[AIB]  Associazione italiana biblioteche. BollettinoAIB 2004 n. 1 p. 8-17
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Il controllo bibliografico in Germania

di Claudia Fabian


1. Il controllo bibliografico in Germania: lo scenario politico

La Germania ha una struttura politica di tipo federale. Le biblioteche di ricerca, in quanto parte del contesto culturale, sono (e sono state) di competenza degli stati federali. La Germania non ha mai avuto una biblioteca nazionale, come ad esempio la Francia o la Gran Bretagna. Normalmente diciamo che tre biblioteche costituiscono la nostra "biblioteca nazionale virtuale".
La Staatsbibliothek zu Berlin (SBB) dopo la riunificazione delle sezioni occidentale e orientale della biblioteca nel 1992, è oggi la più grande biblioteca in Germania con una collezione di dieci milioni di esemplari. È finanziata dalla Stiftung Preussischer Kulturbesitz (Fondazione prussiana per il patrimonio culturale), alla quale tutti gli stati federali danno i propri contributi finanziari.
La Deutsche Bibliothek (DDB) - nella quale nel 1990 sono state riunificate le due istituzioni del dopoguerra - è dislocata a Francoforte e a Lipsia, con la sezione musicale a Berlino. Secondo la definizione dell'Unesco è la nostra "vera" biblioteca nazionale poiché è stata la biblioteca del deposito legale per tutti gli stati federali della Germania fin dal 1913 e cura la pubblicazione della Deutsche Nationalbibliographie. L'ufficio dell'IFLA UBCIM è stato presso la DDB dal 1990 al 2003 e il nuovo progetto ICABS1 della IFLA CDNL2 Alliance for Bibliographic Standards avrà qui la sua sede. La DDB è anche responsabile della gestione delle regole di catalogazione tedesche e dei formati di scambio. Se c'è una ragione per considerare la Deutsche Bibliothek come l'unica biblioteca nazionale della Germania non è per le sue responsabilità e per i suoi risultati bibliografici, e nemmeno per il suo attuale interesse per la conservazione a lungo termine delle risorse elettroniche, ma perché la parte principale della sua collezione è limitata alla produzione editoriale nazionale. La Deutsche Bibliothek fu fondata dal commercio librario tedesco ed è attualmente gestita e finanziata dallo stato tedesco.
La terza istituzione è la Bayerische Staatsbibliothek (BSB), la Biblioteca statale bavarese di Monaco. La sua collezione è la seconda dopo quella di Berlino. È una biblioteca dalla sede unica, una vera biblioteca statale, finanziata dallo stato bavarese e sostenuta, nell'adempimento delle sue competenze nazionali, dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft3. Nel mondo del controllo bibliografico le responsabilità della Bayerische Staatsbibliothek sono prevalentemente nell'ambito del passato storico. Occupa un posto importante anche per quanto riguarda la catalogazione e le acquisizioni, e nel caso di queste ultime, non solo per il deposito legale bavarese (Monaco compresa, la città più importante per la produzione editoriale in Germania), ma anche per le notevoli collezioni straniere e, come parte del piano nazionale delle raccolte4, per le acquisizioni relative alla storia, alla Francia, all'Italia, all'Europa orientale, alla musica e al libro antico.

Queste tre "biblioteche nazionali virtuali" sono la base di molte attività dell'UBC, che vengono portate avanti con i partner più svariati e sempre diversi: biblioteche universitarie, statali, altre biblioteche di ricerca, agenzie per i cataloghi collettivi e l'agenzia centrale per le biblioteche di pubblica lettura; ricevono finanziamenti da enti diversi, specialmente dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft. Non c'è limite formale alla cooperazione tra le biblioteche tedesche. I partner vengono scelti per compiti specifici sulla base della loro capacità o delle loro raccolte. I gruppi non sono mai uguali e sebbene ciò possa sembrare difficile da capire dall'esterno (ma anche dall'interno: per sapere quali organizzazioni sono coinvolte bisogna sempre scorrere una lunga lista), assicura però una grande apertura, un forte impegno, una preoccupazione comune e un'ampia portata di queste iniziative.
Farò alcuni esempi nell'ambito dell'UBC, per dare un dimostrazione di queste attività in cooperazione e dei loro risultati.

