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L'apprendimento nella biblioteca universitaria
Teaching in Academic Libraries
Firenze, 7 e 8 settembre 1998

Corsi rivolti all'utenza area bio-medica


Corsi all'utenza: non tutte le ciambelle riescono col buco… = Users training: not everything turns out as it should... / Roberta Sato [*], Elisabetta Marinoni [**], Pierangela Mazzon [**]

Dal 1996 l'Università di Padova ha messo a disposizione dei propri utenti numerose basi di dati consultabili attraverso la piattaforma ERL e un sistema ad accesso remoto (SAR), che consente la consultazione di basi di dati non disponibili su ERL.

La quantità e la varietà dell'offerta e l'impegno, non solo economico, che l'Università di Padova ha sostenuto, hanno determinato l'esigenza di promuovere l'utilizzo delle banche dati da parte di tutta l'utenza istituzionale: docenti, ricercatori, studenti, prevedendo l'organizzazione di corsi di istruzione per l'utenza.

In questa comunicazione, prenderemo in esame le esigenze e i problemi connessi con l'istruzione dell'utenza studentesca (l'Università di Padova conta circa 60.000 studenti iscritti).

Oltre ai corsi che le biblioteche interdipartimentali e di facoltà organizzano già da tempo per i loro utenti e che sono entrati nella routine del lavoro del bibliotecario, sono state sperimentate altre soluzioni:

• corsi di istruzione tenuti da bibliotecari per studenti programmati all'interno degli insegnamenti: i docenti di specifiche materie prevedono di dedicare alcune ore di lezione all'istruzione sull'uso della biblioteca ed in particolare sull'utilizzo delle banche dati.

• corsi tenuti da bibliotecari, con calendario mensile, riguardanti singole banche dati e svolti presso aule informatiche dislocate in punti diversi della città, cui tutti gli studenti dell'Ateneo possono liberamente iscriversi .

• un corso integrato di informatica in biomedicina e ricerca bibliografica per gli studenti del primo anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Nonostante l'esperienza possa essere definita complessivamente positiva, poiché l'utilizzo delle banche dati è cresciuto in maniera notevole e costante, sono stati evidenziati dei nodi problematici per ciascuna delle nuove soluzioni adottate.

I corsi all'interno degli insegnamenti hanno presentato soprattutto dei problemi organizzativi.

Per questi corsi è infatti necessario concordare con il docente gli orari di lezione che non sempre sono compatibili con le esigenze della biblioteca, per esempio, dato che i corsi vengono svolti all'interno della stessa, sarebbe più funzionale che si tenessero di pomeriggio, quando la biblioteca è meno affollata e l'impatto di 15/20 studenti che si muovono in gruppo da un'area all'altra sarebbe meno traumatico, nel pomeriggio però gli studenti sono raramente disponibili perché impegnati in esercitazioni.

È necessario prevedere per gli insegnamenti con un numero molto alto di studenti la reiterazione del corso, reiterazione che deve essere comunque tenuta nell'arco di poco tempo per consentire a tutti gli studenti di avere le medesime competenze bibliografiche e di poterle spendere contemporaneamente all'interno del corso di insegnamento seguito.

Per contro questo tipo di corsi presenta il vantaggio di lavorare con studenti che hanno le medesime esigenze informative e in generale le stesse conoscenze. Il fatto che poi si conoscano tra di loro crea un clima di collaborazione e favorisce le domande e le richieste di chiarimenti.

Inoltre, poiché l'istruzione sulla ricerca bibliografica fa parte integrante del corso di insegnamento il bibliotecario gode di un'autorevolezza e di un'attenzione maggiori. I bibliotecari inoltre conoscono con largo anticipo il calendario di questi impegni e ciò rende possibile prevedere per tempo la quota di personale impegnato nei corsi e quindi salvaguardare il normale funzionamento della biblioteca.

I corsi, poi, coinvolgono sempre un numero di studenti sufficientemente elevato.

La presenza di circa 3000 terminali dislocati presso biblioteche e laboratori dell'Università, dai quali è possibile consultare tutte le banche dati disponibili, e l'esigenza di favorire un utilizzo capillare e diffuso di questi strumenti ha dato l'avvio all'organizzazione di corsi sull'utilizzo delle varie banche dati dislocati presso aule informatiche in più punti della città.

