Per competenza informativa [a] si intende quell'insieme di abilità che vengono richieste agli individui "per riconoscere quando è necessario reperire informazioni, e per essere capaci di localizzare, valutare e utilizzare efficacemente l'informazione necessaria" [1].
La competenza informativa sta diventando sempre più importante nell'attuale contesto di rapidi cambiamenti tecnologici e di continua proliferazione di risorse informative. A causa dell'escalation di complessità di tale ambiente, gli individui sono messi di fronte ad una offerta informativa differenziata e abbondante, sia nei loro studi universitari che nell'ambiente di lavoro e nella vita privata. L'informazione è disponibile attraverso le biblioteche, l'informazione di comunità, le organizzazioni legate a particolari interessi, i media ed Internet; e sempre di più l'informazione arriva agli individui direttamente, non filtrata, lasciando aperte questioni di autenticità, validità e affidabilità. Inoltre l'informazione è disponibile in formati multimediali, grafici, testuali, sonori ecc., e questo pone agli individui ulteriori sfide di valutazione e di comprensione. L'incertezza sulla qualità dell'informazione e la sua crescita esponenziale, pongono una grande sfida all'intera società: la mera abbondanza d'informazione non crea di per sé cittadini/e più informati/e, se manca quel complementare insieme di competenze necessarie ad utilizzarla in maniera efficace.
La competenza informativa costituisce la base dell'educazione permanente: è comune a tutte le discipline, a tutti gli ambienti d'apprendimento, ad ogni livello d'istruzione; è ciò che pone in grado coloro che apprendono di padroneggiare i contenuti e di ampliare le proprie ricerche, di diventare più autonomi e di assumere il controllo sul proprio apprendimento. Un individuo con competenze informative è in grado di:
La competenza informativa è collegata all'abilità nell'utilizzo della tecnologia informatica, ma ha più vaste implicazioni per gli individui, il sistema scolastico e la società nel suo insieme. Le abilità relative alla tecnologia informatica sono quelle che permettono agli individui di utilizzare computer, software applicativi, banche dati ed altre tecnologie per raggiungere una molteplicità di obiettivi, siano essi accademici, professionali o personali. Gli individui con competenze informative necessariamente sviluppano anche una serie di abilità tecnologiche: ma, se da un lato la competenza informativa mostra significative sovrapposizioni con le capacità di utilizzazione della tecnologia informatica, resta però un'area di competenze distinta e molto più vasta.
Peraltro, sempre di più le abilità tecnologico-informatiche sono interconnesse con, e fanno da supporto a, la competenza informativa. Un rapporto del 1999 del National Research Council introduce il concetto di "padronanza" [c] delle tecnologie informatiche e delinea alcune distinzioni utili per la comprensione delle relazioni tra competenza informativa, alfabetizzazione informatica [d] e più vaste competenze tecnologiche. Il rapporto specifica che l'alfabetizzazione informatica riguarda l'apprendimento meccanico di specifici applicativi hardware e software, mentre la padronanza della tecnologia si appunta sulla comprensione dei concetti che ne sono alla base, e sull'applicazione di tecniche di soluzione dei problemi e di pensiero critico nell'uso della stessa. Il rapporto entra anche nel merito delle differenze tra padronanza delle tecnologie informatiche e competenza informativa così come la si intende a livello scolastico e universitario. Tra le differenze si evidenzia la centralità, nella competenza informativa, di contenuti, comunicazione, analisi, ricerca e valutazione d'informazione; mentre la "padronanza delle abilità informatico-tecnologiche" si appunta sulla conoscenza approfondita della tecnologia e sull'uso sempre più abile di essa [2].
La padronanza delle tecnologie informatiche richiede un maggior impegno intellettuale che non il semplice apprendimento meccanico degli applicativi informatici associato all'alfabetizzazione informatica, ma il 'focus' resta la tecnologia di per sé. La competenza informativa invece è una sorta di cornice intellettuale per comprendere, trovare, valutare e utilizzare l'informazione - attività che richiedono da un lato una buona padronanza della tecnologia informatica, dall'altro metodi di ricerca accurati, ma, soprattutto, il discernimento critico e il ragionamento. La competenza informativa avvia, sostiene ed estende l'apprendimento permanente attraverso abilità che prevedono l'utilizzo della tecnologia ma che in fin dei conti sono indipendenti da essa.
Centrale alla missione delle istituzioni di istruzione universitaria è la formazione di persone capaci di autoapprendimento permanente, per tutto l'arco dell'esistenza.