2. Il controllo bibliografico in Germania: principi, regole, formati

La Germania ha le proprie regole di catalogazione, le Regeln für alphabetische Katalogisierung, (RAK)5, che si basano sui principi internazionali, le Regeln für den Schlagwortkatalog, (RSWK)6, e un formato di scambio tedesco, Maschinenlesbares Austauschformat für Bibliotheken (MAB)7. La bibliografia nazionale e i cataloghi collettivi applicano queste regole. Il formato MAB rientra nel contesto del protocollo Z39.50, cosicché il portale consente l'accesso a tutti i cataloghi tedeschi.
Negli ultimi anni in Germania il dibattito ufficiale sul futuro delle regole di catalogazione è stato molto intenso. La comunità decatalogatori ha in mente tre obiettivi quando si discutono questi sviluppi: una forte spinta verso l'internazionalizzazione delle regole, l'esigenza di tenere in considerazione le moderne possibilità offerte dai cataloghi automatizzati e il desiderio di armonizzare le regole di catalogazione alfabetica e per soggetto. Purtroppo questi tre obiettivi hanno sempre puntato in direzioni diverse. Dal dicembre 2001 il pensiero politico prevalente è stato quello di abbandonare le regole di catalogazione tedesche e passare alle AACR2. A partire da novembre 2002 uno studio, Umstieg auf internationale Formate und Regelwerke, compiuto sotto gli auspici della Deutsche Bibliothek e coordinato da un comitato per la standardizzazione composto da rappresentanti di tutti i cataloghi collettivi, delle biblioteche pubbliche, delle biblioteche statali, delle biblioteche speciali ecc. ha verificato la fattibilità e i costi del passaggio ai formati e alle regole internazionali (MARC21, AACR2). Un passaggio dal formato di scambio bibliografico tedesco MAB al formato MARC andrebbe a braccetto con il passaggio alle AACR2. Lo studio si dovrebbe occupare non tanto della qualità delle regole e dei formati quanto di approfondire invece i metodi, il contesto, i diversi scenari e i costi di questo importante cambiamento, o dell'eventualità di abbandonare l'idea del cambiamento. Poiché lo studio di fattibilità non ha ancora prodotto le sue conclusioni per una discussione (si prevede che saranno pronte per il 2004), il futuro è ancora aperto. Un'ulteriore armonizzazione delle regole a livello internazionale è fortemente caldeggiata dalla comunità tedesca della catalogazione, che vorrebbe riutilizzare i record importati dalle diverse agenzie nazionali di catalogazione senza doverli rielaborare eccessivamente. Siamo quindi stati felici di aver avuto la possibilità di ospitare il First IFLA Meeting of Experts on an International Cataloguing Code (IME-ICC) a Francoforte dal 28 al 30 luglio 2003, proprio prima dell'IFLA Conference di Berlino.

3. Il controllo bibliografico in Germania: materiali correnti

3.1 La bibliografia nazionale

La Deutsche Bibliothek produce la bibliografia nazionale tedesca; record leggibili dalla macchina, contenenti tutte le pubblicazioni edite in Germania e le pubblicazioni tedesche edite all'estero (incluse le pubblicazioni elettroniche, le microforme, gli audiovisivi, gli spartiti musicali, le registrazioni audio, le carte geografiche, le tesi di dottorato) vengono distribuiti e integrati in tutti i cataloghi collettivi tedeschi. Tutti riutilizzano questi record per la catalogazione. Tutti i record della bibliografia nazionale dal 1945 al febbraio 2002 sono ora disponibili su DVD8. Si tratta di una grande risorsa, soprattutto per la conversione dei cataloghi che tutte le maggiori biblioteche, le cui collezioni si concentrano sulla letteratura del secondo dopoguerra, stanno intraprendendo. La bibliografia nazionale tedesca fa uso di, e contribuisce a, tutti gli authority file nazionali, che sono ospitati dalla Deutsche Bibliothek. Ciò ha una grande influenza sull'armonizzazione non solo delle regole e dei formati, ma anche del contenuto. Si sta discutendo sull'opportunità di coinvolgere altre biblioteche di deposito legale nella catalogazione per la bibliografia nazionale. A livello locale ci sono bibliografie regionali che usufruiscono dei record della bibliografia nazionale. Queste bibliografie regionali forniscono anche i record per gli articoli e sono responsabili del materiale straniero riguardante la regione.

