[AIB]

53º Congresso nazionale AIB

Le politiche delle biblioteche in Italia
La professione

Roma, Centro congressi Europa
Policlinico universitario "A. Gemelli"
18–20 ottobre 2006


Programma 53º Congresso AIB

La biblioteca scolastica multimediale e digitale : centro di informazione e documentazione della / per la scuola : primi esiti del monitoraggio del percorso formativo "A" del progetto MPI "Biblioteche nelle scuole"

Luisa Marquardt
CASPUR

Abstract

La formazione e l'aggiornamento del personale rappresenta la leva fondamentale per lo sviluppo e l'erogazione di servizi innovativi, efficienti ed efficaci e, in prospettiva, per la crescita complessiva di un sistema: ciò è tanto più vero se riferito a un contesto particolare qual è quello della biblioteca scolastica.

Aspetto portante del Progetto MPI "Biblioteche nelle Scuole" (BNS) <http://www.biblioscuole.it> è la formazione, erogata in modalità blended learning, articolata in due percorsi formativi: "A" (aprile 2005-gennaio 2006) e "B" (marzo-dicembre 2006), comprendenti incontri in presenza e fruizione di learning objects (standard SCORM) predisposti dal Cilea <http://www.cilea.it>, accessibili sulla piattaforma Sinfodia del Cineca <http://www.cineca.it>.

Dopo una breve presentazione generale del Progetto, si presentano qui i dati ricavati dal monitoraggio mediante la somministrazione di un questionario a risposte multiple che trainer, corsisti, dirigenti scolastici e referenti regionali coinvolti nel progetto BNS hanno compilato on line alla fine della prima fase del progetto dedicata alla formazione sulla Biblioteca scolastica multimediale e digitale centro di informazione e documentazione della/per la scuola.

Tale indagine, curata dal Caspur <www.caspur.it> fornisce informazioni utili sullo svolgimento e sul grado di conoscenza e apprezzamento del Progetto nel suo complesso e, in particolare, sulla rispondenza del percorso "A", sulle risorse e sugli aspetti organizzativi e di funzionamento delle biblioteche scolastiche impegnate in BNS, sul gradimento (o meno) della formazione erogata, del materiale didattico e relativi contenuti, degli aspetti tecnologici e organizzativi, lo sviluppo della cooperazione sia interscolastica sia tra le scuole in rete e il territorio.

 


 

Introduzione  [1]

Il cambiamento introdotto da Internet non va considerato semplicemente in relazione alla quantità e alla velocità delle informazioni: è semmai sempre più legato alla qualità dell'informazione, all'efficace recupero di questa, all'impatto sociale della stessa Internet, e alle capacità e ai comportamenti degli utenti nel ricercare e utilizzare l'informazione  [b7],  [b5],  [b10].

Il rischio emergente di nuove forme di esclusione sociale sottolinea quanto siano importanti l'istruzione e la formazione dell'utente, per rendere questi consapevole dei propri bisogni informativi, per fargli acquisire gli strumenti teorici e pratici per cercare, selezionare, valutare, elaborare e comunicare l'informazione e giocare un ruolo attivo nella società  [b2: 13-29],  [b3: 98-105],  [b4: 329-350],  [b12],  [b13].

I paesi dell'Unione Europea, per attuare politiche di inclusione sociale e di prevenzione di nuove forme di esclusione  [b1],  [b6], hanno promosso varie azioni, tra cui il Piano di azione e-Europe 2005 <http://www.eeurope2005.org/intro.html>, finalizzato a realizzare la piena interoperabilità e interconnettività "so that Europe becomes a better and more efficient place to live and do business". Tale Piano riconosce, come d'altra parte anche altri organismi quali Unesco, ONU, IFLA, IASL ecc., che gli archivi, i musei, le biblioteche hanno un importante ruolo da giocare in quanto forniscono non soltanto l'accesso organizzato, ma anche la formazione all'informazione e alla cultura. In particolare, la relazione tra l'acquisizione della competenza informativa e la biblioteca scolastica è molto forte, ma non va dimenticato che i programmi per la competenza informativa, per essere efficaci, hanno bisogno di buone risorse e di personale ben qualificato e formato  [b8],  [b9].

