[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2002 n. 3 p. 369-370
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Oltre confini e discontinuità: atti del XLVI Congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche, Torino, 11-13 maggio 2000. Roma: AIB, 2002. 140 p. ISBN 88-7812-095-2. Eur 20,66.

Questa pubblicazione raccoglie gli atti del XLVI Congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche tenuto a Torino nei giorni 11-13 maggio 2000.
Il volume è articolato in cinque sessioni dove sono affrontati temi quali la figura del bibliotecario nel passato e nel presente, i consorzi di biblioteche e la gestione delle risorse elettroniche, la carta dei servizi delle biblioteche pubbliche e l'immagine dei bibliotecari nel cinema e nella letteratura.

Dopo la relazione di Igino Poggiali, presidente nazionale dell'AIB, nella quale ricorda che in questo Convegno vengono celebrati i settant'anni dalla fondazione dell'AIB, Graziano Ruffini ci introduce alla prima sessione dei lavori intitolata Bibliotecari, duemila anni di continuità.
Nel primo intervento, Luciano Canfora ci descrive la storia dell'acquisizione da parte della massima istituzione pubblica francese, la Bibliothèque nationale, delle ricchezze letterarie possedute dagli ordini religiosi soppressi e dagli émigrés.

Nel successivo contributo, Alberto Petrucciani delinea un breve profilo delle maggiori personalità che hanno fatto la storia della professione bibliotecaria in Italia, tracciando un breve sunto sulle pubblicazioni e gli studi scaturiti dall'interesse degli studiosi su questo argomento. Di taglio storico anche il contributo di Dominique Varry che sviluppa l'evoluzione della figura del bibliotecario francese dal 1600 ai nostri giorni. Particolarmente interessanti, per l'evoluzione che ebbe la biblioteconomia francese risultano in questo scritto i paralleli tra Rivoluzione, avvento del secolo dei Lumi, e ruolo delle biblioteche come deposito pubblico della cultura. La figura di Giacomo Manzoni, bibliofilo risorgimentale, è approfondita da Fernanda Canepa che traccia, attraverso l'analisi del personaggio, un più ampio panorama della cultura italiana di quegli anni.

Alcuni profili di bibliotecari del libro antico, appartenenti al mondo della cultura americana nel periodo che intercorre tra la fine del 1800 e la fine del 1900, sono analizzati da Angela Nuovo che sottolinea come questi siano riusciti, a partire dal secondo dopoguerra, a "ridefinire" la figura del bibliotecario trasformatosi da conservatore di collezioni a intermediario tra istituzione e pubblico. Elisabetta Francioni traccia spunti per attuare una ricerca sulla storia delle donne bibliotecarie in Italia mentre Simonetta Buttò ci parla del futuro del Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo pubblicato anche in formato elettronico aperto a continue aggiunte, integrazioni e correzioni.

Fausto Rosa ci introduce alla seconda sessione dei lavori intitolata Bibliotecari, evoluzione o involuzione della professione? Paolo Romoli, del Segretariato nazionale Unioncamere, delinea un breve quadro sull'attuale situazione normativo-contrattuale e un possibile riconoscimento e affermazione della professionalità del bibliotecario e Nerio Agostini, dell'Osservatorio lavoro dell'AIB, espone i risultati di una ricerca condotta a livello nazionale sulla condizione dei bibliotecari soci dell'AIB. I dati ricevuti e analizzati mettono in evidenza che negli enti vi è scarsa considerazione verso la valorizzazione della professionalità del bibliotecario con la conseguente caduta di qualità del servizio al cittadino. Questi dati spingono l'Osservatorio lavoro a farsi promotore di una serie di azioni volte a migliorare questo stato di cose.

La terza sessione dei lavori, intitolata Consorzi di biblioteche e gestione delle risorse elettroniche e introdotta da Tommaso Giordano, vede l'intervento di Mary Auckland che ci parla dell'attività di JISC (Joint Information Systems Committee) a sostegno della cooperazione tecnologica nelle biblioteche universitarie britanniche. Tommaso Giordano spiega gli scopi dell'INFER (Italian National Forum on Electronic Information Resource), gruppo costituitosi con lo scopo di sensibilizzare le biblioteche e le amministrazioni da cui dipendono e incoraggiarle a realizzare consorzi e altri tipi di intesa per l'acquisizione, l'accesso e la gestione delle risorse elettroniche. Sia il progetto CIBER e CIPE, presentati rispettivamente da Domenico Bogliolo e Luca Bardi, sono programmi che vedono diverse università italiane consorziate e hanno come scopo l'accesso in forma partecipata e con criteri di economicità a risorse bibliografiche ed editoriali elettroniche.

Nella quarta sessione, intitolata Fra il dire e il fare: la carta dei servizi delle biblioteche pubbliche, Elena Boretti sottolinea l'importanza della Carta dei servizi intesa come strumento di comunicazione con il cittadino, al quale può fornire i modi per valutare il rendimento e la qualità del servizio e per esprimere il suo livello di gradimento. Una bibliografia sull'argomento viene fornita dalla relatrice per chi voglia approfondire il tema trattato.
Sempre sullo stesso argomento sono incentrati i tre successivi interventi. rispettivamente di Paolo Repetto, Gabriele Mazzitelli e Giovanni Pilotto che trattano il tema generale con un'ottica rivolta ai rispettivi ambiti locali.

L'ultima sessione di lavoro intitolata Biblioteche di carta e di celluloide: l'immagine dei bibliotecari, stereotipi e leggende in cinema e letteratura vede l'intervento di quattro relatori: Umberto Mosca, Rossana Morriello, Erik Balzaretti e Luciana Spina. Il filo conduttore che sembra legare gli interventi della sezione è l'immagine stereotipata di biblioteca e di bibliotecario di cui la letteratura e il cinema riportano significativi esempi. La biblioteca incorpora valenze positive perché è vista come luogo che conserva "tutta la memoria del tempo". Al contrario, il bibliotecario trasmette un'immagine negativa in quanto è visto come persona timida, incapace di relazionarsi con la società, spesso antipatica e scortese con gli utenti. Certo è, come ricorda Rossana Moriello, che dietro uno stereotipo si cela sempre un po' di verità, per quanto distorta e semplificata.

Le cose però stanno cambiando. Forse perché si è talmente abusato di questo stereotipo da indurre gli scrittori a cercare nuovi modelli o, molto semplicemente, perché stanno avvenendo delle trasformazioni nella realtà che rendono i modelli non più atti a rappresentarla. Significativo appare a questo proposito il personaggio di Batgirl, la supereroina che fa la bibliotecaria, ricordato nell'intervento sul mondo dei fumetti dedicato ai bibliotecari. In Batgirl si possono trovare molte attinenze con il tema del Congresso dove viene trattato il passaggio tra il vecchio modello di bibliotecario e quello in evoluzione verso un mondo che utilizza le nuove tecnologie della comunicazione.

Maria Grazia Dalai
Università di Verona


N.B. Sorry, no English abstract is available.
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