3.2 La base dati dei periodici: Zeitschriftendatenbank (ZDB)

La base dati dei periodici tedesca ha un ruolo importante nell'approccio all'UBC da parte della Germania. Un totale di 4300 biblioteche registrano i loro periodici e le loro opere in continuazione in questa base dati collettiva. C'è un solo record bibliografico con le localizzazioni di tutte le biblioteche che possiedono il periodico. La base dati comprende un milione di titoli (dai primi periodici, in tutte le lingue e da tutte le nazioni) e cinque milioni e seicentomila localizzazioni. È uno strumento eccellente per la catalogazione partecipata di questa categoria di materiale difficile e corrente. Un gruppo di lavoro della Deutsche Staatsbibliothek di Berlino è responsabile dell'aggiornamento centralizzato dei record nella base dati. Lo stretto controllo editoriale garantisce una qualità di elevato livello. Le biblioteche compilano il loro posseduto sulla base di una definizione di formato che può poi essere tradotta in MAB. Il contenuto e la struttura del posseduto consentono persino l'interpretazione da parte della macchina ai fini del document delivery e del prestito interbibliotecario. Per quanto riguarda i periodici elettronici c'è uno stretto legame tra ZDB e Elektronische Zeitschriftenbibliothek (EZB)9, che può essere considerata la base dati nazionale per l'accesso ai documenti elettronici. I record ZDB vengono trasferiti su base settimanale in tutti i cataloghi collettivi tedeschi, dove vengono poi mescolati con i record relativi a materiali non seriali.
Al momento potrebbero esserci due record per i periodici nazionali nei nostri cataloghi collettivi: uno della Deutsche Bibliothek e uno di ZDB. Possono anche essere diversi perché entrambe le agenzie applicano le stesse regole di catalogazione, le RAK, ma con applicazioni diverse per i titoli separati10. La Deutsche Bibliothek usa anche un terzo standard perché assegna gli ISSN e ospita la sede nazionale dell'ISSN. In questo settore sta sviluppandosi un approccio comune.
ZDB è strettamente collegato agli authority file, soprattutto quelli degli enti, e crea anche gli authority file per i nomi delle biblioteche. È l'agenzia responsabile dell'assegnazione dei codici a queste biblioteche e della raccolta di informazioni relative al prestito interbibliotecario, un compito di standardizzazione importante in un paese che fa molto affidamento sulla cooperazione.

