[AIB]

53º Congresso nazionale AIB

Le politiche delle biblioteche in Italia
La professione

Roma, Centro congressi Europa
Policlinico universitario "A. Gemelli"
18–20 ottobre 2006


Programma 53º Congresso AIB

Professione BNI

Maria Chiara Giunti
Bibliografia Nazionale Italiana - Commissione Catalogazione e Indicizzazione

Abstract

Per delineare il presente e le necessarie prospettive professionali nell'agenzia bibliografica nazionale si parte dal quadro delle funzioni svolte dal personale che opera nel settore della Bibliografia Nazionale Italiana presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che ha la responsabilità istituzionale di pubblicare la BNI.

Due sono i compiti fondamentali che oggi si richiedono alle agenzie bibliografiche nazionali: il primo diffondere con completezza tempestività e massimo livello di autorità la notizia bibliografica della produzione editoriale nazionale, in tutte le sue forme di pubblicazione e tramite diverse forme di supporto.

Il secondo svolgere la funzione di controllo d'autorità su tutti i punti di accesso alla notizia bibliografica stessa (autori, titoli, soggetti, numeri e intestazioni di classificazione), tramite lo sviluppo e l'adeguamento di archivi di autorità. Questo compito è strettamente intrecciato con l'elaborazione e l'aggiornamento degli strumenti di lavoro: attività continua cui l'agenzia bibliografica è chiamata a partecipare a diversi livelli: promozione e coordinamento diretto, collaborazione e proposta, applicazione degli strumenti e formazione al loro uso.

L'organico del settore è oggi largamente insufficiente per svolgere pienamente ambedue le funzioni. Oggi esse vengono di fatto realizzate in modo parziale sul versante della tempestività e della copertura del pubblicato, per quanto riguarda il processo di redazione corrente della BNI; in modo episodico o precario, comunque affidato ai "miracoli" volontaristici individuali e collettivi, per quanto riguarda il controllo d'autorità, la produzione di strumenti e la formazione professionale.

La sensazione del "miracolo": sole ventotto persone (circa un decimo dell'organico della Biblioteca nazionale di Firenze, che è complessivamente solo la metà del necessario) da cui riescono comunque ad uscire sei serie BNI, la traduzione italiana della DDC, il Prototipo del Nuovo Soggettario ecc..., si accompagna a quella dell'incertezza per il futuro e del rischio di estinzione di un grande patrimonio di conoscenze e di metodo di lavoro, se rapidamente non si mette mano a un sostanzioso incremento del personale addetto.

La condizione professionale attuale e le prospettive di sviluppo vengono qui analizzate in base alle due fondamentali funzioni-processo indicate, articolate nelle diverse attività che formano la "professione BNI": validazione della catalogazione descrittiva , indicizzazione per soggetto e per materia, redazione fascicoli, controlli e validazioni degli archivi di autorità (autori e titoli, descrittori, stringhe di soggetto, liste varie di autorità), implementazione del Thesaurus, ricerca innovazione e formazione, coordinamento generale.

 


 

La condizione professionale attuale di chi opera (non solo ma in prevalenza bibliotecari) nella Bibliografia nazionale Italiana e le sue auspicabili e necessarie prospettive di sviluppo vengono qui delineate in base ai compiti fondamentali che si richiedono all'agenzia bibliografica nazionale.

Funzioni BNI

Le funzioni della BNI sono:

  • elaborare e diffondere con completezza tempestività e massimo livello di autorità la notizia bibliografica della produzione editoriale nazionale, in tutte le sue forme di pubblicazione e tramite diversi supporti;
  • svolgere la funzione di controllo d'autorità su tutti i punti di accesso alla notizia bibliografica stessa (autori, titoli, soggetti, numeri e intestazioni di classificazione), tramite lo sviluppo e l'adeguamento di archivi di autorità;
  • questo compito è strettamente intrecciato con il terzo dell'elaborazione e dell'aggiornamento degli strumenti di lavoro, un'attività continua cui l'agenzia bibliografica è chiamata a partecipare a diversi livelli: promozione e coordinamento diretto, collaborazione e proposta, applicazione degli strumenti e formazione al loro uso.

