[AIB]

54º Congresso nazionale AIB

Le politiche delle biblioteche in Italia
Il sistema bibliotecario nazionale

Firenze, Palazzo dei Congressi
6–8 novembre 2007


Programma 54º Congresso AIB

La didattica della ricerca nella biblioteca scolastica

Maria Ida Opocher

Abstract

Questo intervento si propone di descrivere un'esperienza di educazione alla ricerca realizzata negli anni 2002- 2007 nel Liceo scientifico statale Galileo Galilei di Verona.

Il progetto " Le radici e le ali" ha coinvolto in un percorso parallelo 16 classi e una trentina di docenti: calibrato sulle esigenze e le problematiche di studenti tra i quindici ed i diciotto anni, è stato reso possibile dalla presenza di una BS organizzata come ambiente di apprendimento. Del progetto verranno illustrati motivazioni, obiettivi, risorse, metodi e strumenti. In relazione a quest'ultimo punto, ci si soffermerà sulla realizzazione di due oggetti di apprendimento scaturiti dall'elaborazione di una linea metodologia comune: il Prontuario del 2003, pensato per sostenere nelle sue varie fasi il processo di ricerca degli studenti, e il Corso on line del 2006 che comprende un test di valutazione delle competenze raggiunte. Di entrambi gli strumenti si illustreranno i punti qualificanti e meglio spendibili didatticamente. Verrà tracciato infine un bilancio dei risultati che evidenziano positività e nodi ancora irrisolti.

 


STORIA E MOTIVAZIONI

Fino all'anno 2000 la biblioteca scolastica del Liceo Galilei poteva contare su di un patrimonio librario non esiguo, ma catalogato in modo disomogeneo e tale da rendere quasi impossibili sia l' inserimento di nuove acquisizioni, sia una loro corretta collocazione negli scaffali. Gli strumenti multimediali erano assenti, benchè già all'epoca gli studenti ne avvertissero la mancanza e il Ministero ne auspicasse l'introduzione. Il desiderio di trasformare in un ambiente di apprendimento quello che era poco più che un deposito di libri, costitui' senza dubbio una prima, forte sollecitazione al cambiamento. Un'altra forte sollecitazione, anzi quasi una sfida, nasceva dal fatto che fino a quel momento la biblioteca era rimasta del tutto estranea all'attività didattica. Un utilizzo della biblioteca in tal senso implicava però anche un mutamento di prospettiva, che in quel momento appariva obiettivo di non facile raggiungimento.

Inoltre incertezze metodologiche e organizzative rendevano i colleghi restii ad includere l'attività di ricerca nella programmazione didattica; tali incertezze si riflettevano sugli studenti, a detrimento della qualità dei loro percorsi e dei loro prodotti. Si notava infatti che molti studenti, al momento della presentazione e discussione della tesina agli Esami di Stato, mostravano difficoltà nel focalizzare l'argomento da essi stessi prescelto per il colloquio, scarsa dimestichezza nella consultazione di enciclopedie e dizionari, scarse cognizioni relative a fonti e bibliografia, difficoltà o incapacità nel selezionare e gestire in modo efficace le informazioni reperite sul Web. Era inoltre sconsolata impressione comune che nel corso del triennio gli studenti accusassero un progressivo affievolimento della curiosità intellettuale.

OBIETTIVI E RISORSE

La creazione di una biblioteca scolastica organizzata, dotata di postazioni multimediali, in cui il patrimonio librario fosse fruibile, catalogato e collocato secondo criteri razionali, costitui' la premessa necessaria, senza della quale sarebbe stato impossibile qualsiasi progetto di educazione alla ricerca.

Nell' anno 2000, i fondi e la formazione offerti dal Ministero con il Programma Biblioteche permisero alla scuola un salto di qualità. L'ingresso nella Rete di biblioteche scolastiche operanti sul territorio veronese (BSVR) diede un apporto fondamentale perchè permise di mettere in circolazione idee, materiali, esperienze operative già realizzate in altre scuole. Altrettanto importante fu la partecipazione al Corso di perfezionamento Master per la formazione del docente documentalista scolastico da parte della prof. Opocher che, assieme alla prof. Di Donna, si stava occupando della riorganizzazione della biblioteca.