3.3 I cataloghi collettivi

In Germania la catalogazione dei periodici viene effettuata tramite ZDB, mentre la collezione nazionale viene catalogata tramite la Deutsche Bibliothek. Tutti i record vengono integrati nei sei cataloghi collettivi tedeschi - GBV (Gemeinsamer Bibliotheksverbund der Länder Bremen, Hamburg, Mecklenburg-Vorpommern, Niedersachsen, Sachsen-Anhalt, Thüringen), HBZ (Hochschulbibliothekszentrum des Landes Nordrhein-Westfalen), HeBIS (Hessisches Bibliotheks Informations System), SWB (Südwestdeutscher Bibliotheksverbund), KOBV (Kooperativer Bibliotheksverbund Berlin-Brandenburg), BVB (Bibliotheksverbund Bayern) - e tutte le biblioteche di ricerca catalogano in uno di questi. Attualmente i sistemi automatizzati sono quattro, ma il prossimo anno potrebbero ridursi a due (Pica e Aleph) o tre. Essi rappresentano anche diverse filosofie di cooperazione via rete: catalogazione centralizzata con il posseduto nel catalogo collettivo, un catalogo collettivo virtuale nell'area di Berlino, la separazione pianificata dei record bibliografici nel catalogo collettivo e il posseduto esclusivamente nel catalogo locale in Baviera. I cataloghi collettivi fanno usi diversi degli authority file nazionali e hanno modalità diverse di integrare e utilizzare i record che derivano dalle agenzie di catalogazione straniere, principalmente la Library of Congress, OCLC, Casalini, Blackwell ecc. L'uso generalizzato delle regole di catalogazione tedesche, l'applicazione generale dello stesso formato di scambio e l'uso diffuso degli authority file nazionali assicurano un livello elevato di armonia nel contenuto e nella struttura dei record, che possono essere interrogati tramite diversi portali di ricerca grazie al protocollo di comunicazione Z39.50 basato sul MAB. Il primo approccio - e attualmente ancora il più prestigioso a livello internazionale - è tramite il Karlsruher Virtueller Katalog (KVK), ma ce ne sono altri simili forniti dalle agenzie dei cataloghi collettivi che funzionano altrettanto bene dal punto di vista bibliografico e forniscono servizi quali l'ordinazione di materiale tramite prestito interbibliotecario e document delivery, come ad esempio il Gateway Bayern, curato dal catalogo collettivo bavarese.
Non ci sono indicazioni precise di quanto vengano riutilizzati i record nei cataloghi collettivi. Se noi definiamo il riutilizzo dei record come l'uso fatto per la prima volta di un record creato da un'altra agenzia, DDB, Library of Congress o altra fonte straniera, la percentuale si aggira tra il 10% e il 15%, ed è quindi molto bassa. Tale riutilizzo necessita di una certa dose di controllo editoriale: legami con i record nel catalogo collettivo, verifica delle intestazioni dei nomi ecc. Il riutilizzo reale dei record si ha con quelli che sono stati elaborati o creati la prima volta all'interno del catalogo collettivo. Questa esperienza si avvicina al concetto di catalogazione derivata. I dati sono diversi a seconda della collezione e della velocità delle acquisizioni. Ancora una volta, non ci sono indicazioni generali. Nella catalogazione della Bayerische Staatsbibliothe di Monaco (con l'esclusione delle collezioni dell'Est europeo e dell'Oriente) la percentuale era del 75% nel 2002, mentre le biblioteche universitarie arrivavano al 90%. Queste cifre potrebbero essere ancora più alte se il riutilizzo dei record venisse intensificato tra i cataloghi collettivi tedeschi. La questione è prettamente di natura tecnica e politica in quanto il contenuto, il formato e le regole già lo consentono e c'è una forte cooperazione tra i cataloghi collettivi per quanto riguarda il prestito interbibliotecario.