Abbiamo quindi tre ambiti di funzioni, che si traducono in una molteplicità di attività, a loro volta organizzate in veri e propri processi. Lavorare all'interno e per l'attuazione piena e consapevole di questi processi costituisce quella che in estrema sintesi si può definire la "professione BNI", che è in effetti costituita da diversi tipi di specializzazioni ma incardinate in un comune substrato.

Personale BNI: questa storia...

La storia professionale del personale bibliotecario all'interno del Ministero per i beni e le attività culturali è stata ed è ancora molto travagliata, col lunghissimo blocco di qualsiasi progressione di carriera per quasi vent'anni. Soltanto negli ultimi tre anni il processo di riqualificazione ha iniziato a realizzare, con molte ombre, un più equo riconoscimento, ma certo ben tardivo per molti alle soglie dell'età pensionabile, alle professionalità anche molto elevate che si sono formate "sul campo", attraversando fasi cruciali di trasformazione del lavoro e dei servizi in biblioteca.

Il personale tuttora operante in BNI è nato professionalmente ancor prima di SBN, o comunque ai suoi albori. Ha vissuto la prima fase, pionieristica, di automazione della catalogazione con rarissime occasioni di aggiornamento che si ricordano come "momenti eroici" in una biblioteca che era comunque polo sperimentale di avanguardia per SBN. Si sono attraversate notevoli trasformazioni delle mansioni e dell'organizzazione del lavoro, a partire dalla chiusura del catalogo cartaceo col passaggio del personale che lo gestiva alla catalogazione BNI. Contemporaneamente, nella seconda metà degli anni Ottanta, si abolì la divisione fra ufficio di catalogazione della BNCF e della BNI, convogliando tutto il personale, allora di aiuto-bibliotecari e bibliotecari (oggi in area C), nella catalogazione in SBN di cui la BNI costituiva derivato. Negli anni Novanta, col blocco dei concorsi nelle fasce più alte del pubblico impiego, gli unici ingressi significativi sono stati quelli diretti dalle liste di collocamento e per mobilità nelle sole qualifiche delle aree A e B (allora D e C), con alta frequenza di personale laureato che in parte è stato poi collocato nelle attività di prima catalogazione della biblioteca, svolgendo per anni mansioni superiori o comunque diverse da quelle per cui era stato assunto. Questo grave problema, ormai più che decennale, è stato solo parzialmente sanato dal processo di riqualificazione, continuando a non esistere nello Stato un profilo di "assistente bibliotecario" nell'area B, per cui l'unica possibilità adesso è l'effettuazione dei passaggi di area da B a C. All'interno del settore BNI si è comunque sempre preferito personale laureato, o comunque con formazione universitaria, dell'area C, in prevalenza C1 ex carriera di concetto, adesso finalmente passato a C2, ma anche dell'area B. Contemporaneamente, negli ultimi cinque anni, il lavoro si è ulteriormente trasformato con la diffusione di Internet e della rete Intranet che hanno sottilmente ma profondamente mutato stile e modalità di ricerca e di comunicazione: basti pensare all'immediatezza con cui oggi si consulta sul Web il catalogo di una biblioteca che sta dall'altra parte dell'oceano, o una bibliografia straniera, o si trova il nome di un ente nel suo sito web, o il tempo che tutti passiamo a scaricare le mail al mattino, ma anche la rapidità e la semplicità con cui si comunica fra un collega e un altro, un ufficio e un altro, una biblioteca e un'altra rispetto a soltanto ieri! Tutto questo è anche acquisizione di nuove competenze, per lo più autodidatte, e nuove e diverse capacità di organizzazione della propria giornata lavorativa. Non dimentichiamo infatti che il personale BNI lavora nel contesto di una biblioteca nazionale ad intensa, innovativa e diffusa informatizzazione.

