Bibliotecari, duemila anni di continuità

Tavola rotonda / Coordina Graziano Ruffini (Università di Genova).

 

Nascita delle biblioteche pubbliche : les confiscations / Luciano Canfora (Università di Bari). - Testo.

Per una storia della professione bibliotecaria come storia di bibliotecari / Alberto Petrucciani (Università di Pisa).

Il mestiere di bibliotecario in Francia : da erudito ad intermediario culturale / Dominique Varry (ENSSIB, Lyon). - Testo (traduz. di Ilaria Andreoli).

Il bibliotecario francese di oggi non è certamente molto diverso, nelle sue attività e nei suoi scrupoli professionali, dal suo collega italiano. Si può infatti affermare che tutti i bibliotecari europei sono i lontani eredi di un lungo processo iniziato e sviluppatosi all'interno della biblioteca medievale, ma questa base comune si è in seguito declinata e differenziata a seconda delle vicende storiche di ogni singola nazione.

L'intervento ripercorrerà, attraverso testimonianze contemporanee, le principali tappe dell'evoluzione professionale del bibliotecario in Francia, naturale conseguenza del mutare di statuto dell'istituzione-biblioteca: dall'ecclesiastico erudito del XVII secolo, "sacerdote" delle grandi collezioni principesche, ai gestori improvvisati dei "depositi letterari" postrivoluzionari, alla creazione delle moderne scuole di formazione per i professionisti destinati alle biblioteche nazionali e municipali.

Giacomo Manzoni, opinioni di un bibliofilo risorgimentale sulle biblioteche del Regno d'Italia / Fernanda Canepa (Biblioteca civica "Berio", Genova). - Testo.

La recente pubblicazione di una raccolta di studi su Giacomo Manzoni (1816-1889) consente di delineare la fisionomia umana e intellettuale, l'impegno politico e civile di un personaggio che entrò in contatto con alcune fra le esperienze più significative in cui si espresse la riflessione sul patrimonio letterario, storico e linguistico dell'Italia risorgimentale: dal Dizionario della lingua italiana del Tommaseo all'impresa editoriale promossa dalla Commissione per i testi di lingua. La corrispondenza e i documenti inediti resi recentemente disponibili nell'Archivio Storico Comunale di Lugo consentono di approfondire ulteriori aspetti del bibliografo e bibliofilo Manzoni, in particolare la complessa rete di relazioni con studiosi del libro, bibliotecari e collezionisti. Alcune riflessioni inedite di Manzoni sulle scelte che la classe politica andava esprimendo nella predisposizione del Regolamento organico delle biblioteche del regno del 1885, consentono di mettere in luce la complessità del dibattito sulle biblioteche in Italia e sul loro assetto, e i problemi tuttora aperti che attendono una efficace risposta.

I bibliotecari del libro antico / Angela Nuovo (Università di Udine). - Testo.

Per svolgere alcune considerazione intorno alla situazione del bibliotecario del libro antico come iden- tità professionale, è particolarmente interessante esaminare, anziché la nostra attuale situazione, quella che si è venuta a creare negli Stati Uniti. Nonostante le grandissime differenze tra il nostro mondo e il loro, soprattutto (ma non solo) nella formazione storica dei fondi antichi, negli ultimi vent'anni la loro esperienza ha assai di frequente anticipato temi e problemi che si sono in seguito profilati anche da noi. Il modello biblioteconomico e tecnologico americano, certamente dilagante in tutti i settori, fa sì che anche i nostri bibliotecari del libro antico si trovino ad operare in un contesto che si sforza sempre di più, a torto o a ragione, di avvicinarsi a quel modello prevalente. Sarà utile allora vedere come, in questo stato di cose, possa perdurare una biblioteconomia del libro antico e quali ne siano gli sviluppi attualmente proposti.

La prima generazione di bibliotecari del libro antico in America appare tra Otto e Novecento, ed è costituita da singole personalità eccezionali, come Wilberforce Eames e Belle da Costa Greene. Bibliotecari-eruditi, bibliotecari-bibliografi, bibliotecari-bibliofili, costoro lavoravano assai spesso per i grandi magnati che stavano costituendosi quelle stesse collezioni private destinate, nel giro di una sola generazione, a diventare pubbliche. E' solo negli anni Cinquanta di questo secolo che tale legame con i collezionisti verrà totalmente rescisso e si opererà in modo da fondare l'associazione professionale dei bibliotecari del libro antico (RBMS), una specializzazione dell'Association of College and Research Libraries (ACRL), a sua volta una branca dell'ALA: qui i bibliotecari del libro antico lavorarono molto alla loro definizione professionale specialistica, ad esempio costituendosi da soli le loro regole di catalogazione, i loro standard e linee- guida.

Ma fin dai primi anni Ottanta fu chiaro, agli osservatori del settore, che la perdita di centralità dei materiali cartacei in biblioteca avrebbe causato una progressiva marginalizzazione del libro antico, marginalizzazione che, pur puntualmente avvenuta, non si verifica senza una resistenza attiva e una continua ricerca di nuovi soluzioni da parte di coloro che naturalmente non sono d'accordo nel farsi marginalizzare, anche perché ritengono che sarebbe grave iattura per il mondo bibliotecario perdere il senso della rilevanza di quelle fonti, incarnate nel materiale antico, che sempre costituiranno la ricchezza della nostra cultura. Tuttavia, negli anni Novanta, il trionfo della biblioteca interattiva e digitale non solo tende a museizzare le collezioni di manoscritti e libri antichi, ma le induce anche a cercare una visibilità sul Web non sempre appropriata o soddisfacente. Entrambe queste tendenze si possono rivelare insidiose o addirittura controproducenti.

Di fatto, mentre studiosi come Tanselle invitano i bibliotecari del libro antico ad ampliare le loro competenze fino ad occuparsi di tutti i libri della biblioteca, come oggetti materiali bisognosi di essere trattati da coloro che hanno la cultura della conservazione e del libro come oggetto, l'associazione professionale americana ha recentemente deciso di orientarsi verso una maggiore integrazione con il più vasto mondo dei curatori del patrimonio culturale, che include bibliotecari, archivisti, curatori di museo, conservatori e la comunità tutta degli studiosi. È la risposta che attualmente l'associazione promuove per la ridefinizione professionale nel mutato contesto e che si concretizza nel mutamento del nome della rivista professionale, che dal prossimo numero si trasformerà da "Rare Books and Manuscripts Librarianship" in "RBM: A Journal of Rare Book, Manuscripts and Cultural Heritage". '

Donne bibliotecarie : ipotesi e spunti per una ricerca sulla professione "al femminile" / Elisabetta Francioni (Biblioteca Marucelliana, Firenze).

In Italia non si è ancora sviluppato un filone di ricerca sulla presenza femminile nella professione bibliotecaria. Attraverso una serie di dati, di notizie, di snodi significativi -- ancora tutti da organizzare in un percorso sistematico -- è possibile iniziare a tracciare le linee di una storia, che in altri paesi è già diventata una branca all'interno degli women's studies.

Il Dizionario Biobibliografico dei Bibliotecari Italiani : sviluppi e prospettive future / Simonetta Buttò (Biblioteca Nazionale Centrale, Roma).

 


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