4. Il controllo bibliografico in Germania: bibliografie nazionali storiche

La Germania non ha una bibliografia nazionale antecedente al 1911 (come ad esempio il NUC, il BLC fino al 1975 o il Catalogue général des auteurs). La questione del controllo bibliografico retrospettivo è stata di interesse primario nel mondo biblioteconomico tedesco fin dai primi anni Sessanta e ancor di più da quando l'automazione nella catalogazione è diventata una pratica comune. Il sogno, e al tempo stesso "l'ossessione" del Deutscher Gesamtkatalog 11, è sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale.
Non è questa la sede in cui parlare dei dettagli sulla catalogazione degli incunaboli12; dirò che il materiale successivo al 1500 è stato trattato dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft sulla base di due concetti principali:
1) creare delle vere bibliografie nazionali di libri stampati in Germania o nelle nazioni di lingua tedesca (o in lingua tedesca);
2) convertire in formato leggibile dalla macchina i record del materiale antecedente al 1850 che si basavano sui cataloghi esistenti di quindici biblioteche con importanti collezioni storiche in modo tale da ottenere un elenco completo del patrimonio culturale sparso13. Questi record sono disponibili nel rispettivo catalogo collettivo della biblioteca responsabile della conversione e sono accessibili attraverso il Karlsruher Virtueller Katalog e altri portali tramite il protocollo Z39.50.
La Bayerische Staatsbibliothek è stata ed è un partner trainante in entrambe queste iniziative. Il nostro catalogo manoscritto del materiale antecedente al 1840 è stato tra i primi a essere convertito insieme al catalogo di Gottinga.
Nel 1969 la Bayerische Staatsbibliothek ha curato il Verzeichnis der im deutschen Sprachbereich erschienenen Drucke des 16. Jahrhunderts - VD 16 (Catalogo delle edizioni del 16° secolo pubblicate nell'ambito della lingua tedesca), più tardi si è aggiunta la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel e, dal 1990, la Forschungsbibliothek di Gotha14. Dal 1983 al 1995 sono stati pubblicati ventidue volumi a stampa, che coprono circa 90.000 edizioni, seguiti da tre volumi di indici. Il VD 16 è partito senza automazione, con regole a metà tra le regole di catalogazione tedesche antecedenti la guerra, le direttive prussiane (PI) e le RAK, che stavano appena emergendo all'inizio degli anni Settanta. Tutto è stato ora parzialmente trasferito in una bibliografia on line con informazioni esaustive sul posseduto. Il supplemento, che contiene 25.000 record, è in formato leggibile dalla macchina. In esso vengono applicati sempre gli stessi criteri dell'edizione a stampa, e ha perciò un particolare formato MAB locale. I record leggibili automaticamente e il posseduto sono disponibili su CD-ROM, accessibili gratuitamente via Web dal sito della Bayerische Staatsbibliothek.
Dal 1996 la Bayerische Staatsbibliothek ha assunto la responsabilità della creazione del Verzeichnis der im deutschen Sprachbereich erschienenen Drucke des 17. Jahrhunderts - VD 17 (Catalogo delle edizioni del 17° secolo pubblicate nell'ambito della lingua tedesca), progetto in cui sono coinvolte nove biblioteche15.
La collezione della Bayerische Staatsbibliothek è molto ricca di edizioni del 16° e 17° secolo, ed è quindi il luogo ideale per questi sforzi di ricatalogazione, libro alla mano, a livello di UBC. Tuttavia queste bibliografie hanno ampia copertura e valore poichè sono progetti di cooperazione. Le altre biblioteche partecipanti contribuiscono al VD 17 come agenzie di catalogazione separate, pur usando lo stesso formato e applicando le stesse regole, e catalogando nella banca dati comune, attualmente ospitato a Gottinga. Il VD 17 è una bibliografia moderna che si basa su una catalogazione automatizzata, applica le RAK e usa gli authority file nazionali per i nomi di persona. Ha immagini digitalizzate dei titoli e delle pagine chiave.
Sia il VD 16 che il VD 17 sono bibliografie correnti. Poiché non c'era un'unica biblioteca (nazionale) che raccogliesse tutti questi libri, si è seguita la filosofia secondo la quale più biblioteche collaborano alla redazione di queste bibliografie maggiore è la copertura. Lo abbiamo visto molto chiaramente con le biblioteche della Germania dell'Est che hanno contribuito in modo notevole al VD 16 dopo la riunificazione, e lo vediamo con un progetto polacco sui microfilm relativi a materiale tedesco, grazie al quale si stanno identificando edizioni non ancora descritte nel VD 16. Siamo molto interessati ad aprire questa bibliografia ai contributi di altre nazioni. I numeri di record nel VD 16 e nel VD 17 dovrebbero essere considerati numeri standard per queste edizioni. Invitiamo chiunque sia interessato a citare questo numero e a farci conoscere qualunque edizione non contemplata nel VD 16. Lo stesso si dica per il VD 17, quando le biblioteche partecipanti avranno finito la loro opera di catalogazione tra quattro o cinque anni.
Ci sarà un giorno un VD 18 o anche un VD 19? È probabile, ma lo scenario tecnico, i materiali e quindi il livello di riutilizzo dei record creati grazie ai progetti di riconversione daranno un aspetto diverso a questi cataloghi.
Il controllo bibliografico del libro antico viene potenziato da una politica delle acquisizioni comune promossa dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft, Sammlung deutscher Drucke (Collezione delle edizioni tedesche). La responsabilità per il completamento del posseduto del patrimonio culturale (da prima del 1913, e della creazione della Deutsche Bibliothek) viene condivisa da sei biblioteche, che formano in questo modo una sorta di biblioteca nazionale virtuale del libro antico (le altre sono Wolfenbüttel, Gottinga e la Stadt- und Universitäsbibliothek di Francoforte).