Nell'allestimento di spazi e materiali si previde quindi da subito un utilizzo informato ai criteri della didattica della ricerca. L' iniziativa fu oggetto di riconoscimenti tangibili già in questa prima fase; infatti si ottenne non solo l' appoggio e il sostegno della Presidenza ma anche un ulteriore finanziamento per le strutture da parte di un ente privato ( Fondazione Cariverona). Dal 2004, inoltre, la BS è aperta per tutto l'orario scolastico grazie a una collega ex art.113.

La biblioteca scolastica del Liceo veniva cosi' riconosciuta come una significativa risorsa didattica, e tale riconoscimento conflui' nella designazione della professoressa Opocher a Funzione obiettivo responsabile della biblioteca, con il compito di realizzarne le finalità. Molto positiva si dimostrò inoltre la reazione di una trentina di colleghi di varie discipline che dichiararono la loro disponibilità ad affrontare il problema dell'attività di ricerca come pratica didattica, pur essendo consapevoli di non possedere strumenti metodologici sicuri e specifici.

Le competenze acquisite, le strutture e i materiali a disposizione, ma anche l'ambiente favorevole, resero dunque possibile, a partire dal 2002, l'elaborazione di un progetto di sviluppo delle abilità di ricerca ed uso dell'informazione Le radici e le ali, con cui si cercò di realizzare la missione della biblioteca scolastica come parte integrante del percorso educativo.

METODI E STRUMENTI

Il progetto Le radici e le ali si articola in un Corso di Formazione per docenti (10 ore) e un Progetto per gli studenti (inizialmente di 10 ore curricolari + 6 extracurricolari poi ridotto a 6). Ogni anno, dopo opportuno monitoraggio, esso viene riadattato alle esigenze dei fruitori e del contesto operativo. Nel Corso di formazione i docenti ripercorsero, come se fossero studenti, le tappe di un ipotetico progetto di ricerca focalizzato ogni anno su un tema metodologico diverso.

Il primo anno si diede priorità all'utilizzo degli strumenti di ricerca nella biblioteca, abbinando la riflessione sugli aspetti teorici ad esercitazioni pratiche. Sulla base dei materiali e delle esperienze operative già esistenti fu anche presentato e discusso un Prontuario, predisposto per sostenere il processo di apprendimento/ insegnamento della metodologia di ricerca.

Nel secondo anno i docenti, sollecitati da documenti stimolo, furono invitati a ripercorrere le tappe della ricerca proprio come se fossero studenti. Questo lavoro sul campo oltre a renderli consapevoli delle problematiche del lavoro che poi avrebbero richiesto ai loro studenti, permise al gruppo di pervenire alla formulazione di un protocollo comune e di schede di lavoro condivise.

Nel terzo anno la focalizzazione riguardò aspetti più specificamente didattici, cioè una riflessione su limiti e vantaggi delle due tipologie in cui, a fini didattici, era stato distinto il lavoro di ricerca, e cioè ricerca breve e ricerca complessa. Anche stavolta, molto pragmaticamente, si procedette ad un'analisi comparativa mediante l'esame di ricerche brevi e complesse svolte dagli studenti nel corso dell'anno scolastico precedente, oppure confrontando tesine elaborate rispettivamente prima della riforma degli Esami di Stato, dopo la riforma e dopo il corso Le radici e le ali.

Nel quarto anno si pose l'accento sulla valutazione. Campioni di ricerche brevi e complesse furono analizzati e valutati collegialmente. Attraverso il confronto si riusci' a condividere i criteri di valutazione e a formalizzarli in schede da usare anche, ad esempio, nella prima fase del colloquio dell'Esame di Stato.

Nell' ultimo anno ci si concentrò sulla spendibilità della metodologia della ricerca nella pratica didattica. Si lavorò sulle strategie da porre in atto per fare emergere domande di ricerca autenticamente coincidenti con le curiosità e gli interessi dei singoli studenti. Ci si soffermò poi sulla possibilità di avvalersi della formazione conseguita nel corso Le radici e le ali per insegnare il metodo di corretta esecuzione del saggio breve, una tipologia prevista dalla prima prova degli Esami di Stato. In quell'occasione fu anche presentato e discusso il corso on-line Le radici e le ali. Corso di base su metodi, strumenti, tecniche ed uso dell' informazione nella ricerca che, realizzato nel 2006, fu pubblicato sul sito della scuola nel gennaio 2007.

