in CORC: a work in progress. Se non mancano problemi, è però possibile, soprattutto utilizzando il formato Dublin Core, automatizzare gran parte del lavoro. Questo avviene sia per quanto riguarda la descrizione fisica della risorsa (è semplice recuperare titolo e URL, per esempio) sia per l'individuazione degli accessi semantici. Sulla base di un'analisi del testo della pagina, al catalogatore sono proposte sia stringhe di soggetto sia CDD. Si tratta di una sperimentazione ancora non del tutto soddisfacente, ma le prospettive di ricerca sono di grande interesse e sono presentate negli articoli A faceted approach to subject data in the Dublin Core Metadata record, di L.M. Chan, E. Childress, R. Dean, E.T. O'Neill e D. Vizine-Goetz; Terminology identification in a collection of Web resources di C.J. Godby e R. Reighart; Dewey in CORC: classification in metadata and pathfinders, di D. Vizine-Goetz. Quest'ultimo illustra inoltre come con la CDD si possano predisporre percorsi disciplinari di accesso alle risorse di rete amichevoli anche per gli utenti che conoscono bene Yahoo e meno bene la gerarchia decimale di Melvil Dewey.

Un altro strumento per facilitare l'accesso degli utenti a Internet è quello dei pathfinders. Le informazioni relative alle risorse di uno specifico settore disciplinare possono essere estratte dal catalogo e formare vere e proprie guide per soggetto, in formato HTML. N. Medeiros, R.F. McDonald e P. Wrynn presentano in Utilizing CORC to develop and maintain access to biomedical Web sites un esempio di pathfinder, non nascondendo però le difficoltà ancora presenti.
L'interesse del volume non si esaurisce nella trattazione delle tematiche relative alla catalogazione. Gli articoli di A. Caldwell, D. Coulombe, R. Fark, M. Jackson, Never the twain shall meet? Collaboration between catalogers and reference librarians in the OCLC CORC Project at Brown University e, in particolare, di K. Calhoun, CORC and collaborative Internet resource description: a new partnership for technical services, collection development and public services, sottolineano come la valutazione e la selezione delle risorse remote non possano essere svolte dal solo catalogatore. Tale opera deve interessare anche il bibliotecario addetto al reference. Quest'ultimo può lui stesso procedere a una catalogazione minimale, lasciandone il completamento al collega più esperto. La collaborazione interbibliotecaria finisce dunque per trasformarsi in collaborazione intrabibliotecaria, che supera rigide divisioni organizzative.

I diversi interventi presenti nel volume testimoniano di un'esperienza innovativa e coinvolgente, seppure ancora in divenire all'epoca della pubblicazione. Probabilmente era ancora presto per valutarne la concreta utilità per gli utenti delle biblioteche. L'interesse maggiore di CORC sta comunque nel tentativo di affrontare i molteplici problemi creati dalle risorse di rete mantenendo e rafforzando la collaborazione cooperativa. Per una realtà come quella italiana, in cui si discute con sempre maggiore interesse di accesso alle risorse in rete e di biblioteche digitali, si tratta di un'indicazione da tenere costantemente presente.

Maurizio Zani
Biblioteca centrale " G.P. Dore" della Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna


N.B. Sorry, no English abstract is available.
Copyright AIB 2002-10-22, a cura di Anna Galluzzi
URL: https://www.aib.it/aib/boll/2002/02-3-362.htm