5. Il controllo bibliografico in Germania: gli authority file

Gli authority file costituiscono un elemento di controllo bibliografico notevole e in espansione. In Germania condividiamo tre authority file a livello nazionale, tutti e tre ospitati dalla Deutsche Bibliothek, sotto forme diverse di cooperazione. In ordine cronologico, abbiamo un authority file per gli enti, uno per le intestazioni a soggetto e un terzo per i nomi di persona. Tutti e tre vengono usati per la bibliografia nazionale e in tutti i cataloghi collettivi, anche se con diversi livelli di integrazione.
Di solito in Germania l'uso di un authority file all'interno di un sistema di catalogazione vuol dire che il record d'autorità viene collegato al record bibliografico tramite il numero ID. L'intero authority file nazionale viene conservato in ciascun sistema, in modo tale che non tutti questi record vengano collegati. Nella maggior parte dei sistemi regionali l'authority file contiene non solo record nazionali abitualmente condivisi (riconoscibili dal numero di identificazione d'autorità nazionale), ma anche record d'autorità regionali, non (ancora) integrati con il file nazionale16. Questi possono essere di livello bibliografico inferiore, o essere trattati con un controllo minore. Potrebbero persino duplicare le informazioni sul file nazionale in modo non riscontrabile, o che il sistema non ha individuato. Esistono in quanto i sistemi che usano gli authority file potrebbero non permettere più la catalogazione di un nome solamente all'interno del record titolo, ma perché deve esserci un record separato collegato al record bibliografico. L'aggiornamento batch dei file nazionali (ampiamente usato una volta che i file vengono adottati) viene evitato, in modo che il trattamento dei record nel file nazionale sia una procedura separata, che solo alcune biblioteche partecipanti possono compiere. È da anni che pensiamo a un'interfaccia per l'aggiornamento dei record d'autorità in linea, in modo tale che un record d'autorità possa essere trattato contemporaneamente per il proprio sistema e per quello nazionale.
Per il momento solo i progetti a livello nazionale, ZDB e la bibliografia nazionale, sono controllati in toto tramite l'authority file nazionale. Per il VD 17 stiamo facendo del nostro meglio per i nomi di persona, mentre per il VD 16 dovrà essere compiuto in via retrospettiva come progetto a parte.

5.1 L'authority file per gli enti: Gemeinsame Körperschaftsdatei (GKD)

L'authority file per gli enti è stato il primo authority file in Germania. È nato con l'introduzione di intestazioni sotto il nome di enti nelle regole di catalogazione tedesche, in linea con gli standard dell'IFLA presentati a Parigi. Le direttive prussiane non prevedevano questo tipo di intestazione. Forse la sua storia in campo catalografico fa sì che in Germania l'idea delle intestazioni sotto nomi di enti e la standardizzazione degli enti collettivi sia a volte una questione contestata.
Il GKD, che comprende circa 934.000 record relativi a enti, edito per la prima volta per la base dati dei periodici, è stato da allora integrato in tutti i sistemi di cataloghi collettivi, e quindi il riutilizzo di record di questa difficile tipologia di materiale può dirsi in Germania di alto livello. Il GKD è il risultato di un progetto comune tra la Deutsche Staatsbibliothek di Berlino, responsabile dell'impostazione dell'edizione del file, la Deutsche Bibliothek, che lo ospita, e la Bayerische Staatsbibliothek . Dal 1997 si è aggiunta anche la Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, e quindi si tratta veramente di uno sforzo di respiro internazionale.

5.2 L'authority file per le intestazioni a soggetto: Schlagwortnormdatei (SWD)

In Germania anche la catalogazione per soggetto fa riferimento a un authority file, che contiene tutto il vocabolario controllato usato per la catalogazione per soggetto, in linea con le regole nazionali per la catalogazione per soggetto (RSWK). Questo file fu avviato dalla Universitätsbibliothek di Augsburg ed è attualmente un grande progetto di cooperazione che mette insieme le biblioteche nazionali virtuali, tutte le agenzie regionali di catalogazione, le biblioteche austriache e svizzero-tedesche, e le biblioteche d'arte di Firenze e di Roma. Si tratta di un file veramente internazionale e completamente in tedesco. Un aspetto interessante è la sua stretta correlazione con l'authority file dei nomi di persona. Infatti tutti i nomi di persona sono stati trasferiti dal SWD all'authority file dei nomi personali (PND) e sono mantenuti ora solo nell'ambito del PND. Questo ha un meccanismo particolare per la costruzione delle intestazioni parallele, poiché in Germania le regole relative ai nomi di persona nella catalogazione alfabetica e per soggetto differiscono per alcuni aspetti (la catalogazione per soggetto predilige la forma tedesca del nome, mentre le regole alfabetiche preferiscono la forma originale). D'altro canto, SWD è per il momento l'unico authority file in Germania che dà i titoli uniformi, e quindi può anche essere usato per la standardizzazione dei titoli uniformi necessaria per la catalogazione alfabetica17. In questo contesto della catalogazione per soggetto, c'è da considerare che non tutte le biblioteche applicano lo stesso sistema di classificazione - o, in alcuni casi, non lo applicano affatto - e che il progetto per una versione tedesca della Classificazione decimale Dewey viene portato avanti dalla Deutsche Bibliothek sulla base della 22a edizione.

