Dicembre 2007
DFP, Documentazione di fonte pubblica in rete, è una sezione del sito dell'Associazione italiana biblioteche costituita da una banca dati <http://dfp.aib.it> di risorse Internet prodotte dalle istituzioni pubbliche italiane e da pagine dedicate alla descrizione e alla riflessione sull'informazione pubblica in rete. DFP comprende servizi di aggiornamento via e-mail e RSS.
DFP opera affinché la distribuzione dei documenti di fonte pubblica su web ne accresca l'utilizzo tra i non addetti ai lavori e migliori le attività di reference nelle biblioteche e nei centri di documentazione. L'origine di DFP è nell'attività del Gruppo di studio AIB sulle Pubblicazioni ufficiali (1995-2001) che nel 1997 decise di pubblicare, sul sito dell'Associazione, un repertorio di risorse web relative al mondo della pubblica amministrazione italiana e dell'informazione istituzionale. La banca dati DFP è sviluppata con il software open source Scout Portal Toolkit e mantenuta con il supporto tecnico del CILEA. Contiene le segnalazioni di circa 1200 siti e documenti organizzate in base ad una classificazione di 12 classi principali e oltre 100 suddivisioni.
[1] In un recente Rapporto Nomisma sulla domanda e l'offerta di informazione pubblica on-line in Italia (Tecnologie dell'informazione e imprese: rapporto Nomisma sulla domanda e offerta di informazione pubblica ondine in Italia, Roma, Nomisma, 2005), si è affermata la necessità che sia "sostanzialmente invertita la scala delle priorità che attualmente pone i servizi pubblici fully online in cima e l'accessibilità e l'integrazione dell'informazione pubblica in fondo alla curva di maturità dell'eGovernment", p. 15. Nel Rapporto OCDE sull'e-democracy (Promise and Problems of E-Democracy: Challenges of Online Citizen Engagement, Paris, ORCD, 2004) si è scritto che "Data deprivation is one of the main causes of public silence. To have a say in the affairs of democracy, citizens need access to the widest possible information, not just mediated messages or headline policy decisions. People need access to the resources that will allow them to make up their own minds. The Internet could provide a significant means of distributing information as a common resource.", p. 156.
[2] Nel documento OCDE Public sector modernisation: open government, Vº Policy Brief, 2005 Internet è definito "the medium of choice for all OECD countries when providing a potentially vast number of stakeholders with an unprecedented degree of access to government information at marginal cost and high speed. In addition, electronic systems can offer powerful tools for searching, selecting, and integrating the vast amounts of information held by the public administration as well as presenting the results in a form that can be readily used by citizens and businesses ...".
[3] Il Codice dell'amministrazione digitale, all'art. 50, fa riferimento ad un principio di generale disponibilità in rete dei dati pubblici; molti recenti statuti regionali stabiliscono il diritto all'informazione politica, legislativa e amministrativa anche attraverso l'uso della rete telematica; il Testo unico sugli enti locali, all'art. 10 afferma "Tutti gli atti dell'amministrazione comunale e provinciale sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge"; numerose norme di carattere settoriale (in particolare per l'informazione ambientale) regolano la piena conoscibilità dei dati pubblici a prescindere dalla presenza di uno specifico interesse giuridico del richiedente.
È disponibile una versione impaginata per la stampa [PDF 9 p., 338 k], corrispondente a questo testo, salvo insostanziali differenze grafiche.
©
AIB [c]
2007-10,
aggiornamento
2008-01-15
(rev. 2008-01-23)
a cura
della Redazione DFP
<AW-dfp@aib.it>.
URL:
<https://www.aib.it/aib/dfp/c0711d.htm3>
.