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Partecipazione alle attività della Sezione biblioteche pubbliche dell'Ifla

La Sezione biblioteche pubbliche dell'IFLA pubblica alla pagina http://www.ifla.org/VII/s8/annual/country.htm i Country reports, rapporti sulla situazione nel paese. In luglio 2002 e' stato pubblicato il rapporto sull'Italia, di cui si propone qui la versione italiana:

Italy
a cura di Elena Boretti

1. Assetto istituzionale

Secondo quanto stabilito dalla Costituzione italiana, nel 1972 è stata trasferita alle Regioni la competenza legislativa in materia di biblioteche di enti locali e di interesse locale. Quasi tutte le Regioni hanno emanato leggi apposite. Per i Comuni, e in certi casi le Province, non vi è obbligo, ma facoltà di istituire e gestire biblioteche pubbliche. Il Governo nazionale gestisce direttamente 48 biblioteche, comprese due nazionali centrali.

Le biblioteche pubbliche statali possiedono grandi patrimoni, ma svolgono anche servizio pubblico generale. Si affiancano alle biblioteche pubbliche comunali o provinciali e - in casi eccezionali - regionali, che hanno generalmente dimensioni più piccole, ma che molto spesso coniugano, a loro volta, la funzione di servizio pubblico con quelle di conservazione e valorizzazione di fondi storici importanti.

Allo stato attuale in Italia non c'è una legge nazionale che regoli i servizi di biblioteca pubblica. Alcune Regioni (come la Toscana, l'Emilia-Romagna, ed altre) hanno previsto apposite leggi per favorire la cooperazione fra le biblioteche e con altre agenzie di informazione, documentazione, educazione e cultura (come archivi, musei, scuole). Le leggi più recenti promuovono anche la definizione di parametri qualitativi verificabili dagli utenti e di Carte dei servizi.

La cooperazione è più sviluppata nel nord, dove viene attuata da più tempo. Ai sistemi partecipano prevalentemente le biblioteche comunali, ma a volte anche altre biblioteche, ed è significativa, anche se non molto frequente, la partecipazione delle biblioteche delle università.

2. Statistiche e misurazione

Esiste un’anagrafe italiana delle biblioteche, a cura dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e del Ministero per i beni e le attività culturali, nata agli inizi degli anni ’90 e che oggi avrebbe bisogno di un complessivo aggiornamento. Vi si censiscono circa 15.000 biblioteche, di cui circa il 47% biblioteche pubbliche, la maggioranza delle quali nate dopo il 1972. Il patrimonio nazionale complessivo, ben superiore ai 200.000.000 di documenti, comprendendo il patrimonio storico, vede però quasi la metà dei patrimoni delle biblioteche pubbliche al di sotto dei 5.000 documenti. Recentemente è stato fatto uso di questa anagrafe per un’indagine sull’uso della documentazione di fonte pubblica nelle biblioteche pubbliche italiane, curata dall’Associazione italiana biblioteche e dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica. Sono state coinvolte 6.420 biblioteche ed è stato ottenuto il 38% delle risposte, molto oltre la soglia auspicata. I risultati di questa indagine sono ancora in corso di elaborazione, e l’iniziativa ha anche lo scopo di sollecitare l’attenzione per ottenere che sia realizzata una statistica nazionale delle biblioteche.

Attualmente, studi recenti hanno formulato l’ipotesi che in Italia vi siano circa 6.000 biblioteche pubbliche (ci sono 8.000 Comuni in Italia), con circa 100.000.000 di volumi, 4.000.000 di acquisizioni annue, 7.000.000 di utenti iscritti, 45.000.000 di prestiti, forse 12.000 persone in servizio. E’ probabile che questi dati siano vicini alla realtà, e quindi si può pensare che circa il 13% della popolazione italiana è utente delle biblioteche pubbliche. Tuttavia la verità è che esiste una forte differenza dal nord al sud del paese. Nel sud vi sono effettivamente meno biblioteche in rapporto ai residenti, e mentre il nord raggiunge i risultati migliori, stimati attorno al 17% di iscritti sulla popolazione, la realtà di questo servizio diventa più povera via via che si scende verso il meridione, con ampie aree al di sotto del 10%. La Lombardia, certamente una delle Regioni più avanzate, nel 1999 contava 1.254 biblioteche, 2,08 volumi per abitante, 0,98 prestiti per abitante, 119 acquisizioni ogni 1.000 abitanti. La Toscana, nel centro-nord del paese, con 810 biblioteche nel 2000 effettua 0,36 prestiti per abitante e 43,15 acquisizioni ogni 1.000 abitanti. Uno dei problemi principali che si rileva diffusamente nelle biblioteche pubbliche italiane è proprio la scarsità degli acquisti. Il mercato editoriale italiano si calcola che produca circa 12.000 nuovi titoli l’anno d’interesse per le biblioteche pubbliche. Ai finanziamenti insufficienti è dovuta anche la ridottissima offerta di multimediali.