5.3 L'authority file per i nomi di persona: Personennamendatei (PND)

Questo è l'ultimo authority file costruito in Germania dal 1995. È scaturito dai progetti di riconversione dei cataloghi18, e originariamente aveva l'obiettivo di armonizzare le difficili intestazioni dei nomi che si trovavano nei libri pubblicati fra il 1500 e il 1850. È caratterizzato quindi da una grande attenzione per i nomi antichi, e contiene anche l'authority file tedesco per i nomi degli autori classici e medievali19. Poiché la maggior parte del file è stata costruita estraendo i nomi dai record bibliografici tedeschi, in esso viene fatta una distinzione tra i record per i nomi e i record per le persone. I record per le persone contengono tutte le informazioni che ci si aspetta normalmente di trovare in un authority file di nomi di persona: date, informazioni di tipo biografico, note ecc. I record per i nomi indicano solo il nome e le sue forme varianti. Nella maggior parte dei casi può trattarsi di una persona solamente - ma non abbiamo alcuna informazione biografica, tranne il titolo del libro al quale questa persona è legata. Attualmente 650.000 record sono relativi a persone, cioè il 27% del file, e 1.4 milioni di record sono relativi a nomi. Questa 'individualizzazione' di persone è eccezionale nell'ambito della catalogazione tedesca e solo dall'inizio dell'uso dell'authority file anche le date sono state aggiunte a questi record, laddove era facilmente fattibile, in linea con le linee guida per la standardizzazione. Anche PND è un progetto in collaborazione: inizialmente la Bayerische Staatsbibliothek era leader del progetto, mentre invece ora è la Deutsche Bibliothek, sebbene la Bayerische Staatsbibliothek mantenga la responsabilità principale per quanto riguarda i nomi antichi. Il file non è stato ancora integrato in tutti i cataloghi regionali. È diffusamente utilizzato per i manoscritti e costituisce la base del database internazionale dei manoscritti autografi Kalliope, costruito dalla Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Abbiamo grande interesse per un progetto in collaborazione con il Research Center di OCLC e la Library of Congress, che mira a costruire un Virtual International Authority File (VIAF), mettendo in collegamento PND con l'authority file della Library of Congress. PND è un buon modello in questo senso, in quanto prevede le forme di intestazione parallele e anche perché noi usiamo l'authority file dei nomi della Library of Congress come fonte primaria per la standardizzazione dei nomi moderni.

Conclusioni

Poiché siamo abituati in Germania alla cooperazione a livello nazionale, la cooperazione a livello internazionale è solo un passo avanti. La cooperazione e la standardizzazione sono per noi delle priorità importanti. Poiché le nostre regole e i nostri formati di scambio non si basano sulle AACR e sul MARC, ci avvaliamo di strumenti di conversione e di una forte volontà per l'armonizzazione dei contenuti, che cerchiamo di sviluppare. L'interesse per le regole di catalogazione dimostra che la Germania vuole muoversi. Abbiamo validi contenuti da offrire per la cooperazione internazionale a tutti i livelli di UBC: authority file, bibliografie del libro antico, una bibliografia nazionale aperta e un ricco database di periodici. Speriamo di condividere questa ricchezza in diversi modi!

NOTE

[1] Il progetto ICABS si basa su un'intesa iniziale di tre anni. Gli obiettivi sono: gestire, promuovere e armonizzare gli standard e i concetti esistenti relativi alla fonte e al controllo bibliografici, sviluppare strategie per le risorse e il controllo bibliografici e assicurare la promozione di nuove convenzioni e raccomandazioni, promuovere la comprensione di tematiche relative all'archiviazione a lungo termine delle risorse elettroniche.

[2] Conferenza dei direttori delle biblioteche nazionali (CENL: Conferenza delle biblioteche nazionali europee).

[3] Società tedesca per la ricerca.

[4] Nel contesto del sistema di acquisizione cooperativo condiviso a livello nazionale promosso dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft.