Questo ampio e profondo mutamento nel flusso e nel modo di lavorare non ha però corrisposto a un incremento adeguato di personale interno: siamo sempre noi, quelli di vent'anni fà – anzi "quelle" perché siamo donne quasi tutte... "le dottoresse della BNI" come scherzosamente ci ha definito una collega di un altro settore- e siamo sempre meno. Pensiamo soltanto al fatto che l'unico concorso per Bibliotecario C2 bandito negli ultimi anni aveva visto assegnate cinque persone alla biblioteca, di cui solo una ci è rimasta, ma solo perché era già C1 interna!

Quante/i siamo?

Quantitativamente l'organico attuale del settore (ventisette dipendenti a tempo indeterminato, ventidue in area C e cinque in area B) è largamente insufficiente per svolgere in modo completo e tempestivo l'insieme delle funzioni richieste a una agenzia bibliografica nazionale. Si noti inoltre che il numero comprende tre persone a part time 50% e una 60%, quindi di fatto assomma a venticinque unità scarse. Si è costretti, in tutta evidenza, a compiere "l'impresa BNI" in modo parziale e incostante, sia con prestiti parziali di attività di personale impegnato in altri compiti e in altri settori della biblioteca, sia, da quattro anni, ricorrendo all'apporto di personale esterno a contratto con tutta la precarietà del caso (attualmente nove catalogatori esterni), sia svolgendo parte delle attività al di fuori dell'orario di lavoro, agendo come "liberi professionisti", come accade sia per la traduzione della Classificazione decimale Dewey, ivi compresi i colleghi "atipici" , sia per le docenze nella formazione professionale.

Per l'elaborazione e il rinnovamento degli strumenti si è imboccata la via dei progetti attuati tramite collaborazioni pubblico-privato, anche in buona parte finanziati da privati, in cui la Bibliografia e la biblioteca hanno funzione di coordinamento e direzione complessiva. Così è stato per lo Studio di fattibilità per il Nuovo Soggettario [1] e ancor più negli ultimi due anni (novembre 2004-luglio 2006) per l'elaborazione e sperimentazione della Guida al Nuovo Soggettario e del Prototipo di Thesaurus. Quest'ultimo, oltre a produrre il risultato tecnico-scientifico, pensiamo e speriamo, importante e innovativo che è in corso di pubblicazione e che sarà presentato nell'incontro di domani da Anna Lucarelli, coordinatrice generale del progetto, ha diffuso una nuova "cultura del progetto" e rafforzato la consapevolezza professionale e umana di gruppo nell'ambito soprattutto della sezione semantica. Ha inoltre affermato un modello di gestione, da parte dell'amministrazione pubblica, più evoluto e rispettoso della professionalità dei collaboratori esterni a contratto, come meglio preciserò oltre.