Questi sono i livelli di prestazione migliore raggiunti dalle biblioteche italiane:

superficie: da 0,5 a 0,7 mq ogni 10 abitanti
apertura: da 40 a 60 ore di apertura settimanale
dotazione di personale: da 0,7 a 1,2 unità ogni 2.000 abitanti
spesa: da 25.000 a 35.000 lire pro capite
dotazione documentaria: da 2 a 3 volumi pro capite
dotazione di periodici: da 10 a 15 titoli correnti ogni 1.000 abitanti
incremento della dotazione documentaria: da 200 a 250 acquisti annui ogni 1.000 abitanti
impatto: dal 25 al 40% di iscritti sulla popolazione residente
prestito: da 1,5 a 2,5 prestiti pro capite
indice di circolazione (calcolato sul posseduto degli ultimi 10 anni): da 0,7 a 1,5 prestiti l’anno per volume posseduto

3. Diffusione di Internet

L’Italia non ha una politica nazionale per le biblioteche, ma ha una politica per le tecnologie dell’informazione. Non si hanno dati esatti sulla diffusione di Internet nelle biblioteche, tuttavia è corretto pensare che la diffusione sia molto alta. La Regione Toscana, situata nel centro del paese, di recente ha censito 810 biblioteche: di queste, 301 hanno un indirizzo web e 270 un indirizzo e-mail. Molto diffusa è anche l’offerta di accessi Internet per il pubblico.

Un grande impegno è stato dedicato negli ultimi anni a portare i cataloghi delle biblioteche su Internet. In molti casi le biblioteche hanno riunito i loro sforzi per gestire cataloghi collettivi. Un metaopac (MAI, Metaopac Azalai Italiano), a cura dell’Associazione italiana biblioteche e del Cilea (Consorzio Interuniversitario Lombardo per la Elaborazione Automatica), permette di interrogare simultaneamente 140 cataloghi di biblioteche e sistemi bibliotecari. Esiste poi anche l’opac dell’Istituto centrale per il catalogo unico, che raccoglie 1.600 biblioteche, ma in prevalenza statali e universitarie, con 9.000.000 di localizzazioni e 4.500.000 descrizioni bibliografiche.

4. Copyright

Per favorire la massima accessibilità, di norma i servizi sono gratuiti, ad eccezione di rimborsi spese, per esempio per i prestiti interbibliotecari. Sta adesso sollevando un forte dibattito la recente legge (L.248/2000) che introduce anche per i servizi delle biblioteche la limitazione al diritto di copia al 15% di ciascun volume o fascicolo di periodico. E’ anche previsto un compenso forfettario, che dovrà essere versato ogni anno dalle biblioteche o dagli enti dai quali esse dipendono. La misura del compenso deve essere stabilita dalla SIAE (Società italiana autori e editori) in accordo con le associazioni degli autori e degli editori. Il dibattito è ancora aperto, ma si vanno già definendo accordi separati con i rappresentanti delle diverse istituzioni da cui dipendono i vari tipi di biblioteche (Comuni, Stato, Università...). Non è prevista la presenza di bibliotecari durante le trattative. Questo ovviamente accresce la debolezza e le differenze fra i servizi bibliotecari. L’atteggiamento del Governo italiano, anche nei confronti delle politiche europee, è quello del massimo rigore nell’applicazione delle norme a tutela del diritto d’autore. La preoccupazione è alta per varie ragioni: in Italia finora la legge permetteva liberamente le fotocopie in biblioteca per uso personale e di studio, e quindi la nuova normativa appare una forte limitazione al diritto di libero accesso. Le biblioteche inoltre non riscuotono sufficiente attenzione da parte dei loro amministratori e finanziatori, e queste ulteriori spese, anche se non saranno imputate direttamente sui bilanci delle biblioteche, verranno comunque a ricadere sui cittadini. Il principio dei rimborsi forfettari potrebbe innescare una strategia di progressivi aumenti a detrimento del servizio pubblico e questo potrebbe riaprire le vecchie discussioni sui costi delle biblioteche e sulle possibili tariffe per i loro utenti.