L'obiettivo di questi corsi, promossi dal Centro di Ateneo per le Biblioteche, era quello di consentire a studenti iscritti a qualsiasi facoltà di seguire nel luogo e nell'orario che preferivano corsi sulle banche dati prescelte.

Il calendario dei corsi è consultabile dalla pagina Web del Centro di Ateneo per le Biblioteche e ciascuno studente vi si può iscrivere liberamente.

Questa soluzione sembrava la più facile da praticare e la più comoda per gli studenti ed in realtà consente una flessibilità estrema, per contro presenta problemi organizzativi piuttosto rilevanti.

Oltre alla necessità di disporre di segreterie con compiti di coordinamento tra i bibliotecari delle diverse strutture coinvolte e con il compito di organizzare punti raccolta delle iscrizioni e delle informazioni si è rilevato che: inevitabilmente i corsi sulla ricerca bibliografica si sovrappongono con orari di lezioni od esami, non è sempre facile disporre di aule informatiche negli orari più adeguati, è difficile soddisfare le esigenze informative di studenti appartenenti a facoltà e ad anni di corso diversi. Altra cosa infatti è l'utilizzo di una banca dati da parte di uno studente dei primi anni, che magari vuole approfondire un argomento seguito a lezione, dall'uso che ne può fare un laureando o uno specializzando per i quali è indispensabile l'esaustività e la puntualità della ricerca.

La possibilità per lo studente di iscriversi facilmente ai corsi fa si che spesso le iscrizioni vengano fatte senza sentirsi impegnati a seguire effettivamente il corso e che di conseguenza il bibliotecario si trovi con un numero estremamente esiguo di discenti o addirittura da solo.

La più recente esperienza è infine stata il corso di 8 ore, tenuto sperimentalmente nella primavera del 1998 all'interno dei corsi opzionali, previsti dal nuovo ordinamento didattico, per gli studenti del primo anno della facoltà di medicina e chirurgia e che andava ad integrare un corso di 21 ore sull'informatica biomedica. Questo corso ha presentato dei problemi rilevanti, e inaspettati per i bibliotecari coinvolti, che hanno profuso in questa occasione molte energie e tutta la loro fantasia.

L'obiettivo primario che ci eravamo posti infatti era quello di non annoiare studenti che si avvicinavano per la prima volta a questi strumenti.

Era stata studiata una scaletta che alternava informazioni sulle banche dati e su Internet di stretto argomento medico con percorsi guidati a siti Internet di interesse più generale.

La scelta di non limitarci all'utilizzo del data display, ma di consentire durante il corso agli studenti di utilizzare “veramente” i terminali collegati in rete, per consentire loro di sperimentare direttamente quello che spiegavamo è stata fallimentare.

Da un lato non avevamo previsto che i computer dell'aula informatica avessero tempi di collegamento diversi e quindi anche nei momenti di maggiore attenzione c'era chi inevitabilmente restava indietro. Dall'altro gli studenti esperti avevano la tendenza a navigare in altre acque e questo determinava un calo dell'attenzione anche da parte degli studenti più interessati.

In realtà dall'esame dei questionari distribuiti a fine corso è emerso che gli studenti del primo anno non sentono ancora l'esigenza di accedere a risorse informative così complesse come quelle proposte e rimandano ad un momento successivo, magari vicini alla laurea, questo tipo di corsi, ritenendo probabilmente che la lezione del docente, possa esaurire tutti i loro immediati bisogni informativi.

Concluderei dicendo che comunque, al di la dei problemi riscontrati e degli errori commessi, i corsi sperimentati sono stati comunque utili non solo agli studenti ma anche, e soprattutto, a noi bibliotecari che facendo tesoro degli errori e avendo acquisito anche un po' più di esperienza cercheremo di far si che le prossime ciambelle riescano meglio.



* Roberta Sato - Biblioteca di Farmacologia - Università degli Studi di Padova

** Elisabetta Marinoni e Pierangela Mazzon - Biblioteca Biologico-Medica Vallisneri - Università degli Studi di Padova



Copyright AIB 1998-10-15, a cura di Serafina Spinelli

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