Complessivamente il personale del settore BNI ammonta a un decimo dell'intero organico della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, che è peraltro solo la metà del necessario previsto, come con allarme è stato recentemente diffuso anche sulla stampa dalla voce ufficiale della nostra dirigente. Soffriamo quindi dei problemi di mancato ricambio fisiologico con avanzata età lavorativa e anagrafica comuni a tutto il personale tecnico-scientifico del Ministero e complessivamente degli enti pubblici. Essi sono anche aggravati dallo stesso alto grado di competenze specialistiche necessarie a svolgere correttamente e in autonomia le funzioni tipiche della BNI, per le quali si richiede innanzitutto un lungo periodo di formazione iniziale, di minimo due anni. I prossimi due-tre anni vedranno invece il pensionamento, o almeno il raggiungimento dell'età pensionabile, di sette persone (sei in area C fra cui il coordinatore generale e uno in area B). La diminuzione di un quarto del personale senza sostituzione e senza un incremento generale del settore farebbe collassare una situazione già al limite della sopravvivenza, col rischio dell'estinzione di un ricco patrimonio di esperienza sul piano dei contenuti come del metodo. Su questo fronte è in corso la ridefinizione dell'organico della biblioteca, che è materia di contrattazione sindacale ed esula naturalmente dai compiti di questa comunicazione, che punta invece a sviscerare gli aspetti qualitativi e funzionali della professione: quelli presenti e le necessità/possibilità di evoluzione. Si può comunque indicare in almeno novanta unità l'organico necessario, non ideale ma realistico (e proporzionato con moderazione ai numeri delle altre bibliografie nazionali) per sostenere i compiti attuali ma soprattutto a svilupparli. Il personale dedicato alla BNI deve essere altamente qualificato, e oltre a una solida formazione universitaria di base deve avere i titoli di specializzazione previsti per l'accesso alle qualifiche di bibliotecario nell'area C, su tutti e tre i livelli ma con prevalenza di C2. Né devono mancare alcune unità dell'area B (B2 e B3 operatore tecnico amministrativo) per le tante procedure cui si deve, e sempre più come vedremo, far fronte. Nonché almeno una professionalità di profilo informatico dell'area C reso indispensabile dalla continua innovazione tecnologica. Già in questi ultimi cinque-sei anni, con la diffusione dei corsi di laurea e di specializzazione universitaria di ambito biblioteconomico, veniamo in frequente contatto con giovani laureati e dottorandi dotati di una buona formazione specifica di base, interessati al lavoro in biblioteca e particolarmente appassionati a quello della BNI, dove svolgono periodi di volontariato e di tirocinio nei Master in cui spesso alcuni di noi insegnano: ecco dove sono le nuove forze a cui attingere per un ricambio equilibrato e un'efficace trasmissione di conoscenze! Ma quello che si offre a loro è, quando va bene, lavoro a termine e precario, e a noi scarse o nulle possibilità di mettere a frutto un impegno di formazione comunque profuso, dentro e fuori la biblioteca.

Dottoresse della BNI e catalogatori trasparenti

C'è dunque da affrontare il nodo del precariato: siamo sempre noi i soli stabili interni ma siamo accompagnati da personale esterno: dal 2002 lavora in BNI personale assunto con contratti a tempo determinato, prima co.co.co. ora "a progetto" (co.co.pro.) in base alla Legge 30. Nella totale mancanza di assunzioni è stata l'unica via che la biblioteca ha potuto percorrere per reinvestire utilmente i proventi che le spettano dalla vendita della BNI, che dalle nuove serie del 1994 è in concessione al privato per l'edizione a stampa e su CD-Rom, secondo la convenzione a suo tempo stipulata. In realtà solo dal 2002 è stato possibile superare gli scogli e le secche dei complicati passaggi burocratici e amministrativi di bilancio che hanno permesso di convertire direttamente l'importo in servizi. Di conseguenza società private esterne hanno assunto a contratto alcuni catalogatori per la BNI. Inizialmente dedicati al recupero di arretrato di catalogazione, per i Supplementi BNI, dal 2004 essi lavorano ai fascicoli correnti, dando un contributo importante e determinante alla redazione della bibliografia, soprattutto nel settore semantico che ha potuto così trovare il tempo e le forze per dedicarsi maggiormente al Progetto Nuovo Soggettario. Si è così accumulato un patrimonio di competenze e di crescita professionale in persone più giovani che dovrebbero essere le nostre più naturale eredi, ma la loro condizione precaria rende tutto aleatorio e di difficile realizzazione, con preoccupazione e frustrazione per loro e un gran senso di spreco per tutti, se non si riesce a trovare uno sbocco di assunzione a tempo indeterminato per questi colleghi più "trasparenti" di noi ma altrettanto importanti.

