[AIB] Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2003 n. 2 p. 238
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RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Peter Brophy. The library in the twenty-first century: new services for the information age. London: Library Association, 2001. xv, 219 p. ISBN 1-85604-375-4. £ 39,95.

La questione del futuro della biblioteca e dei suoi servizi, del ruolo del bibliotecario e del professionista dell'informazione nel ventunesimo secolo in relazione all'imporsi delle nuove tecnologie e alla diffusione sempre più capillare delle risorse elettroniche, affolla da almeno due decenni la letteratura di settore.
Con questo volume Peter Brophy, prolifico autore inglese, che annovera tra i suoi lavori numerosi libri e articoli che toccano i vari aspetti della biblioteca del futuro, si ripromette di fare il punto della situazione, illustrando lo stato dell'arte dal momento che il ventunsesimo secolo è diventato il nostro presente.
Partendo dalla sua personale esperienza di Responsabile dei Servizi informativi (nella più ampia accezione del termine) dell'Università del Central Lancashire prima, e Direttore del CERLIM, Centre for Research in Library & Information Management, sito presso la Manchester Metropolitan University, dove è anche titolare della cattedra di Information Management, poi, presenta un'ampia analisi che copre tutti i tipi di biblioteche, «risultato del tentativo di pensare in maniera sistematica e strategica al futuro delle biblioteche». Risultato appoggiato da ampie letture di settore in ognuno degli argomenti toccati, allargate fino a un punto di vista tanto sociale ed economico, quanto tecnologico.

Il volume è strutturato in due parti: la prima è volta a disegnare cos'è una biblioteca nei suoi diversi aspetti, partendo dalla fatidica domanda che tra i professionisti dell'informazione circola da diversi anni: «È la fine delle biblioteche?», alla quale l'autore si propone di rispondere con l'analisi dettagliata dei capitoli successivi di quello che si fa, come e perché lo si fa, oggi nelle biblioteche, per arrivare alla seconda parte, in cui vuole sondare che cosa la biblioteca può diventare e quale potrà essere il suo ruolo nel futuro.
Si vuole qui evidenziare per prima cosa un limite di questo testo, la sua inevitabile attenzione al mondo dell'informazione anglosassone: di questa lettura risentono capitoli come quello sui diversi tipi di biblioteche e sulla visione che hanno i professionisti dell'informazione e le associazioni professionali, dove si esclude un interesse che vada oltre Gran Bretagna e Stati Uniti.
Particolarmente interessanti, anche per un pubblico italiano, si rivelano invece nella prima parte i capitoli 5 e 6, il primo centrato sulle biblioteche ibride e digitali, per le quali vengono forniti supporti introduttivi e terminologici, il secondo incentrato sugli attualissimi temi della valutazione delle performance dei servizi bibliotecari e della qualità nelle biblioteche, dei quali si danno anche qui buoni spunti introduttivi e accenni per ulteriori approfondimenti.

La seconda parte ha lo scopo di cercare di definire quella che sarà la biblioteca del futuro, partendo dalle caratteristiche comuni che le biblioteche presentano adesso per ragionevolmente intenderne sviluppi successivi, sia in termini di servizi tradizionali sia elettronici. L'aspetto più interessante di questa visione è l'approccio assolutamente centrato sull'utente, che negli ultimi anni è diventato imprescindibile per qualsiasi modello di sistema informativo. Dall'analisi di quelle che sono le funzioni essenziali di una biblioteca, che oggi si pone quasi paradossalmente come intermediaria dell'informazione attraverso la disintermediazione (intesa qui come "processo attraverso il quale gli utenti vengono incoraggiati a interagire direttamente con i servizi"), passando attraverso capitoli più tecnici che hanno lo scopo di dare una rapida panoramica delle caratteristiche che deve assumere la tecnologia, con l'esplorazione di concetti come "scalabilità" e "interoperabilità", la definizione dei più recenti "oggetti informativi", dei loro "identificatori" (tra cui URN e DOI) e formati, un accenno agli avanzamenti in campo di catalogazione (con metadati e RDF tra gli altri), l'autore arriva infine a concludere con alcuni capitoli importanti sul nuovo universo informativo e su quelli che sono i nuovi bisogni degli utenti, tra i quali i nuovi modi di apprendimento e il concetto (caro al mondo anglosassone) di lifelong learning, a supporto del quale le biblioteche e i loro servizi svolgeranno un ruolo fondamentale.
In definitiva, dunque, il lettore italiano si può aspettare di trovare in questo testo una buona introduzione, corredata da ampia bibliografia di riferimento, ai temi più attuali e dibattuti negli ultimi anni dalla biblioteconomia non solo anglosassone, scritto in maniera semplice e chiara, che necessita comunque di ulteriori letture di approfondimento per quasi tutti gli aspetti trattati.

Maria Grazia Melchionda
Biblioteca di filosofia del diritto, Università di Padova


N.B. Sorry, no English abstract is available.
Copyright AIB 2003-08-09, a cura di Anna Galluzzi
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