Il Progetto "BiblioScuole" (2004-2007): una breve presentazione

In Italia, alcuni progetti rivolti alla biblioteca scolastica per stimolarne il ruolo nel campo della promozione della lettura (CM 105/95) o una organizzazione più efficiente (CC.MM. 228/99 e 229/00), e gli stimoli provenienti dal citato Piano di azione eEurope, hanno contribuito a creare le condizioni favorevoli affinché il Progetto "Biblioteche nelle scuole" (BNS o BiblioScuole) nascesse e si sviluppasse. Tale progetto è stato finanziato, sostenuto e finalmente lanciato nel 2004 dal MPI-DGSI (Ministero della pubblica istruzione, all'epoca MIUR, Direzione generale per i sistemi informativi), e il Dipartimento per l'innovazione tecnologica, in collaborazione con l'Istituto centrale per il catalogo unico del Ministero per i beni e le attività culturali.

Il Progetto "Biblioteche nelle scuole" è principalmente finalizzato a contribuire all'apprendimento lungo l'arco della vita facilitando l'accesso all'informazione, innalzando la competenza informativa e promuovendo la lettura, anche per mezzo della cooperazione e dei servizi sviluppati nell'ambito del Servizio bibliotecario nazionale.

Aspetto portante del Progetto MPI "Biblioteche nelle scuole" è la formazione: essa è erogata in modalità integrata (blended learning) ed è articolata in due livelli: il primo (attuato nel biennio 2005-2006) è diretto principalmente agli addetti alle biblioteche scolastiche; il secondo "La biblioteca scolastica: istruzioni per l'uso" [2] (da avviarsi all'inizio del 2007) è indirizzato tanto agli studenti e alle loro famiglie quanto ai docenti. La formazione di primo livello si è svolta in due percorsi formativi: "A" (aprile 2005-gennaio 2006) e "B" (marzo-dicembre 2006), comprendenti incontri in presenza e fruizione di learning object (standard SCORM 1.2) predisposti dal Cilea, accessibili sulla piattaforma Sinfodia del Cineca.

"BiblioScuole": obiettivi
Alcuni degli obiettivi definiti sono connettere le scuole al Servizio bibliotecario nazionale; curare la formazione dei bibliotecari scolastici con una metodologia integrata (blended learning); incrementare i servizi digitali; istituire e aggiornare il portale del progetto, al fine di fornire informazioni utili e un accesso facilitato ai suoi servizi in linea (per esempio, alla piattaforma e-learning, al virtual reference desk ecc.) e a promuovere il progetto stesso e fornire aggiornamenti sulla sua attuazione.

Alcuni numeri
Più di 2500 operatori, tra bibliotecari-documentalisti scolastici, insegnanti, referenti dei progetti biblioteca o lettura e alcuni bibliotecari pubblici, sono inseriti nel programma di formazione, con oltre 800 scuole di ogni ordine e grado rappresentate (circa il 10% del totale delle scuole), riunite in 120 reti scolastiche locali, distribuite in tutto il paese, con esclusione di Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Molise. I tre consorzi interuniversitari di supercalcolo CASPUR, CILEA e CINECA – rispettivamente situati a Roma, Segrate (MI) e Casalecchio di Reno (BO) – hanno messo a disposizione le loro competenze tecnologiche e bibliotecarie e il loro supporto per il conseguimento degli obiettivi del progetto.

Una prima verifica di "BiblioScuole"

L'indagine
La valutazione, quando si progetta una azione, si formula un progetto ecc., dovrebbe sempre essere adeguatamente considerata per evitare il rischio di ricorrere, come spesso accade, a una valutazione sommaria, per di più soltanto alla fine del progetto. Nel caso qui proposto, va detto che già al momento della candidatura alle reti di scuole fu chiesto di fornire dati dettagliati sulle biblioteche presenti nella rete, sull'organizzazione, sulle risorse documentarie, professionali, tecnologiche ecc. Le ulteriori informazioni raccolte durante l'attuazione del progetto si rivelano molto utili e formative in quanto possono aiutare il progetto stesso nel suo svolgimento ed eventuale prosieguo, così come altri similari: è per questo che monitorare, verificare, misurare e valutare sono una parte integrale di "BiblioScuole".

Per la formazione prevista dall'ambito del Progetto è stata scelta una metodologia blended in quanto essa integra l'insegnamento a distanza con incontri e lezioni in presenza, in aula, per rinforzare e sostenere i discenti. Questa scelta è stata suggerita dall'età media (piuttosto matura) del personale coinvolto e dalle loro non sempre alte abilità informatiche, inoltre anche dalla durata (biennale) del programma formativo e dei conseguenti impegni: in breve, è stata una scelta adottata per sostenere i corsisti in una maniera adeguata. Un corso online, sviluppato dal Cilea e basato su learning object compatibili con lo standard SCORM 1.2 <http://www.toolbook.com/communityscorm.php>, è accessibile attraverso il portale del progetto su una piattaforma sviluppata e mantenuta dal Cineca.