Si consideri poi che la condizione di precariato, con contratti nella forma sostanzialmente del "cottimo", rende molto più difficoltosa l'elasticità e la rotazione delle attività proprie del lavoro, così utile all'aggiornamento e alla crescita professionale. Seguire una giornata seminariale di aggiornamento o rivedere una parte di tabulato del fascicolo "costa" tempo sottratto alla catalogazione delle opere, da compiere entro quel dato termine e non sempre questo è possibile, pur con tutte le disponibilità da parte della biblioteca e dei colleghi. Un catalogatore BNI "atipico" è pagato 6€ lordi a notizia per la soggettazione e classificazione, e altrettanto per la catalogazione descrittiva. Il contratto è di undici mesi per una data quantità (da una media di 2000 notizie consegue uno stipendio mensile di circa 900€ se spalmato su tutto l'anno). I catalogatori delle Tesi di dottorato prendono invece 3,5 €, per un lavoro piuttosto semplice di descrizione ma notevolmente complesso nel controllo d'autorità e di classificazione. Per non parlare poi degli aspetti più strettamente sindacali, ma vitali, delle garanzie e dei diritti pressoché inesistenti. Tutti i catalogatori BNI, indistintamente, hanno dei tempi e delle quantità da rispettare per la redazione di un fascicolo mediamente di 1200-1500 notizie (dieci al giorno), ma è chiaro che la condizione è complessivamente ben diversa, eppure accomunata dall'incertezza per il futuro. Nei primi, "gli atipici", l'incertezza sul futuro individuale della permanenza e delle condizioni del proprio lavoro, nei secondi, "i garantiti", una più impersonale ma non meno inquietante preoccupazione: quella sulla sopravvivenza della BNI e della stessa Biblioteca nazionale alla quale essa è problematicamente quanto vitalmente legata. È il "senso" del proprio lavoro che rischia di apparire assurdo: quasi inversamente proporzionale alla ricchezza della sua professionalità. Questo può minare pericolosamente la motivazione al lavoro (accelerando anche la fuga per chi è vicino alla pensione), in positivo produce anche solidarietà e un comune impegno di miglioramento: ma occorre rapidamente invertire la tendenza.

Che cosa facciamo?

I processi che vado ora ad illustrare più analiticamente comprendono i due tipi di catalogazione, descrittiva e semantica, da cui nascono sia il prodotto BNI sia i diversi archivi di autorità sia gli strumenti di lavoro specifici. Diciassette unità, più tre unità esterne a contratto, sono impiegate nella validazione descrittiva e nelle funzioni di vero e proprio editing dei fascicoli BNI. Il personale impiegato nel settore semantico assomma a dieci unità, più il coordinatore generale che la segue comunque, più sei catalogatori esterni (quattro Monografie, due Tesi di dottorato) il cui contratto termina però entro il 2006, con scarse possibilità di rinnovo immediato nel 2007 a causa del cambiamento avvenuto quest'anno dell'editore concessionario.

1.   Redazione della BNI

L'obiettivo è elaborare e diffondere con completezza tempestività e massimo livello di autorità la notizia bibliografica della produzione editoriale nazionale, in tutte le sue forme di pubblicazione e tramite diverse forme di supporto.

1.1 Validazione descrittiva e indicizzazione semantica per le sei serie della BNI

L'attività si svolge in due fasi: integrazione della catalogazione e/o validazione delle notizie con documento alla mano (tranne che per le tesi di dottorato e i libri per ragazzi), revisione finale su tabulato per l'edizione mensile del fascicolo. I tempi di revisione sono piuttosto stretti: circa due settimane in media, l'attività di revisione è svolta dai coordinatori descrittivi e semantici e dai catalogatori cui sono affidate le varie parti del fascicolo, come noto diviso per classe. L'attività di revisione è un importante fattore di crescita professionale, che permette di osservare il lavoro proprio e altrui in un'ottica di omogeneità ed enucleando nodi e criteri di soluzione, di sistematizzare i problemi, di registrare le decisioni, di apprendere e trasmettere un'abitudine al confronto, allo scambio, alla comprensione e alla comunicazione con i suoi linguaggi (parlati e scritti). Insomma è la fase che costruisce abilità al lavoro di gruppo e approfondita competenza professionale, piantando le "fondamenta dinamiche", si potrebbe dire, per gli altri processi del controllo d'autorità e dell'elaborazione degli strumenti.

