[AIB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1998 

XLIV Congresso nazionale AIB

Genova, Mercoledì 29 Aprile 1998, 14:30-16:30

Internet in biblioteca: problemi di accesso, di tariffe e di censura

Sessione coordinata da Riccardo Ridi


Franco Perini

Internet in Biblioteca a Cologno Monzese


Scheda sul servizio di accesso a Internet in biblioteca presso la Biblioteca Civica di Cologno Monzese

Accesso diretto Tariffazione Downloading Assistenza Prenotazioni Durata max. Filtri ai minori Filtri x adulti Monitoraggio uso sezione Stampe a pagamento
si a tempo libero si si 1 ora si no si Col e b/n

Dal novembre 1997 la Biblioteca Civica di Cologno Monzese ha trasformato le due postazioni dedicate alla consultazioni di cd-rom e all'accesso alla rete Internet in una sezione multimediale, ciò significa che è stato ritagliato e appositamente arredato uno spazio all'interno della biblioteca per questo uso, aumentando a tre gli accessi alla rete e rinnovando il parco macchine. Non solo dunque la sezione è stata notevolmente potenziata ma è stata anche resa visibile.

L'accesso alla rete fornito dalla biblioteca certo supplisce alla scarsa diffusione degli accessi domestici e assolve la funzione sociale di fornire strumenti importanti d'accesso all'informazione e alla documentazione anche per coloro che non hanno la disponibilità economica necessaria per acquistare gli strumenti ma, in analogia con quanto avviene per il resto della struttura, cerca di qualificarsi come servizio di qualità, in grado di soddisfare esigenze superiori rispetto a quelle comunemente raggiungibili con dotazioni domestiche standard, offrendo l'accesso a banche dati in abbonamento, aggiornamento continuo delle prestazioni delle macchine, consulenza qualificata.

Non tutte le biblioteche, pur volendolo, hanno la possibilità di scegliere se avere locali separati per la sezione multimediale, ma al di là delle ristrettezze pratiche, sicuramente decisive in molti contesti, credo che considerazioni teoriche su quest'aspetto vadano comunque fatte. Credo che sia utile chiedersi se il servizio d'accesso ai documenti in formato elettronico attraverso postazioni dedicate si debba configurare come una sezione autonoma all'interno della biblioteca. Aprire una sezione autonoma all'interno della biblioteca significa dotarla di orari differenti, magari perchè il personale in grado di starci dietro non è tutto il personale, eventualmente di locali separati con accessi autonomi, di un regolamento di servizio distinto, di personale dedicato esclusivamente o prevalentemente a questo servizio, di modalità d'accesso alla sezione distinte da quelle fissate per il resto della biblioteca (iscrizione a partire da una certa età, iscrizione a pagamento ecc.).

Io penso che, per quanto possibile, sia da preferire il massimo livello di integrazione tra i servizi tradizionali della biblioteca e i servizi multimediali (che sono spesso anche uno strumento nuovo per offrire i servizi tradizionali), che la biblioteca, con tutto il suo carico di compiti istituzionali a cui far fronte, non possa fare a meno dell'offerta di accesso alla rete e alle banche dati in sede, con i medesimi orari e modalità. I diversi pubblici, trarranno giovamento da una contiguità che è nelle cose stesse: perchè sempre più i documenti di carta rimandano a quelli elettronici, ma è vero anche il viceversa: i libri di cui leggo la recensione on line o che trovo in un catalogo remoto li vado a richiedere per il prestito al solito bancone. Se il livello ottimale di integrazione logistica tra il catalogo elettronico della biblioteca e le postazioni dedicate per l'accesso alla rete (e quindi sempre più a tutti gli altri cataloghi) è un'unica postazione da dove si possa fare tutto, allora la sezione multimediale deve restare servizio multimediale in biblioteca.

Questo non significa che non si devono realizzare delle strutture pubbliche esclusivamente dedicate all'accesso alla rete e ai documenti elettronici se sene rileva la necessità: questo significa solamente che in biblioteca, nella biblioteca così come la conosciamo si deve sempre trovare la possibilità per il pubblico di accedere direttamente alla rete.

Credo che tutti diamo per scontato che nessuno può pensare di mettere l'utente davanti al computer e di lasciarli lì a sbrigarsela da solo; ma se ha bisogno di assistenza si deve decidere fin dove assisterlo. La biblioteca deve sempre, a mio avviso, offrire un servizio di ricerca di informazioni, a pagamento, se il compito richiede un certo tempo. L'assistenza al pubblico presso le postazioni però, dovrebbe avere un'altra natura e cioè mettere l'utente in condizione di fare le operazioni elementari di sfogliare le pagine elettroniche, di lanciare una ricerca, di stampare e di salvare, portando a casa i documenti che interessano: si tratta insomma di fornire anche un'assistenza tecnico informatica che consenta, per esempio di suddividere file troppo grandi per essere memorizzati su un solo dischetto, di esportare nel formato compatibile con il proprio software o di verificare la presenza di un virus dopo il downloading.