Un primo studio, basato sull'osservazione delle interazioni nell'area del Forum riservata ai trainer, è stato realizzato dal Caspur nella scorsa primavera e presentato alla Conferenza 2006 della IASL [b11]. I dati più rilevanti emersi in tale occasione ci indicano che, grazie a "BiblioScuole", trainer e corsisti hanno migliorato le loro abilità informatiche e quelle di collaborazione (per esempio, la condivisione di informazioni, esperienze, documenti ecc.) come le capacità biblioteconomiche, comunicative e di cooperazione. Questo generale miglioramento nelle competenze costituisce la necessaria base per ogni ulteriore azione finalizzata a realizzare una scuola più inclusiva, che contribuisca a sua volta a costruire una società più inclusiva.

Successivamente, uno studio quali-quantitativo è stato condotto durante il mese di giugno del 2006. Trainer, corsisti e dirigenti scolastici delle scuole del progetto e i referenti regionali sono stati invitati a rispondere, in totale anonimato, a un questionario autocompilato a risposta multipla, accessibile online in un'area riservata. Tale questionario è stato elaborato dal Caspur per ciascuno dei quattro profili, usando PHP Surveyor <http://www.phpsurveyor.org/index.php>, un programma open source progettato per facilitare la messa in linea, l'acquisizione e l'elaborazione dei dati. Anche se il campione non è da considerarsi significativo, proprio a causa della facoltà che i destinatari del questionario avevano di rispondere o meno, questo ulteriore studio, proprio perché completamente libero e anonimo, fornisce comunque utili informazioni sulla conoscenza, la percezione e le aspettative riguardo al progetto. Questi i destinatari del questionario: 118 trainer; 2113 corsisti; 118 dirigenti scolastici; 17 referenti regionali. I rispondenti (che potevano accedere al questionario con username e password) sono risultati: 98% trainer; 25% corsisti; 13% dirigenti scolastici; 30% referenti regionali, con prevalenza di donne, in età matura, in possesso di laurea o specializzazioni post lauream (soltanto una percentuale trascurabile con il dottorato di ricerca).

Dimensioni analizzate
Sono state analizzate varie dimensioni, come quelle personali e professionali, procedurali, strutturali e di effetto, di seguito sintetizzate: la motivazione che ha spinto ad aderire al programma di formazione, l'interesse per il potenziale sviluppo del progetto, l'usabilità del portale del progetto, la cooperazione con altre scuole e agenzie del territorio; aspetti relativi alla biblioteca scolastica di competenza (dotazione, risorse, organizzazione ecc.); l'apprezzamento, le aspettative, i bisogni formativi dei corsisti rispetto al percorso formativo "A" e a quello successivo (ora in atto); la qualità della formazione fornita nell'ambito del progetto; i materiali didattici, il loro contenuto, gli aspetti tecnologici e organizzativi. Per evidenti questioni di spazio, qui si fornisce soltanto una sintesi dei dati raccolti.

Il progetto
Come illustrato, tutti i rispondenti si dichiarano abbastanza o molto interessati a conoscere gli sviluppi del progetto. Esso risulta presente nel Piano dell'offerta formativa (POF) di molte scuole (o si dichiara che lo sarà nell'anno scolastico successivo, cioè quello ormai in corso) e pare stimolare e aiutare la cooperazione tra le scuole, mentre questa risulta più difficoltosa tra le scuole e altre agenzie.

Il portale <http://www.biblioscuole.it>
Il portale del progetto risulta essere ben conosciuto e usato per accedere alla piattaforma e-learning da trainer (53%) e corsisti (60%), per informarsi (trainer 18%; corsisti 16%; referenti regionali 100%) o per accedere ai documenti lì disponibili (trainer 14%). Le informazioni disponibili nel portale sono considerate adeguate abbastanza o moltissimo dai trainer (rispettivamente 75% e 19%), dai corsisti (74% e 13%), dai dirigenti scolastici (94% e 6%) e referenti regionali (100%).

Il percorso "A": sapere e aggiornamento professionale
L'indagine ha messo in luce le due motivazioni più rilevanti di trainer e corsisti verso il progetto: innanzitutto il bisogno di una conoscenza migliore e più approfondita riguardo alla biblioteconomia scolastica, e in secondo luogo la sua potenziale utilità per la carriera. Il progetto e il suo percorso formativo "A", secondo i trainer (81%), i corsisti (79%), i dirigenti scolastici (69%) e i referenti regionali (100%), hanno contribuito a delineare più chiaramente il ruolo educativo della biblioteca scolastica.