Monografie (attualmente descritte 12.000-14.000 l'anno. Si punta a raggiungere 20.000 pezzi l'anno): attualmente i bibliotecari BNI (sette + tre a contratto) integrano e convalidano la catalogazione descrittiva delle notizie catturate in SBN e/o descritte nel primo punto di catalogazione, che tratta sia il materiale da BNI che il resto destinato soltanto al catalogo della BNCF. La catalogazione semantica (soggettazione e classificazione) avviene invece completamente all'interno della BNI in tutte le sue fasi (otto unità + quattro a contratto).

Periodici: la catalogazione descrittiva e la sua validazione viene svolta in altri uffici della biblioteca con personale dedicato a tempo parziale, quella semantica invece totalmente in BNI da una unità a part-time.

Musica a stampa, tesi di dottorato, testi scolastici, libri per ragazzi: la catalogazione descrittiva e la classificazione delle tesi è svolta da due persone esterne a contratto. Il resto da personale di altri uffici (ad esempio, la sala musica per la musica), e da tre persone a part-time. In BNI avviene la validazione e la consulenza catalografica semantica, con due unità a part-time (di cui una tratta anche i periodici).

Non sono queste soltanto le serie che la BNI dovrebbe produrre, magari praticando un modello di catalogazione cooperativa: le pubblicazioni ufficiali, le carte geografiche, le registrazioni sonore, gli audiovisivi, le risorse elettroniche sono altrettanti oggetti di registrazione bibliografica nazionale e internazionale di cui in prospettiva farsi carico. Anche a questo deve essere finalizzato un consistente incremento di organico e un'adeguata struttura organizzativa di gestione di un modello cooperativo e di relazione pubblico/privato da cui oggi siamo ben lontani, aldilà dei "miracoli" che riusciamo a inventare.

1.2 Editing dei fascicoli BNI

Si tratta di produrre mensilmente il fascicolo BNI delle diverse serie, seguendo l'intero ciclo di output dai nuovi programmi BNI (interamente riscritti in architettura client server all'interno del settore informatico della biblioteca, operanti sperimentalmente per BNI 10º e 12º-2002, a regime dal 2003). Vanno effettuati una serie di controlli che permettano la stampa dei tabulati, sui quali poi viene compiuta la revisione di merito dai catalogatori. Alla fine del processo viene prodotta una bozza intermedia per il controllo delle correzioni effettuate e quindi la definitiva da cui l'editore produce sia il fascicolo a stampa sia l'aggiornamento del CD-Rom. L'attività si svolge su tre fronti: a monte in rapporto con le sezioni descrittiva e semantica, a valle internamente con i magazzini della biblioteca cui il materiale è infine destinato, esternamente con l'editore. Di lato in stretto contatto col settore informatico, ed esternamente anche con gli altri produttori di catalogazione delle serie che la BNI convalida (per la serie ragazzi). Si producono anche dati statistici e si sovrintende alla movimentazione del materiale librario fra i diversi (scomodissimi!) piani e scaffali. Ci lavorano tre unità B2, per una delle quali è prossimo il pensionamento.

2.   Controllo di autorità

L'obiettivo è attuare il controllo d'autorità su tutti i punti di accesso alla notizia bibliografica stessa (autori, titoli, soggetti, numeri e intestazioni di classificazione), tramite lo sviluppo e l'adeguamento di archivi di autorità.

2.1 Controllo per l'ambito descrittivo di tutte le serie

Effettuazione delle ricerche bibliografiche, validazioni, correzioni dei diversi archivi di autorità: titoli uniformi, titoli collezioni, autori personali ed enti. Attualmente vi sono impiegate due unità C1 e una B1 a tempo parziale. È chiaro che si tratta di un lavoro centrale per l'agenzia bibliografica cui dedicare personale specializzato e a tempo pieno, che sfruttando le potenzialità dei nuovi programmi BNI potrebbe abbastanza facilmente produrre gli Archivi di autorità nazionali da tanto tempo invocati.