Nell' approntare strumenti per diffondere un metodo si è operato sempre in sinergia con i colleghi, cercando soprattutto di recepirne le esigenze, ma anche di eliminare esitazioni, scrupoli, senso di inadeguatezza nel processo di trasformazione della didattica; inoltre le scelte compiute sono state sempre orientate alla massima diffusione tra le classi, come dimostra il passaggio dal prontuario al corso on-line. La sezione del progetto destinata agli studenti, come quella rivolta ai docenti, consta di due parti, una metodologica e una operativa. La prima parte comprende un corso teorico con esercitazioni pratiche, ha impostazione seminariale ed è focalizzata sulla metodologia della ricerca, l'uso e la descrizione delle fonti con particolare attenzione alla scelta e valutazione delle fonti multimediali. Si svolge con il sussidio del prontuario e dal 2007 del corso on line; la seconda parte del progetto è operativa e prevede che gli studenti svolgano autonomamente una ricerca nell'ambito disciplinare del docente proponente.

Le fasi significative del processo di ricerca, ispirate alle six Big Skills di Eisemberg e Berkovitz, combinate con il modello di Kulthau, vengono sintetizzate dagli studenti in apposite schede presenti nel Prontuario e sottoposte al vaglio del docente. Costui opera in sinergia con il docente esperto e si assume il compito di guidare lo studente fino al momento della presentazione della ricerca e della relativa valutazione. Dunque anche il lavoro quinquennale con gli studenti ha avuto un carattere sperimentale oltre che teorico, ed è stato monitorato costantemente nella sua evoluzione nel corso del tempo.

Fra il 2000 e il 2002 l'attività di ricerca con gli studenti fu limitata alle quattro classi delle due docenti che avevano tenuto il corso di aggiornamento. Invece, a partire dal 2003, con il crescere delle competenze dei colleghi ed in linea con le loro richieste, le classi coinvolte furono mediamente sei per anno. Il protocollo di partecipazione a Le radici e le ali studenti ne prevede la proposizione al Consiglio di Classe da parte di un docente di una qualsiasi disciplina che intenda inserire nella propria programmazione un lavoro di ricerca. La partecipazione al progetto deve quindi essere approvata dal Consiglio di Classe, che in tal modo ne sottolinea la valenza didattica trasversale. In ossequio a tale intendimento, il docente esperto svolge l'attività in compresenza con uno dei docenti della classe, in base alla propria disponibilità oraria; l'intervento nella classe non viene pertanto svolto necessariamente durante le ore di lezione del docente proponente. Come il progetto destinato ai docenti, anche quello rivolto agli studenti privilegiò anno dopo anno la messa a fuoco di punti specifici.

Il primo anno, l'accento fu posto sull'utilizzo degli strumenti di ricerca nella biblioteca scolastica, ivi compresi gli strumenti multimediali.

Il secondo anno si diede particolare rilievo alla selezione e valutazione delle fonti reperibili sul Web.

Il terzo anno si privilegiò la riflessione sulle sei fasi significative della ricerca, avvalendosi dell' analisi di alcune delle schede del percorso di ricerca approntate nei due anni precedenti dagli studenti di altre classi.

Il quarto anno l'accento fu posto sulla consapevolezza del percorso svolto, sulla presentazione e possibile valutazione del prodotto finale; anche in questo caso ci si avvalse dell'analisi di campioni, selezionati questa volta tra le ricerche effettuate dagli studenti di altre classi negli anni precedenti.

Il quinto anno si verificò un significativo cambiamento di prospettiva e la prima parte del progetto Le radici e le ali studenti fu incentrata sullo svolgimento del corso on-line.

Ogni anno, alla conclusione del progetto con le classi, fu attuato un monitoraggio per mettere in luce potenzialità e limiti del corso, e per tracciare le linee guida del progetto dell'anno successivo. La durata del corso per gli studenti fu inizialmente di sedici ore complessive, di cui 10 curricolari - incentrate di anno in anno sui punti nodali sopra descritti - e 6 pomeridiane extracurricolari, da dedicarsi non solo all'esame delle schede che contrassegnano le fasi salienti del processo di ricerca, ma anche alla presentazione e valutazione del lavoro finale. Trascorsi due anni dalla prima attuazione del progetto, preso atto dei limiti del contesto operativo, si cercò di contemperare due esigenze contrastanti, e cioè da un lato ridurre il monte ore delle attività mattutine, dall'altro lato preservare lo standard di qualità dell'offerta. Pertanto, a partire dal 2005, le ore curricolari di corso furono ridotte da dieci a sei, e ciò comportò una selezione dei punti nodali e dei problemi imprescindibili.

