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AIB. Commissione nazionale biblioteche pubbliche

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Osservazioni alla Bozza Revison of IFLA's Guidelines for Public Libraries. June 2000

(Dopo il titolo di ogni capoverso sono indicati, tra parentesi tonda, i riferimenti ai paragrafi delle Guidelines cui il capoverso stesso fa riferimento)

1. Missione della biblioteca pubblica (cfr. §§ 1.3 e 3.4.5)

L'impostazione complessiva del documento sembra dare primaria importanza alla funzione educativa della biblioteca pubblica, svolta in collaborazione con le istituzioni scolastiche. Non vi è dubbio che questa sia una funzione essenziale, specie in quei paesi in via di sviluppo nei quali il problema culturale primario è costituito dall'alfabetizzazione di base, ed ai quali sembra essere prima di tutto rivolta l'attenzione delle Guidelines.

E' però necessario far presente che in paesi come l'Italia, dove pure una rete diffusa ed efficace di biblioteche pubbliche ancora non si è sufficientemente sviluppata, occorre dare il dovuto peso alla funzione informativa e culturale della biblioteca per assicurarle un futuro di sviluppo. Sulla funzione informativa e culturale si costruisce anche il ruolo della biblioteca pubblica come soggetto attivo nei processi informali di educazione permanente, oltre che, naturalmente, il suo ruolo nel campo dell'informazione di comunità, nella business information ecc.

2. La funzione di integrazione della biblioteca pubblica (cfr. §§ 1.4-1.6)

Concordiamo con l'idea che la biblioteca pubblica svolga una funzione di integrazione (confronto critico/ibridazione) fra diverse culture, ideologie, sistemi di valori.

Lo stesso concetto, tuttavia, deve essere esteso anche alla integrazione dei contenuti dell'informazione e dei mezzi dell'informazione: noi pensiamo che la biblioteca pubblica sia il luogo dove la ricerca e lo sfruttamento dell'informazione attraverso le fonti cartacee, audiovisive, digitali locali ed in rete diventa un'esperienza sociale. Per questo resta fondamentale il ruolo della biblioteca, nonostante sia oggi possibile accedere individualmente da casa o dal luogo di lavoro ad una massa sempre più grande di fonti digitali: la biblioteca è un luogo di socializzazione di esperienze conoscitive che integrano fonti diverse.

Sia il Governo nazionale italiano che alcune regioni (vedi ad esempio il Piano telematico dell'Emilia Romagna) hanno accolto i suggerimenti dell'Unione Europea, che prevede un ruolo importante delle biblioteche pubbliche nello sviluppo della cultura telematica. In particolare le biblioteche pubbliche possono essere agenti importanti nei programmi di alfabetizzazione informatica-telematica e fornitori essenziali di contenuti digitali (per esempio nel campo della documentazione locale).

3. Tipologia bibliotecaria e legislazione per le biblioteche (cfr. §§ 2.2, 2.3 e 2.5)

Le differenze fra tipi di biblioteche (pubbliche, scolastiche, di ricerca ecc.) devono essere ricondotte alle particolarità nazionali e locali. Per esempio in Italia rileviamo la presenza di biblioteche pubbliche statali con vocazione istituzionale generalista insieme alla diffusione di biblioteche comunali o provinciali che coniugano una funzione di biblioteca pubblica col possesso e la valorizzazione di fondi storici importanti.

Quindi il disegno di un sistema bibliotecario può essere talvolta molto complesso: la divisione del lavoro (diversi bisogni da soddisfare con diversi strumenti) passa dentro le stesse singole biblioteche.

Allo stato attuale in Italia non c'è una legge nazionale che regoli i servizi di biblioteca pubblica. La Costituzione affida alle Regioni poteri di indirizzo e vigilanza sulle biblioteche di Ente Locale. Quasi tutte le Regioni hanno emanato leggi per regolare queste funzioni. Per i Comuni, e in certi casi le Province, non vi è obbligo ma facoltà di istituire e gestire biblioteche pubbliche. Il Governo nazionale gestisce direttamente circa cinquanta biblioteche storiche comprese due nazionali centrali. Le leggi di riforma istituzionale (federalismo/decentramento) oggi in corso di applicazione in Italia porteranno a significativi cambiamenti nel nostro settore. La Costituzione italiana affida alle Regioni le biblioteche pubbliche istituite dai Comuni e dalle Province. Alcune Regioni (come la Toscana, l'Emilia-Romagna, ed altre) hanno previsto apposite leggi per regolare la cooperazione fra biblioteche ed altre agenzie di informazione, documentazione, educazione e cultura (come archivi, musei, scuole) e per definire parametri qualitativi verificabili dagli utenti. Sono state previste anche le Carte dei servizi.