2.2. Controllo per l'ambito semantico di tutte le serie

2.2.1 Validazione dell'archivio delle stringhe di soggetto, decodifica verbale e validazione delle vedette dei numeri di classificazione

Attività con triplice uscita verso la BNI, verso il catalogo della BNCF, verso le altre biblioteche che possono sia utilizzarle che implementarle, in una prospettiva anche qui di cooperazione possibile. Funzioni attualmente svolte da due-tre unità strappando il tempo alle altre attività.

2.2.2. Implementazione del Thesaurus dei descrittori di soggetto, controlli e validazione delle proposte provenienti dalla cooperazione

Nell'ambito del Progetto Nuovo Soggettario se ne occupano due unità C2 più il coordinatore C3, ma è evidente che per garantire a regime la formazione e la vita del Nuovo soggettario italiano, si deve contare su uno staff di almeno dieci bibliotecari C2, coadiuvati da alcuni operatori amministrativi per tutta la gestione pratica dei progetti e delle relazioni esterne, sempre in una prospettiva assolutamente indispensabile di cooperazione.

Lavorare per progetti: meno trasparenti si può...

Come all'inizio accennavo il nuovo sistema italiano di indicizzazione per soggetto è stato elaborato, nell'ambito della BNCF, dal gruppo di progetto coordinato dal Settore indicizzazione per soggetto e classificazione della BNI. Vi ha lavorato fra il 2004 e il 2006 tutto il personale interno al settore, con vari gradi di impegno e responsabilità, insieme con undici collaboratori esterni: catalogatori a contratto a progetto, nella maggior parte attivi per tutto il periodo, assunti da una società privata e alcuni direttamente dalla biblioteca. Il coordinamento della biblioteca, responsabile del progetto, ha elaborato e applicato dei criteri di selezione del personale esterno molto attenti da un lato a garantire le competenze per un lavoro innovativo e ampiamente originale nel contesto biblioteconomico italiano e internazionale (presentazione di curriculum, colloqui individuali approfonditi), dall'altro ha però stabilito una retribuzione equa in rapporto alla professionalità richiesta, nella misura di 1.800 € lordi mensili per tutta la durata del contratto. Un esempio dunque di quello che le amministrazioni pubbliche delle biblioteche possono fare, stabilendo parametri selettivi e modalità contrattuali esternalizzate che guardino alla qualità professionale e retributiva del lavoro. Così si facilitano integrazioni positive fra pubblico e privato e fra lavoratori a tempo indeterminato e determinato, per progetti che siano veramente tali: con un inizio uno svolgimento e una fine.

3.   Gestione degli strumenti di lavoro, ricerca innovazione e formazione

L'obiettivo è duplice: da un lato promuovere, coordinare, proporre, collaborare alla costituzione ed evoluzione degli strumenti di lavoro, dall'altro aggiornare il personale in servizio e formarne di nuovo, in un processo continuo e biunivoco di formazione sia ricettiva che attiva.

