[AIB]

54º Congresso nazionale AIB

Le politiche delle biblioteche in Italia
Il sistema bibliotecario nazionale

Firenze, Palazzo dei Congressi
6–8 novembre 2007


Programma 54º Congresso AIB

Cooperare nella diversità

Nell'introdurre i lavori della sessione plenaria dedicata alla cooperazione Tommaso Giordano ha sottolineato la centralità di questo tema nel mondo comunicazione in rete, caratterizzato da un sempre più alto livello di interattività. Nell'economia dell'informazione, principalmente basata su servizi e su tipi di lavoro immateriali, la cooperazione è – per dirla con le parole di un noto politologo – "completamente immanente alla stessa attività lavorativa". In altre parole se fino a dieci anni fa la cooperazione appariva come ancora una scelta, una opportunità o anche una necessità, e riguardava alcuni settori della biblioteca, oggi la "cooperazione è il lavoro stesso" e coinvolge tutte le funzioni e le componenti della biblioteca, nessuno escluso. La cooperazione è un approccio che mal sopporta le settorializzazioni, travalica gli schemi tradizionali in cui sono state incasellate le biblioteche, erode – ancora troppo lentamente per nostra sfortuna – le rigidità burocratiche, e mette in crisi i meccanismi gerarchici. La cooperazione, ai tempi della rete, è ‘naturalmentè trasversale, dinamica ed in continua evoluzione. Per questo – ha puntualizzato Giordano - a molti è apparso limitativa l'impostazione in parte settoriale (tipologica) del programma di questo stesso Congresso, con il rischio di ridurre il dibattito in schemi virtualmente superati. Ma d'altra parte queste sfasature riflettono una realtà effettiva che è quella contraddittoria ed incerta della fase di transizione. Perciò è stato saggiamente previsto questa sessione plenaria, per cercare di ricondurre gli approfondimenti settoriali delle sessioni parallele in un ambito intersettoriale, al fine di individuare interrelazioni e approcci più complessivi. Uno dei compiti , non facile per la verità – ha riconosciuto Giordano- dei relatori di questa sessione, è di far affiorare aree di cooperazione, convergenze, obiettivi e percorsi comuni tra settori, specializzazione e professionalità apparente distanti.

Lucia Mombello, (Commissione Biblioteche scolastiche), ha evidenziato i temi principali intorno ai quali si è imperniato il dibattito della sessione intitolata "La biblioteca scolastica per la next generation". In particolare ha esposto e commentato, offrendo spunti per ulteriori approfondimenti le linee metodologiche emerse riguardo ai percorsi di promozione della lettura e della ricerca attuati in alcune biblioteche operanti in aree contesti socio culturali molto diversi fra loro. Nonostante manchi in Italia la legge istitutiva della figura professionale del bibliotecario documentalista scolastico, gli insegnanti intervenuti (tutti impegnati in classe, tranne un caso) – ha proseguito la Mombello - hanno dato dimostrazione del possibile svolgimento di attività regolari nelle biblioteche scolastiche, attività svolte con professionalità acquisita in corsi e master spesso voluti dallo stesso MPI, e consentite grazie alle risorse "liberate" dall'essere in rete non solo con altre biblioteche scolastiche, ma anche con le biblioteche pubbliche (catalogazione derivata e partecipata; razionalizzazione degli acquisti; condivisione di prestiti e di altri servizi).

A Isolina Baldi (Commissione biblioteche e servizi nazionali) è toccato il compito di fare il punto "dell'appassionato dibattito" svoltosi nella sessione dedicata alla "Riorganizzare i servizi nazionali". è improcrastinabile – ha detto la Baldi riferendo quanto è emerso dalla discussione - coordinare le due biblioteche nazionali centrali, Firenze e Roma, nuclei della futura Biblioteca nazionale d'Italia con gli altri Istituti centrali coinvolti nel deposito legale e prevedere quindi servizi bibliografici e bibliotecari nazionali di alto livello, di cui possano avvalersi tutte le biblioteche pubbliche. Sono già in corso collaborazioni su progetti specifici fra le due Nazionali (magazzini digitali, tesi di dottorato, gestione dei periodici). Può aiutare anche unificare il lavoro della BNCF e BNCR in un unico polo SBN .Occorre comunque – ha continuato la relatrice - organizzare la cooperazione, distribuire i compiti e creare un'architettura più funzionale anche in SBN, strumento prezioso di cooperazione. è necessario perciò ottenere risorse, assumere e formare bibliotecari ma anche spendere meglio, in modo coordinato per non dissipare risorse. Unificare quindi la contrattazione per i diritti sul digitale e le politiche di conservazione di questo tipo di editoria. Occorre far uscire queste questioni dal circolo degli addetti ai lavori e farne una grande questione culturale. è necessario anche che le biblioteche siano consapevoli di produrre cultura e, specie quelle preposte a servizi nazionali, collaborino con i centri di studio e della ricerca. I modelli della British Library e del sistema francese, nonchè quello tedesco, inducono a sollecitare servizi centrali forti, coordinati e ad evidenziare compiti per cui le diverse specificità delle biblioteche italiane possono risultare preziose. Un'occasione per questo sarà – ha concluso la Baldi - la gestione della riforma del Ministero BBCCAA e dell'architettura nata dalla nuova legge sul deposito legale, con i due tipi di archivi delle pubblicazioni, quello nazionale e gli archivi regionali. Si ritiene necessario e indispensabile coltivare la collaborazione anche con il mondo dell'editoria.