Quest'aspetto del servizio comporta certamente di aggiornare le competenze del personale addetto. Non saprei dire se si tratta di nuove professioni emergenti destinate prima o poi a scalzare quelle tradizionali. Quello che mi preme dire è che da una parte i bibliotecari hanno sicuramente diritto a potere contare su validi corsi di aggiornamento e personale tecnico informatico a cui chiedere consulenze, ma che è necessario che sappiano fronteggiare le situazioni più comuni senza temere di snaturarsi. Perchè non dovremmo essere perfettamente in grado di fronteggiare uno strumento che è sempre più progettato per un uso domestico?

Molti di noi hanno, credo, un'immagine della postazione Internet in biblioteca che assume in partenza lo stereotipo dell'uso personale del computer. Ora, nonostante il suo nome, il personal computer che visualizza documenti, testi, immagini, filmati e suoni si presta molto bene ad una fruizione condivisa. Pur se governato o guidato da una sola persona, può mostrare i suoi contenuti ad una pluralità di soggetti accomunati da comuni interessi. Nei fatti la nostra esperienza è che questa modalità di consultazione della rete in compagnia (in coppia, in gruppo o per bande), è molto richiesta e accettando questa modalità si corrisponderebbe ad esigenze molto sentite. Vedere affollarsi molte persone davanti ad una postazione pensata, aprioristicamente, per un uno singolo, infastidisce, non solo per il disturbo e il disagio che può provocare, ma perchè si fa sempre una certa fatica ad accettare il principio, sacrosanto, che le persone hanno un loro modo di usare le cose e che si fa meglio a sforzarsi di capire cosa desiderano e a prenderne atto, adeguandosi, piuttosto che ostinarsi a pensare che non sanno comportarsi. L'istanza di condivisione di un collegamento tra più persone va rispettata ed agevolata logisticamente perchè avvantaggia il pubblico meno esperto che potrà superare i primi momenti di soggezione affiancandosi a qualcuno più esperto. Insomma se state pensando agli arredi della vostra nuova sezione multimediale tenete conto che le nostre idee su come dovrebbe svolgersi una consultazione in rete spesso non prevedono la condivisione della postazione e che questa potrebbe essere una limitazione ingiustificata.

Ma anche altre limitazioni di altra natura sono in discussione: quelle da porre all'uso di uno strumento che dà accesso a contenuti che non sono stati selezionati (il patrimonio disponibile a catalogo anche se non censurato e stata comunque scelto, perchè le risorse sono limitate e si deve selezionare cosa acquistare e cosa no), ma anche che consente di fare operazioni del tutto eterogenee. Si può prevedere che l'accesso alla rete venga effettuato non solo per accedere a dei documenti, ma anche per usare dei servizi. E se l'acquisto online di copie di documenti, forse rientra nelle finalità istituzionali della biblioteca, che dire dell'acquisto indifferentemente di qualsiasi cosa? Della prenotazione di alberghi o di viaggi, dei servizi delle agenzie matrimoniali o i casinò virtuali? Su tutte queste questioni io credo che ci si dovrà confrontare con pragmatismo, riflettendo di volta in volta su comportamenti reali e non su usi meramente ipotetici del servizio.

Per concludere: i nostri monitoraggi sull'uso delle postazioni collegate alla rete Internet ci dicono che siamo di fronte a strumenti il cui uso risulta fortemente condizionato da fattori che nulla hanno a che fare con l'utilità che di fatto potrebbero avere per l'utente (competenze informatiche, pregiudizi rispetto ai potenziali interessi che potrebbero essere soddisfatti, ecc.) e pertanto si devono promuovere azioni positive a favore dei gruppi che sono statisticamente meno attratti da questi nuovi servizi, donne e anziani.

 Dati sull'uso della sezione multimediale nei primi tre mesi del 1998

Percentuale delle donne che si sono collegate almeno una volta sul totale delle iscritte Percentuale degli uomini che si sono collegati sul totale degli iscritti Percentuale delle donne sul totale utenti della sezione multimediale Percentuale degli uomini sul totale utenti della sezione multimediale
2% 9% 20% 80%
Utenti < 18 anni Utenti >18 e <30 Utenti >30 e < 50 Utenti > 50
18 % 63 % 16 % 3 %

Franco Perini frperini@tin.it

Biblioteca civica di Cologno Monzese http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it
 


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Copyright AIB 1998-06-16, ultimo aggiornamento 1998-06-22 a cura di Riccardo Ridi