3.1. Standard e strumenti di lavoro

Il personale dei vari settori della Bibliografia, nelle due sezioni "verticali" descrittiva e semantica e nelle diverse sezioni orizzontali relative al materiale per le diverse serie necessita di conoscere e confrontarsi con standard, norme, raccomandazioni a valenza nazionale e internazionale. In alcuni casi essi vengono prodotti da gruppi di lavoro interni alla BNI, come per il Nuovo soggettario e l'edizione italiana della Classificazione decimale Dewey. Si studia per tutta la vita lavorativa e al tempo stesso si applicano e si verificano gli argomenti stessi di studio: questo è l'aspetto forse più impegnativo originale e appassionante della professione dei bibliotecari BNI. Si è sempre cercato di praticare questa dimensione, sfruttando tutte le occasioni di aggiornamento che in biblioteca e fuori sono state messe a disposizione dall'amministrazione (quella centrale pochissime!), da privati, dall'AIB e... da noi stessi suscitate e ideate. Con la scarsità di forze che abbiamo, se ci guardiamo indietro, scorrendo le nostre individuali "schede di formazione" (un positivo frutto della certificazione di qualità 9001-2000 delle procedure della BNCF) nasce una forte sensazione di incredulità rispetto alla mole notevole di convegni, seminari, gruppi di lavoro cui molti di noi hanno partecipato in questi anni, da una parte e dall'altra del tavolo. Infatti parecchi bibliotecari della BNI sono ricercati da molti anni, più di dieci ormai, come docenti nei corsi di aggiornamento e di formazione professionale di tanti enti pubblici e privati in giro per l'Italia. Tranne rarissime combinazioni fortunate questa attività viene svolta fuori dell'orario di lavoro, da liberi professionisti. Se questo da un lato compensa un po' la così mesta scarsità dello stipendio mensile, dall'altro induce a pensare (e parlo qui da appassionata formatrice!) quanto sarebbe meglio, e anche complessivamente meno costoso per le amministrazioni, rendere interna e permanente l'attività di formazione, prevedendo uno staff dedicato, con la redazione e diffusione del materiale didattico, una programmazione delle tematiche e dei partecipanti, la possibilità di elaborare magari piattaforme di e-learning. Certo anche retribuendo con un plus i docenti che, sono convinta, preferirebbero comunque questa forma istituzionale ma con una "resa visibile e controllabile" della loro attività. Su questo versante potrebbe essere ulteriormente sviluppata la collaborazione con l'Università di Firenze, mettendo ancor più a frutto le docenze che diversi di noi vi svolgono nel Master di biblioteconomia, e il tirocinio degli allievi.

Tanto più questa attività va valutata e valorizzata nella prospettiva dell'indispensabile ingresso di nuovo personale.

4.   Coordinamento generale

L'obiettivo è orientare e condurre lo svolgimento equilibrato di tutti i processi, funzioni e attività, assicurando controllo e ideazione propositiva, in una visione progettuale dell'insieme.

Il coordinamento non può essere svolto da una sola persona (bibliotecario direttore coordinatore C3), ma deve assumere in modo molto meno episodico e fortunoso di adesso la natura di processo, che attraversi tutte le fasi di attività e i settori della Bibliografia, avvalendosi della collaborazione sia di bibliotecari che di personale amministrativo, afferente alle attività generali qui indicate:

4.1 Segreteria

Coordinamento delle attività amministrative necessarie alla gestione interna (statistiche, flussi del lavoro, progetti locali interni) e soprattutto esterna: contratti e gestione del personale esterno, relazioni con le società private, relazioni con gli altri livelli dell'amministrazione, con le altre biblioteche e istituzioni ecc. Attualmente questi compiti gravano tutti sul coordinatore generale, con ausilio del coordinatore del progetto Nuovo Soggettario e di personale prestato occasionalmente dall'ufficio amministrativo, con evidente sovraffaticamento e complicazioni.

4.2 Attività di ricerca formazione e innovazione informatica

Occorre rendere stabile e riconosciuto questo ambito, con l'apporto di una professionalità informatica dedicata e con stabile collegamento con i bibliotecari coordinatori, responsabili della tenuta degli strumenti e della formazione nelle due sezioni descrittiva e semantica.

4.3 Editing della BNI

Anche questa attività, prima descritta più in dettaglio, dovrebbe prevedere almeno una professionalità di bibliotecario (C1 oggi mancante) per il collegamento continuo e diretto con il coordinatore generale.

Concludendo, spero di aver reso il disegno e il senso del lavoro in BNI: così complesso stratificato e, vorrei dire, "obbligato al futuro", con tutta l'attenzione, la tenacia, l'inventiva e il coraggio delle donne, che sono l'anima tipica e "atipica" della Bibliografia, come in prevalenza delle biblioteche.

 


Note

[1]   Per un nuovo Soggettario: studio di fattibilità sul rinnovamento del Soggettario per i cataloghi delle biblioteche italiane, commissionato dalla BNCF alla Ifnet Firenze, realizzato dal Gruppo di progetto per il rinnovamento del Soggettario. Milano: Bibliografica, 2002.


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