A partire dal 2005 anche l'impegno pomeridiano di sei ore, che era di difficile attuazione per il sovrapporsi di impegni di varia natura, sia dei docenti che degli studenti, fu lasciato all'iniziativa ed all'organizzazione dei docenti già formati. Queste scelte fecero avvertire l'urgente necessità di creare strumenti di apprendimento più efficaci, di facile accesso, tali da consentire sia l'auto-valutazione, sia una valutazione oggettiva del percorso svolto. Pertanto, a partire dal 2007, anno in cui fu pubblicato sul sito della scuola il già citato Corso on-line, di cui il prontuario era parte integrante, si verificò quel significativo cambiamento di prospettiva cui si è accennato con riferimento all' angolazione privilegiata nel quinto anno di progetto. Tale cambiamento implicava la possibilità di allargare il numero di fruitori, pur diminuendo l'impegno orario in ogni classe del docente esperto.

IL PRONTUARIO

Come si è detto, il prontuario Le radici e le ali. Sviluppo delle abilità di ricerca ed uso dell' informazione, validato dai docenti nel primo corso di aggiornamento, venne offerto agli studenti fin dal 2002 come strumento operativo atto a sostenerli nel percorso di ricerca. Esso scaturisce da una rielaborazione di esperienze e materiali di didattica della ricerca già esistenti, adattati al triennio del Liceo. Oltre che alla metodologia, nel prontuario si è dato rilievo al reperimento, alla selezione ed alla descrizione delle informazioni su supporto cartaceo e sul Web.

Disponibile anche nella versione informatizzata, il prontuario ha una doppia fruibilità. Mira a guidare lo studente in tutti i passaggi significativi ed a renderlo consapevole anche delle modalità di valutazione delle tappe del suo lavoro; al tempo stesso fornisce al docente uno strumento versatile, poichè permette la realizzazione e la valutazione anche di singoli segmenti del lavoro di ricerca. Nel prontuario si opera infatti una distinzione fra ricerca complessa e ricerca breve. Sul piano didattico ciò comporta la possibilità di fruire di uno strumento duttile, integrabile con facilità nella pratica quotidiana e spendibile in situazioni e con tempi diversi.

LA RICERCA COMPLESSA

La ricerca complessa definisce a scopo didattico una ricerca indotta da un documento stimolo proposto dall'insegnante o scaturita da un interesse dello studente. è stata definita complessa, in quanto prevede la formulazione di una domanda di ricerca, per rispondere alla quale è necessario consultare numerosi documenti, formulare una serie di sotto-domande più circoscritte, le cui risposte devono essere rielaborate, provate, argomentate e discusse.

Per le fasi attuative della ricerca complessa si presero come riferimento le six Big Skills di Eisemberg e Berkovitz "contaminate" con il modello di Kuhltau. Nel prontuario viene infatti particolarmente curata la fase di prericerca, la cui finalità è di individuare l' argomento, cioè l' ipotesi di ricerca, di formulare e/o riformulare quell' ipotesi, di valutare la fattibilità del percorso con una prima attività di reperimento e di conservazione delle informazioni necessarie.

Si distingue poi l'attività di ricerca vera e propria, che prevede la scelta, la valutazione e l'uso delle fonti di informazione, la capacità di citarle e di descriverle, la capacità di argomentare l'ipotesi di ricerca, fornendo una risposta alla domanda iniziale. Alla fase di ricerca pertiene anche il momento della pianificazione, della corretta redazione e infine della presentazione e/o esposizione del lavoro definitivo. L'attività di ricerca dello studente viene scandita da alcuni momenti ritenuti fondamentali. Essi riguardano la definizione del bisogno informativo, l'organizzazione della ricerca, la preparazione di una bozza del progetto di ricerca complessa, utilizzabile anche come mappa da presentare alla Commissione degli Esami di Stato prima del colloquio. Ogni passaggio può essere formalizzato per iscritto avvalendosi di una scheda e può essere a seconda dei casi controllato o valutato dall'insegnante, visto che alla bozza del progetto di ricerca, cosi' come al lavoro finale corrisponde anche una griglia di valutazione.

