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Il 75. Congresso IFLA di Milano

Si è concluso il 75. Congresso dell'IFLA, International Federation of Library Association and Institutions, l'annuale convegno mondiale dei bibliotecari, che si è tenuto a Milano dal 23 al 27 agosto 2009.

Il Congresso è tornato di nuovo in Italia dopo ben 45 anni dall'ultima edizione, a dimostrazione della crescita professionale dei bibliotecari italiani avvenuta negli ultimi anni.

L'IFLA fu fondata a Edimburgo nel 1927; tuttavia proprio in Italia, 80 anni fa, in occasione del primo "Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia", inaugurato a Roma nel giugno 1929 (con prosecuzione a Firenze e Venezia), fu proposto il nome della neonata associazione: International Federation of Library Association. Il secondo incontro dell'IFLA in Italia si tenne nel 1951; il terzo nel 1964, sempre a Roma.

Al congresso di Milano hanno partecipato 4.496 bibliotecari provenienti da 136 paesi diversi, il numero più alto mai raggiunto in un congresso IFLA; gli italiani sono stati circa 400. Si tratta di un grande successo e di un segno di vitalità della comunità bibliotecaria, pur in questa situazione di crisi economica globale.

Il titolo della 75a conferenza dell'IFLA è stato "Libraries create futures: building on cultural heritage". Le biblioteche sono chiamate a mantenere un equilibrio tra passato e presente. L'avvento dell'informazione digitale come comune denominatore della società moderna ha modificato radicalmente la qualità dell'informazione e della comunicazione. Come possono far fronte i bibliotecari a questi cambiamenti? Le questioni principali – in aggiunta ai compiti tradizionali, quali selezionare, catalogare, conservare e promuovere la lettura – si riassumono in tre punti:

Come possono le biblioteche usare le proprie specifiche competenze ed esperienze per essere un punto di riferimento anche nell'era digitale? Le biblioteche dovrebbero aggiungere un aspetto educativo al proprio ruolo tradizionale nel fornire l'informazione. La Società della conoscenza, la nostra società, ha bisogno di cittadini responsabili ed emancipati che abbiano acquisito le necessarie competenze informative.

Le nuove tipologie di produzione e disseminazione dell'informazione impongono inoltre alle biblioteche di ridefinire la loro funzione all'interno della catena informativa. Nell'universo della carta stampata alla biblioteca era assegnato il ruolo di intermediario fra autore, editore, fornitore e lettore. Nel nuovo mondo digitale queste funzioni stanno cambiando: Internet consente a chiunque di essere al tempo stesso autore e lettore. Le biblioteche dovrebbero sostenere il principio dell'open access, secondo lo spirito della Dichiarazione di Berlino, e affrontare le problematiche del diritto d'autore per poter cooperare in vista di un nuovo equilibrio tra produzione e uso della conoscenza. Le biblioteche dovrebbero occuparsi, in particolare, di gestire i materiali digitali, la cui conservazione nel lungo periodo è un problema da affrontare con urgenza, pena una perdita globale della memoria di dimensioni finora sconosciute.

Libraries create futures: building on cultural heritage. Il termine futuro è stato declinato al plurale perché il mondo è plurale. E pluralismo significa diversità: pluralismo e diversità, o multiculturalità, sono sempre stati assicurati dalle biblioteche in nome della tolleranza e del rispetto delle idee, delle credenze religiose e dei sistemi culturali. La vicinanza fisica dei volumi su uno scaffale è il migliore esempio di coesistenza che possa essere immaginato: l'utopia del possibile. Nel pluralismo costruiamo insieme la tradizione del futuro. Il titolo del Congresso richiama inoltre la responsabilità delle biblioteche nella costruzione del futuro. Esse svolgono ancora un ruolo nell'epoca in cui molta documentazione è a disposizione sul computer di casa? Internet ha comportato una "democratizzazione dell'informazione" e, per le biblioteche, un ampliamento dell'offerta informativa. Le biblioteche sono state le prime a introdurre le nuove tecnologie, fin dagli anni Settanta, e ciò ha aperto nuove possibilità per le comunità più piccole, che la tradizionale organizzazione del sapere lasciava ai margini, e per ogni lettore, che può consultare da casa il catalogo online di tutte le biblioteche del mondo e, nelle realtà più evolute, prenotare un libro e farselo recapitare nella biblioteca più vicina a casa. La biblioteca si è dunque ampliata oltre le proprie dimensioni fisiche per assumere una connotazione più vasta dai contorni ancora indefiniti. Il nuovo scenario tecnologico richiede un'elevata professionalità del bibliotecario e l'adozione di tecniche sempre più sofisticate per facilitare al lettore la ricerca delle informazioni e l'acquisizione dei documenti.