Assicurandosi che le persone posseggano le capacità intellettuali proprie del ragionamento e del pensiero critico ed aiutandole a costruire un metodo per imparare ad apprendere, le università offrono loro la base per una crescita continua nella carriera così come nel ruolo di cittadini consapevoli e di membri informati della comunità.
La competenza informativa è una componente chiave, e una precondizione essenziale, dell'apprendimento permanente. Le conoscenze relative alla competenza informativa estendono l'apprendimento al di là del contesto formale dell'aula e favoriscono esperienze di ricerca autonoma quando gli individui affrontano tirocini, prime esperienze professionali, o assumono nuove responsabilità nei più svariati ambiti della vita. Dal momento che la competenza informativa aumenta la capacità degli studenti di valutare, gestire e utilizzare l'informazione, diverse agenzie territoriali e professionali di accreditamento hanno cominciato a considerarla un risultato chiave per gli studenti universitari [3].
Nel caso di studenti universitari non frequentanti, le risorse informative sono spesso accessibili attraverso le reti di comunicazione e altri canali, e le tecnologie distribuite per l'apprendimento a distanza permettono che insegnamento e apprendimento abbiano luogo senza che sia necessaria la compresenza di professore e studente nello stesso luogo allo stesso tempo. Per chi debba occuparsi di competenza informativa nei corsi a distanza, la sfida consiste nello sviluppare una gamma di esperienze d'apprendimento sulle risorse informative che sia equiparabile a ciò che viene offerto nel campus tradizionale: il livello di competenza informativa degli studenti a distanza dovrebbe essere paragonabile a quello degli studenti frequentanti.
Inserire la competenza informativa, attraverso i vari curricula, in tutti i programmi e i servizi, e nella vita amministrativa dell'Università, richiede uno sforzo di collaborazione del corpo docente, dei bibliotecari e degli amministratori. Attraverso le lezioni frontali e lo stimolo alla discussione il corpo docente pone il contesto per l'apprendimento; spinge inoltre gli studenti a esplorare l'incognito, offre loro guida e consigli su come soddisfare le esigenze informative, e ne controlla i progressi. I bibliotecari universitari coordinano la valutazione e la selezione delle risorse intellettuali per i programmi e i servizi, organizzano e aggiornano le collezioni e i punti d'accesso all'informazione e fanno formazione per studenti e professori che ricercano informazioni. Gli amministratori creano le opportunità di collaborazione e di sviluppo professionale per il corpo docente, i bibliotecari e gli altri professionisti che avviano programmi di competenza informativa, dirigono la pianificazione e lo stanziamento di risorse per tali programmi e assicurano le risorse necessarie alla loro realizzazione.
Il rapporto della Commissione Boyer, Reinventing Undergraduate Education, (Reinventare l'istruzione prelaurea) raccomanda strategie che richiedano allo studente il coinvolgimento attivo nel "formulare una domanda o un insieme di domande significative, la ricerca o l'esplorazione creativa per trovare le risposte, e le abilità comunicative per esprimere i risultati…" [4].
I corsi così strutturati creano contesti d'apprendimento centrati sullo studente, nei quali la ricerca è la norma, la soluzione dei problemi diventa centrale, e il pensiero critico è parte integrante del processo; questi contesti di apprendimento richiedono competenza informativa.
Acquisire abilità nell'ambito della competenza informativa moltiplica per gli studenti le opportunità di apprendimento autonomo, poiché essi si trovano impegnati nell'utilizzo di una grande varietà di fonti informative per ampliare le proprie conoscenze, imparano a porre domande ben fondate, sviluppano il pensiero critico verso ulteriori mete di apprendimento autonomo. Per progredire nella competenza informativa bisogna avere chiaro che la gamma di abilità in gioco non è qualcosa di estraneo al piano di studi ma è correlato ai contenuti, alla struttura e alla sequenzialità del curriculum: l'integrazione curriculare offre inoltre ottime possibilità di aumentare l'influenza e l'impatto dei metodi di insegnamento centrati sullo studente, quali l'apprendimento fondato su un approccio per problemi, quello fondato sulle prove di efficacia o quello attraverso l'indagine. Guidati dagli insegnanti e da altri specialisti negli approcci didattici fondati sui problemi, gli studenti ragionano sui contenuti dei loro corsi ad un livello molto più profondo di quanto non accada con il semplice uso di lezioni frontali e libri di testo. Per ottenere il massimo beneficio da un apprendimento fondato sui problemi, gli studenti devono spesso far ricorso a capacità di ragionamento che richiedono loro di diventare abili utenti delle fonti informative disponibili in luoghi e formati differenti, assumendosi di conseguenza maggiori responsabilità riguardo al proprio apprendimento.