5. Associazione e professione

L’Associazione italiana biblioteche (AIB) conta attualmente quasi 4.500 soci iscritti, con incremento costante negli ultimi anni.
L’Associazione gestisce l’albo professionale dei bibliotecari italiani.
Il sito dell’Associazione, AIB-WEB, è il punto di riferimento per l’aggiornamento e lo scambio di informazioni professionali e documenti. La lista di discussione dei bibliotecari italiani si chiama AIB-CUR e sul sito AIB-WEB si possono leggere le istruzioni per l’iscrizione, oltre a varie rubriche pubbliche.

La professione dei bibliotecari ha ottenuto qualche attestazione formale negli ultimi contratti di lavoro, che prevedono un riconoscimento specifico per le professioni qualificate. Tuttavia questo non ha ancora prodotto alcuna conseguenza tangibile rispetto alla situazione del passato. I bibliotecari delle biblioteche pubbliche sottostanno ai contratti di lavoro previsti per i dipendenti degli enti locali, che sono diversi da quelli delle Università, dello Stato o della Scuola.

Bibliocom è l’occasione di incontro annuale dei bibliotecari, in genere si tiene per tre giorni in ottobre a Roma, ed è promossa dall’AIB, che organizza anche l’annuale conferenza di primavera. Oltre a questi appuntamenti, anche durante il mese di marzo c’è un altro importante convegno annuale, a Milano.

6. Progetti

A partire dall’esigenza di valorizzazione del patrimonio storico, sta riscuotendo grandissima attenzione il tema della digitalizzazione, sia di libri antichi e manoscritti, sia di cataloghi, oppure di documenti più moderni.

Si sta lavorando molto anche sulla gestione delle raccolte e sul prestito interbibliotecario. Recentemente è migliorata l’offerta di aggiornamento per i bibliotecari, segno di una ripresa della politica di investimenti sul personale, che per lungo tempo era rimasta assente.

Un altro segnale importante di ripresa è l’apertura di biblioteche nuove: non sono tantissime, ma tra i vari progetti, realizzati in piccoli e grandi centri, ve ne sono alcuni molto significativi in importanti città, che hanno di recente aperto la nuova biblioteca: Genova, Aosta, Bologna (dicembre 2001), mentre proseguono i lavori sui progetti di Torino e Milano. La Biblioteca Sala Borsa di Bologna, con un’offerta di circa 140.000 documenti contemporanei, di cui oltre 15.000 multimediali, 143 PC al pubblico, 334 posti a sedere, nei primi sei mesi di vita ha effettuato in media 200 prestiti ogni ora di apertura.

Bibliografia essenziale:

Linee guida per la valutazione delle biblioteche pubbliche italiane : Misure, indicatori, valori di riferimento, a cura del Gruppo di lavoro "Gestione e valutazione", Roma, Aib, 2000.

Anna Galluzzi e Giovanni Solimine, Le biblioteche pubbliche italiane negli anni Novanta: dalle misure agli indicatori e dagli indicatori ai dati, "BollettinoAIB", 1999, n. 4, p. 455-467, anche: https://www.aib.it/aib/boll/1999/99-4-455.htm

Linee guida per la redazione delle carte dei servizi delle biblioteche pubbliche, a cura della Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche, Roma, Aib, 2000.

AIB, AIB-WEB: il web dell’Associazione italiana biblioteche, https://www.aib.it

Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche, Anagrafe biblioteche italiane, http://anagrafe.iccu.sbn.it/

Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche, OPAC dell’Indice Servizio Bibliotecario Nazionale, http://opac.sbn.it/

AIB-Cilea, MAI: metaopac azalai italiano, https://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm

Provincia Autonoma di Trento, Biblioteche del Sistema bibliotecario trentino http://www.trentinocultura.net/soggetti/biblio/biblio_ind_h.asp

Regione Emilia-Romagna, Soprintendenza per i beni librari e documentari, http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/soprintendenza/

Regione Liguria, Scoprire la Liguria: Biblioteche http://www.regione.liguria.it/menu/0610_fr.htm

Regione Lombardia, Biblioteche e archivi in Lombardia, http://biblioteche.regione.lombardia.it/

Regione Marche, Archivi e biblioteche http://www.cultura.marche.it/.\livelli.asp?idliv=1&idmatt=4

Regione Piemonte, Biblioteche, http://www.regione.piemonte.it/biblioteche/

Regione Toscana, Biblioteche, http://www.cultura.toscana.it/biblioteche.htm

Regione Veneto, Biblioteche del Veneto, http://www.regione.veneto.it/cultura/biblioteche.htm


Copyright AIB 2002-08-11, a cura di Elena Boretti e Riccardo Ridi
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