I trainer e i corsisti ritengono che i contenuti della prima fase formativa abbiano risposto abbastanza/molto alle loro aspettative e che il loro aggiornamento professionale sia aumentato; l'approccio integrato è considerato piuttosto/molto innovativo (Tab. 2). Inoltre, il 96% dei corsisti sta proseguendo la formazione con il percorso "B", focalizzato sulla catalogazione partecipata; l'89% dei trainer, l'87% corsisti e tutti i referenti regionali ritengono che l'OPAC migliorerà decisamente.

Qualche riflessione

Soltanto una parte dei dati raccolti può essere commentata qui in quanto la loro mole è ampia, in parte ancora in elaborazione (l'indagine completa sarà pubblicata nell'area "Comunicazione" del portale, <http://www.biblioscuole.it/public/comunicazione.htm>. Comunque le esperienze, la comprensione, le riflessioni, e i risultati dell'indagine sulla prima fase di "BiblioScuole" possono, nel loro complesso, tornare utili per progetti analoghi.

Il percorso "A" tra debolezze e punti di forza
Come già detto, i quattro profili coinvolti nel progetto (trainer, corsista, dirigente scolastico, referente regionale) e destinatari del questionario erano stati semplicemente invitati a compilare il questionario: non erano stati forzati, né era stato selezionato un campione significativo. È perciò probabile che abbiano risposto, in quanto rispondenti spontanei e volontari, le persone più soddisfatte e quelle meno soddisfatte: le loro risposte alle domande aperte possono risultare in qualche modo particolarmente motivate e, per questo motivo, polarizzate. Coloro che hanno riempito il campo libero delle osservazioni finali (tutti i referenti regionali e i dirigenti scolastici, il 52% dei corsisti e il 33% dei trainer) hanno anche fornito informazioni utili, critiche, consigli ecc., risultati di tipo qualitativo assolutamente interessanti.

Per esempio, da una parte, molti trainer e corsisti hanno sottolineato la mancanza di tempo per dedicarsi in modo più proficuo al corso online, e il bisogno molto sentito di avere maggiore tempo per incontri in aula, più tradizionali, ma avvertiti come più funzionali per condividere, con i loro colleghi e trainer, esperienze, problemi ecc. Alcuni hanno provato disagio a utilizzare il forum a loro riservato e altri ritengono che avrebbero avuto bisogno di meno teoria e più pratica per raggiungere delle competenze biblioteconomiche maggiori. Sono anche emersi una certa mancanza di familiarità con il computer, la poca conoscenza di termini biblioteconomici (specialmente se in lingua inglese), nonché scarsa considerazione o poco coinvolgimento da parte dei dirigenti scolastici e/o dai colleghi.

D'altra parte va anche detto che viene dichiarato un generale miglioramento nel lavoro cooperativo e nelle abilità informatiche; viene manifestato l'apprezzamento per la qualità dei learning object e le risorse ad essi correlate, sempre disponibili nelle piattaforma e-learning, per l'efficienza del servizio di assistenza e per il portale. Il percorso "A" è risultato stimolante e interessante: per esempio, due rispondenti affermano: il corso "ci ha dato energia e motivazione per il nostro lavoro e ha arricchito le nostre conoscenze professionali", e "gli insegnanti e il personale di biblioteca hanno appreso contenuti innovativi e costruito una comunità".

I referenti regionali si augurano di giocare un ruolo più rilevante e auspicano un miglior coordinamento per il percorso "B"; ritengono che una legge specifica, o una normativa più adeguata, aiuterebbe la collaborazione tra gli uffici scolastici regionali, le biblioteche e le scuole; osservano inoltre che i trainer e i corsisti dovrebbero essere più informati e motivati.

I dirigenti scolastici chiedono di essere più informati, mostrano un interesse al recupero dei dati bibliografici [3]; vorrebbero che il personale fosse più motivato e auspicano un maggiore coordinamento tra "BiblioScuole" e altri progetti potenzialmente collegati.

I rispondenti di tutti e quattro i profili hanno mostrato chiaramente il bisogno che le competenze sviluppate grazie a "BiblioScuole" vengano certificate e riconosciute alla fine dell'impegnativo percorso formativo teorico e pratico. Essi chiedono inoltre che la figura professionale venga riconosciuta (un professionista dedicato in modo specifico alla biblioteca scolastica), e siano anche assegnati fondi adeguati per sviluppare collezioni, servizi e attività, altrimenti l'investimento del progetto rischia di vanificarsi. Nonostante queste note preoccupate e talvolta parecchio critiche o sfiduciate, la maggior parte dei rispondenti ritiene che il progetto sia ben gestito e dichiara che sono migliorate le loro competenze, sono aumentati l'interesse e la voglia di continuare a condividere l'esperienza, intendono sviluppare la collaborazione con le scuole e le altre agenzie per rendere i servizi bibliotecari scolastici più efficienti ed efficaci, e contribuire di conseguenza a innalzare la qualità dell'apprendimento e l'apprezzamento e l'uso delle biblioteche.