Gli individui, per ottenere le informazioni che cercano nel corso delle rispettive investigazioni, hanno diverse opzioni. La prima è quella di ricorrere a sistemi di recupero dell'informazione quali quelli eventualmente disponibili in una biblioteca o in una banca dati accessibile tramite un computer in rete; una seconda opzione consiste nel selezionare un metodo di osservazione diretto dei fenomeni: per esempio fisici, archeologi, astronomi dipendono frequentemente dall'esame diretto per determinare la presenza di specifici fenomeni; inoltre matematici, fisici e chimici all'occorrenza utilizzano tecnologie quali programmi statistici o di simulazione per creare condizioni artificiali entro cui osservare l'interazione dei fenomeni. Agli studenti che avanzano nella loro carriera scolastica e universitaria, è bene vengano proposte ripetute occasioni di ricerca, valutazione e utilizzazione dell'informazione, raccolta da fonti diverse e secondo i metodi di ricerca specifici di ciascuna disciplina.
Il presente documento offre un quadro di definizioni atte a valutare l'individuo dotato di competenze informative. Si riallaccia inoltre all'attività del Gruppo di lavoro dell'Associazione americana dei bibliotecari scolastici proprio sugli standard relativi alla competenza informativa, offrendo all'istruzione universitaria l'opportunità di coordinarsi, rispetto alla competenza informativa, con i livelli di istruzione antecedenti, in modo da sviluppare per gli studenti una continuità di aspettative attraverso i vari ordini e gradi scolastici. Le competenze definite di seguito formalizzano il processo attraverso il quale docenti, bibliotecari e altri professionisti mettono a fuoco quegli indicatori capaci di riconoscere uno studente come dotato di competenze informative.
Queste definizioni potranno risultare utili anche per gli studenti, in quanto delineano un quadro per l'auto-valutazione delle capacità di interazione con l'informazione in un dato ambiente. Ciò li sensibilizzerà verso la necessità di sviluppare un approccio metacognitivo all'apprendimento, rendendoli consapevoli delle singole azioni necessarie per raccogliere, analizzare e utilizzare l'informazione. Tutti gli studenti dovrebbero arrivare a dimostrare di possedere le competenze descritte in questo documento, ma non tutti raggiungeranno lo stesso livello di preparazione, né lo faranno alla stessa velocità.
Inoltre ci saranno discipline che necessiteranno della padronanza di determinate competenze in determinati momenti del processo, e pertanto tali capacità riceveranno maggior peso nella valutazione. Molte competenze andranno probabilmente applicate in maniera ricorsiva, nella misura in cui gli aspetti di riflessione e valutazione impliciti in ogni definizione indurranno lo studente a tornare sui propri passi, ad uno stadio anteriore del processo, per rivedere l'impostazione della ricerca d'informazione e ripetere una seconda volta il percorso già fatto.
Per dare corso a queste norme in modo adeguato, la prima cosa che un'istituzione deve fare è rivedere la propria missione e i propri obbiettivi educativi per determinare in che modo la competenza informativa possa migliorare l'apprendimento e potenziare l'efficacia dell'istituzione. Per facilitarne l'accettazione, è inoltre cruciale una seria formazione del corpo docente e del personale.
La formalizzazione che segue comprende cinque standard di riferimento corredati da complessivamente ventidue indicatori analitici. Gli standard si focalizzano sulle necessità degli studenti universitari di tutti i livelli; includono una sezione "risultati didattici accertabili" per la valutazione dei progressi di ciascuno studente nella competenza informativa. Tali "risultati didattici accertabili" sono intesi come guida per docenti, bibliotecari e altri professionisti che si trovino a mettere a punto metodi locali per l'accertamento dell'apprendimento degli studenti nel contesto della missione specifica di ciascuna istituzione. Oltre a valutare le abilità di base nell'ambito della competenza informativa, docenti e bibliotecari dovrebbero anche collaborare nello sviluppo di strumenti e strategie di valutazione specifici ai singoli contesti disciplinari, dal momento che la competenza informativa si manifesta proprio nella comprensione dei processi di creazione della conoscenza, attività accademica e processi di pubblicazione specifici per ogni disciplina.