[5] Regeln für die alphabetische Katalogisierung in wissenschaftlichen Bibliotheken: RAK-WB. 2. überarbeitete Ausgabe. Berlin: Deutsches Bibliotheksinstitut, 1995. (Loseblattausgabe).

[6] Regeln für den Schlagwortkatalog: RSWK. 3. überarbeitete und erweiterte Auflage. Berlin: Deutsches Bibliotheksinstitut, 1998- . (Loseblattausgabe).

[7] Maschinelles Austauschformat für Bibliotheken: MAB2. Frankfurt am Main, 1999. (Loseblattausgabe).

[8] Die Deutsche Nationalbibliographie auf DVD, 1945. Februar 2003.

[9] Database dei periodici elettronici full text, un database creato dalla Universitatsbibliothek di Regensburg.

[10] Qui l'autrice si riferisce ai periodici che hanno cambiato nome o che lo hanno modificato sensibilmente; nell'originale inglese split titles [ndr].

[11] Il Catalogo collettivo tedesco o prussiano, pubblicato tra il 1931 e il 1939, che aveva l'obiettivo di mettere assieme i posseduti delle biblioteche di ricerca tedesche prima del 1930, rimase incompleto.

[12] Gesamtkatalog der Wiegendrucke. Leipzig ; Stuttgart : Hiersemann, 1925. A cura della Deutsche Staatsbibliothek di Berlino, progetto in corso; Centro tedesco ISTC (Incunabula short title catalogue); Bayerische Staatsbibliothek Inkunabelkatalog: BSB-Ink. Wiesbaden: Reichert, 1988-2000 (5 volumi).

[13] Förderprogramm überregionale Katalogunternehmen. Sono stati convertiti i cataloghi delle seguenti biblioteche: Staats- und Stadtbibliothek di Augsburg, Sachsische Landesbibliothek di Dresda, Niedersachsische Staats- und Universitätsbibliothek di Gottinga, Universitätsbibliothek di Greifswald, Universitäts- und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt di Halle, Universitätsbibliothek di Jena, Hochschulbibliothekszentrum di Colonia, Universitätsbibliothek di Lipsia, Bayerische Staatsbibliothek e Universitätsbibliothek di Monaco, Universitäsbibliothek di Rostock, Wurtembergische Landesbibliothek di Stoccarda, Universitätsbibliothek di Tubinga, Herzogin Anna Amalia Bibliothek di Weimar, Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel.

[14] Oggi parte della Universitäts-und Forschungsbibliothek Erfurt/Gotha.

[15] Deutsche Staatsbibliothek di Berlino, Sachsische Landesbibliothek di Dresda, Universitäts- und Forschungsbibliothek Erfurt/Gotha , Niedersachsische Stats- und Universitätsbibliothek di Gottinga, Universitäts- und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt di Halle, Universitätsbibliothek di Monaco, Staatsbibliothek di Norimberga , Herzogin Anna Amalia Bibliothek di Weimar, Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel.

[16] Nel catalogo collettivo bavarese abbiamo quindi 1.08 milioni di record d'autorità per i nomi di enti (di cui 934.000 dal file nazionale) e 4.5 milioni di record d'autorità per i nomi di persona (di cui 2.1 milioni dal file nazionale). Questi dati sono aggiornati all'estate 2003.

[17] Parte di SWD è TITAN, che fornisce i titoli uniformi per i classici dell'antichità.

[18] Cfr. 4.

[19] Personennamen der Antike: PAN (Nomi di persona dei classici); Personennamen des Mittelalters: PMA (Nomi di persona del Medioevo).


CLAUDIA FABIAN, Bayerische Staatsbibliothek, Ludwigstrasse, 16, D-80539 München (Germania); e-mail claudia.fabian@bsb-muenchen.de.
Relazione presentata alla 69a IFLA General Conference di Berlino, 2003. Traduzione di Grazia di Bartolomeo. L'autrice ringrazia l'amico Mauro Guerrini per aver proposto la traduzione, e la traduttrice per l'ottima resa in italiano di passaggi complessi del testo.

N.B. An English abstract of this article is also available.
Copyright AIB 2004-05-16, a cura di Anna Galluzzi
URL: https://www.aib.it/aib/boll/2004/0401008.htm

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