Le occasioni più frequenti di proposizione di ricerche complesse sono state: attività di scambio con scuole straniere, partecipazione a progetti anche pluridisciplinari, partecipazione ad iniziative di vario genere promosse da Enti esterni alla scuola, attività di preparazione delle tesine per gli esami di Stato.

LA RICERCA BREVE

La ricerca breve definisce a scopo didattico una ricerca su un argomento ben limitato e assai circoscritto indotta dall'insegnante o da una curiosità dello studente, per svolgere la quale è necessario un tempo prevedibile e breve e l'utilizzo di un numero limitato di fonti. La ricerca breve può essere corredata da consegne circa il numero ed il tipo di fonti da consultare, ragion per cui, oltre ad essere propedeutica alla ricerca complessa, essa può servire anche per vagliare quanto e come lo studente sappia avvalersi e descrivere fonti reperibili su supporti diversi. Infatti anche la ricerca breve viene formalizzata su una scheda apposita, cui corrisponde una griglia di valutazione.

Caratteristica della ricerca breve è dunque l'uso della stessa metodologia della ricerca complessa, eseguibile e valutabile tuttavia in tempi assai più rapidi. Le occasioni più frequenti di ricerche brevi sono state: raccolta di informazioni preparatorie al viaggio di istruzione, ad uscite e visite didattiche; approfondimenti su punti specifici del programma in vista di interrogazioni programmate, partecipazione a conferenze ed a progetti curricolari o di arricchimento dell'offerta formativa.

DAL PRONTUARIO AL CORSO ON LINE

Dopo aver sperimentato per un paio d'anni il lavoro con il prontuario, ci si rese conto che l'acquisizione delle competenze non era abbastanza solida e svaniva nelle classi dove la metodologia della ricerca era utilizzata solo sporadicamente.

Da parte degli studenti si osservava un'acquisizione poco rigorosa degli strumenti metodologici, molta confusione nel distinguere tra diverse tipologie di fonti, un punto - questo - non trattato nel prontuario, ma reso oggetto di qualche esercitazione pratica.

Dal lato dei docenti giungevano poi lamentele circa la scarsità del tempo a disposizione per il rafforzamento delle abilità di ricerca; si osservava altresi' l'esitazione di molti a fare entrare compiutamente la ricerca nella didattica quotidiana.

Per affrontare tali problematiche, si pensò allora di creare uno strumento che rendesse più stringenti i tempi di attuazione del progetto e responsabilizzasse maggiormente gli studenti, permettendo loro di auto-valutarsi durante il percorso di ricerca; d' altra parte si voleva anche offrire ai docenti uno strumento che, mediante test oggettivi, permettesse una valutazione finale delle competenze raggiunte. Lo strumento più adatto parve un corso on- line corredato da prove di verifica.

Il corso on-line Le radici e le ali. Corso di base su metodi, strumenti, tecniche ed uso dell' informazione nella ricerca fu pubblicato sul sito della scuola a partire dal gennaio 2007. Esso comprende tre unità didattiche. La prima è dedicata alla metodologia della ricerca, la seconda al reperimento delle informazioni con brevi digressioni sulla proprietà intellettuale dell'informazione, su classificazione e critica delle fonti, la terza alla salvaguardia e identificazione dei documenti.

Ogni unità didattica è corredata da 80 quesiti, una metà dei quali segue il modello vero/falso, mentre l'altra metà segue il modello a scelta multipla a quattro alternative. Il risultato del test è immediato, cosi' come la valutazione espressa in decimi.

Le caratteristiche del supporto multimediale favorirono la prosecuzione di quel lavoro di selezione e di sintesi già iniziatosi nel 2005, senza nulla togliere alla possibilità di accedere ad un approfondimento analitico, rispettoso dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di ogni singolo fruitore. Per gli studenti l'utilizzo di questo strumento appare più agevole, sia per la diffusa dimestichezza con il tipo di supporto, il cui uso è associato assai spesso ad esperienze di gioco, sia per l'accessibilità del corso che permette di esercitarsi, approfondire ed auto-valutarsi durante le ore di studio domestico. Il fatto poi che il corso si concluda con un momento di valutazione oggettiva suscita negli studenti una reazione positiva, poichè essa viene percepita come una valorizzazione del lavoro svolto.

