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L'apprendimento nella biblioteca universitaria
Teaching in Academic Libraries
Firenze, 7 e 8 settembre 1998

Corsi per bibliotecari


I bibliotecari vanno a scuola = Training for trainers / Elisabetta Marinoni [*], Pierangela Mazzon [*], Roberta Sato [**]

 

L'oggetto di questa comunicazione è il progetto di un corso breve (un giorno e mezzo) pensato per i bibliotecari impegnati nella formazione degli utenti sull'uso delle banche dati. Questo progetto è nato dall'esigenza, molto sentita da un gruppo di bibliotecari, di disporre di competenze didattiche adeguate che consentano loro di migliorare la qualità dei corsi che periodicamente tengono presso le loro biblioteche. Fino agli anni '80 rientrava nel bagaglio di competenze del bibliotecario, e di quello scientifico in particolare, l'attività di documentazione attraverso l'interrogazione di banche dati per conto della comunità di ricerca. A questo scopo il documentalista seguiva corsi di formazione sull'elaborazione di strategie di ricerca, e sull'uso di un linguaggio codificato che consentiva di interrogare host remoti con il minimo dispendio possibile di tempo e di denaro.

Con la diffusione delle basi di dati bibliografiche su cd-rom, accessibili con programmi user-friendly, e che quindi consentivano la consultazione diretta da parte dell'utente finale, è stata avvertita l'esigenza di organizzare corsi introduttivi sull'utilizzo delle banche dati.

Questi corsi, inizialmente sporadici e limitati a banche dati molto diffuse (come Medline) erano in genere ricalcati su quelli che i bibliotecari stessi avevano seguito e che erano molto tecnici e complessi ed avevano come obiettivo principale quello di ottenere nel minor tempo possibile e quindi con un costo contenuto una ricerca completa e puntuale. D'altra parte il ricercatore che veniva in contatto con le prime basi di dati su cd-rom era interessato e partecipe perché per la prima volta poteva fare da solo ricerche che fino ad allora aveva dovuto delegare ad un intermediario. Pagava volentieri lo scotto di qualche ora di lezione un po' noiosa, che gli veniva propinata come indispensabile all'uso diretto della banca dati.

Le basi di dati disponibili sono nel tempo via via aumentate e i programmi di interrogazione sono diventati sempre più amichevoli e versatili.

La diffusione di Internet poi ha messo in diretto contatto il ricercatore con l'intero universo informativo disponibile.

Questo nuovo scenario ha reso evidente come la tipologia dei primi corsi fosse “vecchia” ed inadeguata.D'altronde proprio il numero sempre crescente di basi di dati disponibili in rete locale e in Internet e la diffusione dei cataloghi in linea, ha fatto si che fasce di utenza sempre più estese (studenti e utenti non istituzionali) richiedessero di avere attraverso le biblioteche accesso a questi strumenti.

I bibliotecari si sono trovati a far rientrare nella quotidianità del loro lavoro corsi frequenti e programmati per fasce di utenza molto diverse, senza avere alcuna esperienza didattica.

La consapevolezza di questi problemi e la necessità di ricomprendere i corsi nell'attività routinaria delle biblioteca, hanno indotto alcuni bibliotecari a riflettere sull'esigenza di sviluppare nuove competenze didattiche, anche attraverso l'apprendimento di tecniche di comunicazione, per poter offrire dei corsi di livello adeguato.

Si è perciò pensato che poteva essere utile organizzare un corso di metodologia didattica.

Il programma del corso, è stato dapprima sottoposto al Centro di Ateneo per le Biblioteche ed in seguito al Direttore Amministrativo che lo ha approvato.

Il corso dovrebbe tenersi nei prossimi mesi e intende fornire ai bibliotecari strumenti efficaci per affrontare i problemi legati a questa loro nuova attività didattica.

Il corso si propone di trattare, e possibilmente aiutare a risolvere, i problemi legati alla gestione dell'aula quali: la comunicazione verbale e non verbale, l'individuazione dei punti critici (come lo spiegare nel modo più semplice possibile alcuni concetti complessi e, come verificare la chiarezza e l'esaustività della spiegazione); la gestione delle richieste di approfondimenti o chiarimenti (ad esempio quanto tempo dedicarvi per non annoiare chi invece ha capito i concetti esposti); la scelta dell'approccio all'argomento (se analitico o sintetico a seconda della tipologia di utenza).

Oltre alle problematiche legate alla comunicazione il corso intende affrontare anche aspetti che spesso vengono sottovalutati nella messa a punto dei corsi all'utenza.

Nella fase preparatoria infatti si tende a privilegiare più l'aspetto contenutistico che quello organizzativo. Quest'ultimo però, quando male gestito, può compromettere irrimediabilmente il risultato dei corsi.

Abbiamo previsto perciò di approfondire le problematiche legate all'aspetto organizzativo: dove e quando è meglio tenere un corso; il numero dei partecipanti (quale è il numero minimo o massimo perché il corso sia efficace); la disposizione dell'aula; l'illuminazione; il rumore; l'uso di supporti informatici.

A conclusione del corso verrà poi tenuta una lezione tipo. L'argomento di questa lezione, se debba essere pertinente alla ricerca bibliografica oppure no, non è ancora stato deciso. Pensiamo però che una lezione su un argomento qualsiasi possa avere una valenza paradigmatica maggiore.

Il corso dovrebbe essere tenuto da esperti di comunicazione, di ergonomia e da un docente, o da un bibliotecario, per la lezione tipo.



* Elisabetta Marinoni e Pierangela Mazzon - Biblioteca Biologico-Medica Vallisneri - Università degli Studi di Padova

** Roberta Sato - Biblioteca di Farmacologia - Università degli Studi di Padova



Copyright AIB 1998-10-15, a cura di Serafina Spinelli

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