Nell'applicazione di questi standard, è innanzi tutto necessario che le istituzioni riconoscano come a risultati didattici differenti siano associati diversi livelli di capacità di ragionamento, e come, di conseguenza, siano essenziali per la valutazione di essi strumenti o metodi differenziati: per esempio nell'ambito dei risultati didattici dettagliati in questo documento ricadono capacità di ragionamento di volta in volta 'di ordine superiore' o 'di ordine inferiore', per classificare secondo la tassonomia degli obbiettivi educativi di Bloom. Si suggerisce caldamente che ogni istituzione, come parte integrante del piano di applicazione del presente standard, identifichi i metodi di valutazione appropriati al livello di ragionamento associato a ciascun risultato didattico.
Per esemplificare che cosa si intende per capacità di ragionamento di 'ordine superiore' e 'di ordine inferiore', si vedano i seguenti risultati didattici:
Capacità di ragionamento 'di ordine inferiore':
Risultato didattico 2.2.b: lo studente identifica parole chiave, sinonimi e termini correlati per l'informazione di cui ha bisogno
Capacità di ragionamento 'di ordine superiore':
Risultato didattico 3.3.b: lo studente estende quando possibile la prima sintesi ottenuta innalzandola ad un livello superiore di astrazione, dove costruire nuove ipotesi che possano eventualmente richiedere informazione addizionale
I docenti, i bibliotecari e gli altri professionisti si renderanno conto che discutere insieme dei metodi di valutazione costituisce un esercizio molto produttivo nella pianificazione di un programma sistematico complessivo, finalizzato alla competenza informativa. Tale programma deve raggiungere tutti gli studenti, individuare le aree che richiedono ulteriori sviluppi e consolidare gli obbiettivi di apprendimento già raggiunti; infine rendere chiaro alle varie componenti dell'istituzione quanto la competenza informativa contribuisca alla formazione di studenti e cittadini istruiti.
[1] American Library Association. Presidential Committee on Information Literacy: Final Report. (Chicago: American Library Association, 1989), <http://www.ala.org/acrl/nili/ilit1st.html>.
[2] National Research Council. Commission on Physical Sciences, Mathematics, and Application. Committee on Information Technology Literacy, Computer Science and Telecommunications Board. Being Fluent with Information Technology. (Washington, D.C.: National Academy Press, 1999), <http://www.nap.edu/readingroom/books/BeFit/>.
[3] Alcune agenzie chiave di accreditamento che si occupano di competenza informativa sono: "The Middle States Commission on Higher Education (MSCHE)", la "Western Association of Schools and College (WASC)", e la "Southern Association of Colleges and Schools (SACS).
[4] Boyer Commission on Educating Undergraduates in the Research University. Reinventing Undergraduate Education: A Blueprint for America's Research Universities, <http://notes.cc.sunysb.edu/Pres/boyer.nsf/>.
Lo studente dotato di competenza informativa è in grado di determinare la natura e l'estensione del proprio bisogno informativo.
Fra i risultati attesi vi sono:
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Lo studente dotato di competenza informativa accede all'informazione in maniera efficace ed efficiente.
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Lo studente dotato di competenza informativa valuta l'informazione e le sue fonti in forma critica e incorpora l'informazione selezionata nel proprio patrimonio di conoscenze e nel proprio sistema di valori.
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Lo studente dotato di competenza informativa sa utilizzare efficacemente l'informazione per il raggiungimento di un determinato scopo, tanto a titolo individuale quanto come membro di un gruppo.
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Lo studente dotato di competenza informativa è consapevole di molte delle questioni economiche, legali e sociali implicate dall'uso dell'informazione, e sa accedere e fare uso dell'informazione in modo eticamente e legalmente corretto.
Fra i risultati attesi vi sono:
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[a] Traduciamo di norma l'espressione "information literacy" con "competenza informativa".
[b] Traduciamo di norma l'espressione "information technology" con "tecnologia informatica".
[c] Traduciamo di norma il termine "fluency" con "padronanza".
[d] Traduciamo di norma l'espressione "computer literacy" con "alfabetizzazione informatica".
[*] Trad. di: Association of College and Research Libraries, Information Literacy Competency Standards for Higher Education, [2000].
Testo originale disponibile su <http://www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/informationliteracycompetency.htm>, oppure <www.ala.org/ala/acrl/acrlstandards/standards.pdf> (PDF, 755 KB).
Traduzione italiana a cura di Alina Renditiso e Alberto Scarinci, con la collaborazione di Cinzia Bucchioni e Serafina Spinelli, per la Commissione Nazionale Università e Ricerca dell'AIB.