Conclusioni provvisorie
Qui si può tracciare soltanto un bilancio parziale in quanto l'approfondimento dello studio è tuttora in corso. Comunque, è emerso chiaramente come, già durante il percorso A della formazione di primo livello, svoltasi nel 2005, il progetto "BiblioScuole" stia contribuendo a rendere i partecipanti più consapevoli del ruolo educativo della biblioteca scolastica, in grado di collaborare attivamente con le altre scuole (mentre, con le altre agenzie, un po' di meno: i tempi non sono ancora maturi). Emergono anche grandi aspettative riguardo al percorso "B" e agli sviluppi del progetto stesso, al riconoscimento professionale, e a maggiori e attesi finanziamenti in modo che "school libraries make a difference to student achievement" [4], e i bibliotecari scolastici e gli insegnanti possano aiutare gli studenti a diventare individui consapevoli in grado di apprendere sempre e orientarsi nella complessità.

Riferimenti bibliografici

[b1]   P. Barata, Social exclusion in Europe: survey of the literature. Toronto, ON: Laidlaw Foundation, 2000.

[b2]   B. Barry. Social exclusion, social isolation and the distribution of Income, in: Understanding social exclusion, edited by J. Hills, J. Le Grand, D. Piachaud. Oxford: Oxford University Press, 2002.

[b3]   J.S. Beer – K.N. Ochsner. Social cognition: a multi level analysis. "Brain Research", 1079 2006 (n. 1).

[b4]   Y. Berman – D. Phillips. Indicators of social quality and social exclusion at national and community level. "Social Indicators Research", 50 (2002), n. 3.

[b5]   Digital library use: social practice in design and evaluation, edited by A.P. Bishop – N.A. Van House, B.P. Buttenfield. Cambridge, MA: The MIT Press, 2003.

[b6]   European Commission, Employment, Social Affairs and Equal Opportunities. Social inclusion. <http://ec.europa.eu/employment_social/social_inclusion/index_en.htm>.

[b7]   T. Haywood. Info Rich-Info Poor: access and exchange in the global information society. London: K.G. Saur, 1995.

[b8]   IFLA. The IFLA/Unesco school library guidelines, by Tove Pemmer Sætre and Glenys Willars; under the auspices of the IFLA School Libraries and Resource Centres Section. The Hague: IFLA Headquarters, 2002. Per l'edizione italiana si vedano le Linee guida IFLA/Unesco per le biblioteche scolastiche, Roma: AIB, 2004.

[b9]   IFLA. IFLA/Unesco school library Manifesto: The school library in teaching and learning for all. 1999. <http://www.ifla.org/VII/s11/pubs/manifest.htm>. Versione italiana disponibile in <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbse/manif.htm>.

[b10]   M. Lesk. Practical digital libraries: books, bytes, and bucks. San Francisco, CA: Morgan Kaufmann. 1997

[b11]   Luisa Marquardt. Schooling at the library in Italy for the social inclusion: the "BiblioScuole" project, proceedings of the 35th IASL Conference, Lisbon 3-7 July 2006, Lisbon: IASL, 2006.

[b12]   P. Norris. Critical citizens: global support for democratic governance. Oxford: Oxford University Press, 1997.

[b13]   P. Norris. Digital divide: Civic engagement, information poverty, and Internet worldwide. New York: Cambridge University Press.

 


Note

[1]   I siti sono stati controllati il 3 aprile 2007.
L'autrice ringrazia i gruppi di lavoro del MPI e dei Consorzi Caspur, Cilea e Cineca; in particolare, per gli aspetti legati all'indagine, Tiziana Bindo (MPI-DGSI), Ugo Contino, Stefano De Luca, Gino Farinelli, Francesca Gozzi (Caspur); Alessandra Carassiti e Fulvia Valenti (Cilea); Francesca Maria Emiliani e Marilena La Placa (Cineca). Un ringraziamento speciale a Donatella Sforzini (Caspur, Gruppo Adams).

[2]   I relativi moduli sono liberamente scaricabili dalla pagina <http://www.biblioscuole.it/public/documenti-progetto.htm>.

[3]   <http://www.rabis.it>.

[4]   <http://www.iasl-slo.org/make-a-difference.html> (trad.it.: le biblioteche scolastiche facciano la differenza nel successo scolastico).


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