4. Sistemi e reti bibliotecarie. Cooperazione. Autonomia amministrativa (cfr. §§ 2.4.2 e 3.7)

Nel documento si parla normalmente di "biblioteca" come istituzione isolata. Sappiamo invece quanto importante sia individuare bacini di utenza cui far corrispondere reti di servizi differenziati ma cooperanti fra loro. Anche l'unità amministrativa può estendersi a un territorio vasto servito da molte biblioteche che hanno una sola direzione, dotata di una grande autonomia gestionale: le reti bibliotecarie devono agire come soggetto attivo della politica bibliotecaria di ciascun paese. In Italia c'è ancora molta strada da fare in questa direzione: noi confidiamo che le leggi di riforma dei pubblici servizi, all'esame del Parlamento, daranno alle biblioteche un maggior grado di autonomia gestionale, che permetta la gestione coordinata delle risorse, acquisti comuni programmati, progetti di formazione e aggiornamento coordinati, standard di servizio concordati ecc

5. Risorse delle biblioteche. Gratuità e pagamento dei servizi (Cfr. § 2.4 )

E' opportuno aggiungere alle risorse provenienti dalla tassazione e dalle sponsorizzazioni, anche:

Resta assodata la gratuità dei servizi dell'accesso all'informazione. Si può pensare al pagamento di servizi personalizzati (ricerche particolari, bibliografie e dossier personali, business information).

6. Standard e carte dei servizi (cfr. §§ 4.9 e 3.5)

Gli standard dimensionali delle raccolte, proposti sia per l'impianto che per il mantenimento di una biblioteca, sono eccessivi per la realtà italiana tanto delle biblioteche che del mercato editoriale (si calcolano 50.000 nuovi titoli l'anno, almeno 15.000 di interesse per le biblioteche pubbliche), salvo che i numeri non scontino una larga presenza di copie multiple. In questo caso il problema è solo di costi, che risulterebbero comunque eccessivi per i bilanci medi delle nostre biblioteche. Anche qui sarebbe il caso di parlare più che di biblioteca singola di reti locali.

Questi sono i migliori indicatori di servizio italiani:

  1. Indice di superficie: da 0,5 a 0,7 mq disponibili per ogni 10 abitanti

  2. Indice di apertura: da 40 a 60 ore di apertura settimanale

  3. Indice della dotazione di personale: da 0,7 a 1,2 unità in servizio per ogni 2.000 abitanti

  4. Indice della spesa: da 25.000 a 35.000 lire pro capite

  5. Indice della dotazione documentaria: da 2 a 3 volumi pro capite

  6. Indice della dotazione di periodici: da 10 a 15 testate correnti per ogni 1.000 abitanti

  7. Indice di incremento della dotazione documentaria: da 200 a 250 acquisti annui per ogni 1.000 abitanti

  8. Indice di impatto: dal 25 al 40% di iscritti sulla popolazione residente

  9. Indice di prestito: da 1,5 a 2,5 prestiti pro capite

  10. Indice di circolazione (calcolato sul posseduto di 10 anni): da 0,7 a 1,5 prestiti per volume posseduto

Si suggerisce di tener conto, per l'Italia, degli standard-obiettivo proposti nel volume Linee guida per la valutazione delle biblioteche pubbliche italiane : Misure, indicatori, valori di riferimento / a cura del Gruppo di lavoro "Gestione e valutazione". - Roma : Aib, 2000.

Statistiche sulle biblioteche pubbliche italiane si trovano anche in:

Anna Galluzzi e Giovanni Solimine, Le biblioteche pubbliche italiane negli anni Novanta: dalle misure agli indicatori e dagli indicatori ai dati, "BollettinoAIB", 1999, n. 4, p. 455-467

https://www.aib.it/aib/boll/1999/99-4-455.htm

Oggi in Italia si discute molto di standard di servizio e di diritti degli utenti. L'Aib ha proposto uno schema di riferimento nel volume Linee guida per la redazione delle carte dei servizi delle biblioteche pubbliche / a cura della Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche. - Roma : Aib, 2000, dove si trova illustrato anche il ruolo che in Italia si attribuisce al coinvolgimento degli utenti nella valutazione del servizio di biblioteca pubblica piuttosto che nella sua gestione.

7. Standard per gli edifici (Cfr. §§1.11 e 3.10.2)

Non ci sono standard italiani per gli edifici, ma alcuni grandi progetti, che si possono vedere su questi siti:

Biblioteca Sala Borsa, Bologna

http://www.bologna2000.it/grafica/2000/progetti_architettonici/sala_borsa.html

Biblioteca europea di informazione e cultura, Milano

http://www.beic.it/

8. Codice deontologico (Cfr. § 5.4)

L'Associazione Italiana biblioteche ha definito il codice di deontologia professionale:

https://www.aib.it/aib/cen/deocod.htm


Copyright AIB 2000-09-30, a cura di Elena Boretti
URL: https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/guide.htm


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