Stefano Parise (Commissione Biblioteche pubbliche) ha riferito sulla sessione dal titolo "Quali servizi per quali cittadini" . Il tema dell'orientamento all'utente ha stimolato i relatori a riflettere sui cambiamenti che hanno investito le biblioteche pubbliche negli ultimi anni, determinando – ha sottolineato Parise - l'esigenza di ripensarne l'identità e il ruolo alla luce delle mutate esigenze e priorità dell'utenza. L'attenzione alle esigenze e ai bisogni del pubblico, specie di particolari categorie poco presenti (come, ad esempio, i cosiddetti "giovani adulti") è apparsa, a giudizio del relatore, una priorità per conquistare nuovi utenti e consolidare quelli attuali. Le strategie proposte vedono nella cooperazione a vari livelli uno strumento irrinunciabile: come capacità di stringere alleanze con altri istituti e altre professioni, come volontà di dialogo e di collaborazione fra istituzioni locali, come capacità – ha concluso Parise - di elaborare forme di coordinamento e sviluppo di servizi e risorse che rompano l'isolamento in cui, spesso, i bibliotecari si trovano ad operare.

I lavori della sessione dedicata ai servizi per la didattica e per la ricerca sono stati illustrati da Rossana Morriello (Commissione università e ricerca). Le relazioni e "l'acceso dibattito" che ne è seguito hanno evidenziato come prima cosa l'interesse delle biblioteche di università per il tema della cooperazione (testimoniato anche dall'ampia partecipazione alla sessione, con circa 250 persone presenti in sala). Ne è emersa la necessità – ha rilevato la Morriello - di definire meglio ambiti e procedure della cooperazione, prima di tutto tra le biblioteche universitarie che hanno una certa tradizione di cooperazione su certi fronti (come i consorzi per l'acquisizione delle risorse elettroniche), ma spesso in assenza di una progettualità di lungo termine. Appare quindi senz'altro necessario un sistema bibliotecario nazionale, inteso prima di tutto come un sistema bibliotecario nazionale delle università, che consenta loro di definire meglio la propria natura e le proprie finalità, ma aperto a collaborare con le altre realtà bibliotecarie (pubbliche, nazionali). Nello specifico – ha concluso la Morriello - i temi che sono emersi come richieste a questo sistema bibliotecario nazionale accademico sono (ricordando che già si è avviata una forma di coesione con il gruppo CARE (CRUI) per l'acquisizione delle risorse elettroniche):

  • miglioramento e rafforzamento dei flussi, innanzitutto comunicativi
  • monitoraggio e valutazione (sulla scia di quanto avviato dal GIM), su atenei, su consorzi
  • sostegno e implementazione ricerca e diffusione scientifica, soprattutto per nuovi strumenti come open access
  • razionalizzazione risorse
  • facilitazione per biblioteche di stare al passo con i cambiamenti della ricerca e della didattica
  • sviluppo interoperabilità per dialogo anche con altre realtà
  • supporto alla progettualità.

Alcuni temi evidenziati dai relatori sono stati ripresi nel corso del dibattito al quale sono interventi diversi colleghi presenti in sala tra i quali Sandra di Majo e Lalla Sotgiu.

Nel concludere i lavori della sessione Giordano ha evidenziato l'esigenza un approccio alla cooperazione su una dimensione più vasta, che si collochi oltre la cooperazione interbibliotecaria tradizionale. Un metodo di lavoro più interattivo che sull'onda della rete sia in grado di individuare nuove rotte e nuovi interlocutori: dagli archivi ai musei, dal mondo dal mondo della scuola agli autori e agli editori, dalle professionalità della produzione e comunicazione culturale alle nuove generazione di utenti, in quanto soggetti e non semplici fruitori della rete. La cooperazione – ha concluso Giordano riprendendo un intervento di Giulia Maraviglia - non esclude i corsi di laurea in biblioteconomia - la cui ridondanza unita alla scarsità risorse rischia di pregiudicare lo sviluppo di un sistema formativo efficace, al passo con i tempi.


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