Anche per i docenti, come per gli studenti, la possibilità di concludere il corso con un momento valutativo è molto importante; viene meno la percezione che aderire al progetto comporti uno "spreco" di tempo, dal momento che il corso si conclude in tempi brevi con un monitoraggio dei livelli di apprendimento del metodo di ricerca. I docenti inoltre si sentono rassicurati, perchè il corso on-line consente loro di trovare una rapida risposta a dubbi ed interrogativi e li solleva dal compito di approntare uno strumento di valutazione specifico.

La positività dei risultati conseguiti nel primo anno di utilizzo del corso on- line induce a continuare in questa direzione. Riflettendo retrospettivamente su questa esperienza didattica, si può affermare, come già detto all'inizio di questa relazione, che gli elementi connotanti siano consistiti nell' indirizzarsi contemporaneamente ed in parallelo sia a docenti che a studenti, nel condividere sempre con loro la riflessione sui risultati conseguiti, nel non sottovalutare le positività del lavoro svolto, puntando tuttavia su limiti e problemi riscontrati per trasformarli in opportunità di affinamento della didattica della ricerca, infine nell' opera di allargamento progressivo delle competenze ad un numero sempre maggiore di fruitori.

RISULTATI, PROSPETTIVE E LIMITI

A voler fare un bilancio di questa esperienza didattica emergono con evidenza dei risultati positivi. Essi riguardano la percezione diffusa nel Liceo Galilei che la biblioteca scolastica abbia un'importante valenza didattica. Un primo, importante riscontro è ravvisabile nel fatto che fin dall'inizio il Collegio docenti diede prova di credere nell'importanza di una corretta gestione della biblioteca scolastica, anzi, il ruolo da essa svolto è stato oggetto nel tempo di espliciti riconoscimenti, come attesta il voto favorevole del Collegio in merito all' individuazione di una figura strumentale per la gestione della biblioteca.

Un secondo riscontro viene dall'analisi della politica degli acquisti; se prima i materiali erano proposti dai docenti in funzione dei propri interessi specialistici, oggi invece la pianificazione degli acquisti avviene in funzione degli studenti e nell'ottica della ricerca con loro e per loro. Un terzo riscontro viene dalla proposizione e attuazione nella stessa scuola di progetti figli con cui si è cercato di affrontare singole problematiche connesse all'attività di ricerca, ora coinvolgendo studenti del biennio, ora studenti prossimi agli Esami di Stato. A tale proposito si può menzionare il progetto Digito finalizzato all'apprendimento delle tecniche di videoscrittura, e il progetto Ricerco che si propone di insegnare un metodo efficace per reperire informazioni sul Web. Destinato agli studenti dell'ultimo anno è invece il progetto Una marcia in più, che vuole evidenziare i possibili percorsi tematici disciplinari e pluridisciplinari offerti dai materiali già presenti in BS.

La partecipazione della scuola alla rete di biblioteche scolastiche veronesi (BSVR) ha favorito infine la conoscenza, talora anche l'utilizzo da parte di docenti di altre scuole sia del Prontuario che del Corso on-line; è accaduto ad esempio che la professoressa Luisa Fazzini dell' Istituto Comprensivo di Valeggio abbia riadattato il Prontuario alle esigenze degli studenti della scuola media inferiore. Anche il perseguimento di una linea metodologica comune, da condividere con docenti di discipline diverse, ha comportato molte positività, come quella di offrire numerosi spunti per rendere l'attività didattica più stimolante, oppure di renderli più sicuri ed autonomi, poichè i colleghi sono stati posti nelle condizioni di seguire gli studenti in tutte le fasi del progetto; anche la semplice conoscenza delle risorse offerte dalla biblioteca della scuola ha permesso talora profonde trasformazioni, come nel caso di una docente di lingua straniera che, utilizzando il materiale catalogato e on-line, ha potuto integrare in modo programmato e significativo il libro di testo.

