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Come tutti sappiamo le previsioni in campo tecnologico sono difficili da fare, ma che la crisi delle riviste tradizionali avrebbe portato a nuove forme di editoria scientifica ed accademica era nell'aria fin dai primi anni '90.
Nel 1991 il fisico americano Paul Ginsparg decise di creare un archivio elettronico di preprint di fisica delle alte energie presso il Los Alamos National Laboratory, accessibile gratuitamente via Internet. Fin da quel momento la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, S.I.S.S.A., è stata coinvolta in questo processo di editoria elettronica quale mirror degli archivi di Los Alamos.
Negli anni seguenti le riviste scientifiche subirono una spirale perversa di aumenti negli abbonamenti, creando così nelle biblioteche situazioni di budget disastrose e una politica di tagli sempre più decisa.
Già nel 1995 al Congresso AIB di Brescia il noto collega Corrado Pettenati del CERN aveva prospettato, nel suo intervento, una possibile soluzione al collasso verso il quale stavano precipitando le biblioteche: la pubblicazione delle riviste doveva avvenire tramite Internet.
Nel 1996 i fisici delle alte energie della S.I.S.S.A. pensarono che era giunto il momento di assumere una nuova veste, quella di editori di se stessi, sia per risolvere i problemi di costi crescenti che per riappropriarsi di un ruolo attivo attraverso una comunicazione non mediata da editori commerciali.
Avrebbero dato vita ad una nuova rivista totalmente elettronica, il Journal of High Energy Physics o JHEP.
Nella primavera del 1997 l'iniziativa fu presentata al Workshop sull'editoria elettronica, tenutosi al CERN, dallo stesso direttore della S.I.S.S.A., Daniele amati e dai suoi collaboratori tra lo scetticismo degli editori presenti.
Ma fin dal suo lancio nel luglio 1997, JHEP ha dimostrato di aver scelto le strade vincenti
La novità principale sta nel software robot che consente l'automazione di tutte le procedure editoriali, dalla sottomissione dell'articolo alle comunicazioni tra autori, editori e referee, alla sua accettazione, formattazione e pubblicazione.
Una volta che la procedura sia stata completata in meno di 2 mesi, l'articolo è disponibile contemporaneamente sugli 8 siti di JHEP grazie all'opera di sincronizzazione di Harold l'Araldo, cioè il programma sviluppato dal system manager di JHEP a questo scopo, assicurando così collegamenti rapidi e affidabili.
Per ovviare poi ai problemi di archiviazione, deposito legale e copyright, la versione cartacea di JHEP viene pubblicata dalla Società Italiana di Fisica (SIF) ad un costo irrisorio.