I bibliotecari italiani hanno conosciuto negli ultimi anni una considerevole crescita professionale, grazie alla diffusione di corsi universitari specifici dedicati alla biblioteconomia, ai corsi di aggiornamento professionale organizzati dall'Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e da agenzie pubbliche e private, alla diffusione di periodici in ambito LIS e alla sempre maggiore partecipazione al dibattito scientifico internazionale.

Se gli e-texts saranno i libri del futuro e se la trasmissione della conoscenza troverà altre strade, le biblioteche rappresenteranno sempre un punto di riferimento essenziale di questa "info-sfera", e i bibliotecari continueranno a svolgere un ruolo basilare di mediatori fra i saperi registrati nelle varie tipologie di risorse documentarie, offrendo a ciascuno, secondo i propri bisogni e capacità, un'informazione affidabile, pertinente, depurata dalla sovrabbondanza e dalla ridondanza tipiche della Rete.

Il Congresso IFLA ha rappresentato un'occasione eccezionale per incontrare bibliotecari di tutto il mondo: ciò è stato ugualmente importante come il dibattito professionale, significativo; come sempre. La prolusione è stata tenuta dalla professoressa Nicoletta Maraschio, dell'Università di Firenze e presidente dell'Accademia della Crusca. Vorrei ricordare che durante il congresso si è tenuto il primo incontro delle biblioteche religiose presso l'Ambrosiana e... il primo "Campionato di calcio IFLA", con vittoria della Germania sull'Italia per 2-1.

Nell'occasione abbiamo presentato le biblioteche italiane e il dibattito biblioteconomico che si svolge in Italia, tramite il volume Italian libraries, quaderno di "Libri e riviste d'Italia", n. 62 (con una ricca antologia di foto di biblioteche della Penisola), il fascicolo speciale, fuori commercio, di "Biblioteche oggi", intitolato Special issue IFLA Milan August 2009, e il fascicolo n. 2, 2009, del "Bollettino AIB". Le Poste vaticane hanno emesso un francobollo commemorativo, molto gradito. Giornali, radio e TV hanno dedicato molta attenzione al Congresso e alle biblioteche italiane: probabilmente è la prima volta che accade in Italia, e ciò è un risultato importante per pubblicizzare i servizi offerti dalle biblioteche, ancora sconosciuti a molti cittadini.

Durante il Congresso abbiamo cercato di condividere con tutti i delegati stranieri parte del nostro patrimonio culturale: spettacolo con cinque tableaux vivants all'Opening Ceremony, concerto lirico alla Scala (con i giovani dell'Accademia, diretti da Daniele Rustioni), in Duomo (con suono di uno Stradivari) e nella Basilica di Santa Maria della Passione. Circa 200 volontari, provenienti da varie parti del mondo e, naturalmente, dall'Italia, hanno lavorato con gentilezza e cortesia al buon esito del congresso.

Il Comitato Nazionale italiano ha ottenuto un attestato di encomio per l'alta professionalità dimostrata.

Tanta storia, tanta tradizione, tanto patrimonio culturale: ora dobbiamo costruire i nostri futuri, insieme, nel rispetto della diversità, del pluralismo e dell'accesso aperto alla conoscenza.


Prof. Mauro Guerrini
Presidente del Comitato nazionale italiano IFLA2009 Milan
Il Presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche

Roma, 03 settembre 2009


Notizie dettagliate sono consultabili all'indirizzo web www.ifla2009.it


Copyright AIB 2009-09-03 a cura della Redazione AIB-WEB.
URL: <https://www.aib.it/aib/cen/stampa/c0909.htm>

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