Per quanto concerne gli studenti, si osserva che l'apprendimento di un metodo, l'acquisizione di abilità nel ricercare ed utilizzare le informazioni sfocia nella quasi totalità dei casi nella produzione di tesine ben strutturate, ma anche nell' effettuazione di percorsi di ricerca, la cui qualità e la cui importanza formativa sono state riconosciute da terzi in svariate occasioni, oltre che dagli stessi studenti, una volta approdati all' Università.

Si nota infine che, dopo aver partecipato al progetto Le radici e le ali, gli studenti mostrano di aver affinato competenze e capacità relative all'uso degli strumenti informatici; per molti- ad esempio - l'esistenza dell' OPAC è stata una vera e propria scoperta, ma anche lo stimolo ad effettuare ricerche estese ad un maggior numero di fonti. Si tratta di un esito imprevisto, chiaramente ascrivibile alle opportunità di approccio critico a contenuti di qualità che il corso offre. Sarebbe fonte di grande soddisfazione poter concludere questo intervento con un elenco di risultati positivi, con l'affermazione che le finalità della biblioteca scolastica sono state in gran parte realizzate senza problemi di sorta. Purtroppo i problemi esistono e minacciano di incrinare un impianto progettuale costruito nel corso di anni, oltre che di azzerare un grosso investimento in termini di energie e di professionalità.

Una prima riflessione di carattere generale scaturisce dal ruolo degli insegnanti, in questo caso specifico delle insegnanti, divenuti/e esperti di Information Literacy. Nel rapportarsi a loro, l'Amministrazione opera come in preda ad una patologia dissociativa: li considera pedine da spostare continuamente, poco importa se il carico di lavoro aumenta, se debbano cambiare ogni anno studenti, classi, materie e perfino sedi; d'altra parte però li coinvolge in programmi ambiziosi e certo necessari, che richiedono una professionalità complessa e specifica, non improvvisabile. è doloroso pensare al lavoro, all'impegno e anche alle risorse economiche che rischiano di essere sacrificate ad un'ipotetica "riduzione della spesa pubblica "!

Ma anche in questa corsa al risparmio emergono contraddizioni, come quando si decide di impegnare nella biblioteca scolastica docenti ex art. 113 che, pur desiderosi di rendersi utili, pur preziosi in quanto permettono l'accesso alla struttura durante tutte le ore di lezione, sono tuttavia sprovvisti di formazione e professionalità specifica, anche perchè nessuno la richiede. In questi casi l'ottica del risparmio cede il passo ad un utilizzo poco razionale delle risorse. Passando a considerazioni più inerenti al progetto, bisogna sottolineare che Le radici e le ali richiede un lavoro costante e paziente con molte fasi artigianali e personalizzate. Anche se la tecnologia ha reso più incisivi alcuni passaggi, si tratta pur sempre di un lavoro di tessitura, anche e soprattutto relazionale, i cui frutti maturano in tempi non brevi. In un contesto di fragili certezze come quello dell'organizzazione scolastica, questa lentezza può rappresentare un problema perchè ogni anno il lavoro rischia di essere azzerato o fortemente danneggiato. Eppure, soprattutto quando ci si relaziona con adolescenti, non si può volere tutto e subito.

Ci si potrebbe chiedere allora se la nostra società consideri veramente prioritario che gli studenti escano dalla scuola superiore con una mentalità aperta e duttile, ma questo è un discorso che porterebbe troppo lontano e nel quale non ci si vuole addentrare. Tuttavia è illuminante ricordare che gli stessi studenti lamentano questa circostanza, quando si accorgono della scarsa considerazione in cui è tenuta la prima parte del colloquio agli Esami di Stato, in particolare al momento della valutazione. Per molti esaminatori, infatti, la presentazione dell'argomento a scelta del candidato, anche nel caso in cui il percorso di ricerca sia valido e ben strutturato, svolge un ruolo del tutto marginale. La studentessa o lo studente che ha dedicato ore ed ore al lavoro di ricerca si sente beffato e conclude questo percorso formativo con una forte demotivazione, che non l' aiuta ad affrontare nel modo migliore altre ed importanti tappe formative.

Nonostante tutto, visto che le docenti esperte di Information Literacy sanno che la ricerca va impostata in termini di Problem solving, siamo pronte a raccogliere la sfida!

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