AIB-logoAssociazione italiana biblioteche. AIB Notizie 12/97

AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni

Friuli Venezia Giulia

Due incontri a Udine su GRIS e AACR2

L'11 e il 17 novembre 1997 si sono tenuti, nella sala Florio dell'Università degli studi di Udine, due incontri: uno sul GRIS, Gruppo di ricerca sull'indicizzazione per soggetto, l'altro sulla pubblicazione italiana della seconda edizione delle Regole di catalogazione angloamericane (AACR2), curata da Rossella Dini e Luigi Crocetti. Entrambi i seminari sono stati organizzati dall'Associazione italiana biblioteche, sezione Friuli-Venezia Giulia, e dal Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali dell'Università di Udine.
I relatori sono stati presentati da Mauro Guerrini, docente di Teoria e tecniche della catalogazione e classificazione presso l'Università di Udine, e sono stati ascoltati da circa un centinaio fra studenti e bibliotecari, provenienti dal Friuli, dal Veneto e una dall'Abruzzo. Durante il primo incontro, Alberto Cheti e Stefano Tartaglia, rispettivamente coordinatore e componente del GRIS, hanno illustrato i principi e la sintassi di indicizzazione, teorizzati dal Gruppo nel corso della sua attività di ricerca e poi formalizzati nella Guida all'indicizzazione per soggetto, pubblicata dall'AIB nel 1996. Alberto Cheti ha focalizzato la propria esposizione sul principio di specificità, da intendersi come il grado di precisione con cui un argomento è individuato nella fase di analisi concettuale e poi espresso nella stringa di soggetto, che deve essere coestesa ed esaustiva, ovvero aderente al nucleo tematico del documento. Tale criterio di specificità ha orientato il GRIS nel suggerire l'adozione di un'unica stringa di soggetto, sul cui ordinamento sintattico si è soffermato Tartaglia, che ha definito il riconoscimento delle relazioni logico-funzionali intercorrenti tra i termini della stringa come il presupposto metodologico del GRIS. La ripartizione dei concetti in due categorie di elementi, nucleari quelli legati al principio di attività e ai suoi corollari (oggetto dell'azione, agente...), extranucleari quelli associati a delimitazioni spaziali, temporali e disciplinari, determina l'ordine di citazione: prima viene l'azione, poi il contesto.
Se al seminario sul GRIS il documento è stato analizzato dal punto di vista del contenuto concettuale e delle modalità di esprimerlo, all'incontro sulle AACR2 il documento è stato considerato in relazione agli elementi necessari alla sua descrizione. Crocetti ha illustrato sinteticamente caratteristiche e finalità del codice angloamericano di catalogazione e ha accennato ai problemi incontrati nella traduzione, dovuti alla presenza di termini non sempre comprensibili a un pubblico ad essi estraneo.
Crocetti ha fatto notare l'indubbio influsso esercitato dalle ISBD sulle AACR2, ma al tempo stesso ha sottolineato la novità del codice angloamericano nell'anteporre le norme relative alla descrizione a quelle riguardanti la scelta dell'intestazione. La diffusione in lingua italiana di una normativa catalografica emanata da associazioni professionali di altre nazioni si giustifica, a detta di Crocetti, con la sempre più frequente abitudine, sul piano internazionale, al riversamento nel catalogo di ciascuna biblioteca di registrazioni di documenti derivate da agenzie bibliografiche straniere. Pertanto, conoscere i codici catalografici seguiti dalle suddette agenzie è consigliabile per una corretta utilizzazione dei dati importati.


Veneto

L'automazione delle biblioteche nel Veneto: l'irruzione della multimedialità

Lontano dalle familiari, suggestive sale di Palazzo Querini Stampalia, il Seminario Angela Vinay, giunto alla nona edizione, si è trasferito quest'anno, gli scorsi 5 e 6 dicembre, nella cornice dei Giardini di Castello ad arricchire il programma del primo Salone dei beni culturali, portando all'interno della neonata BBCC EXPO la tradizione di un appuntamento ormai consolidato per i bibliotecari veneti, e rafforzando con questa collocazione la dimensione nazionale acquisita in questi anni.
In questa prospettiva anche la formula del Seminario è stata rinnovata, con lo scopo di dare opportuna evidenza e distinguibilità alle due linee, quella dell'in-formazione locale e quella dell'aggiornamento tematico, che ne sono andate segnando lo sviluppo: si sono così riuniti nella sessione di venerdì pomeriggio, denominata Osservatorio veneto, gli interventi relativi a esperienze e contributi di enti e istituti operanti nel territorio regionale – che nelle precedenti edizioni risultavano invece sparsi lungo tutto il corso dei lavori –, lasciando alle due sessioni di sabato l'obiettivo di approfondire con più ampio respiro i diversi aspetti dell'irruzione della multimedialità in biblioteca, tema conduttore dell'intero Seminario.
L'incontro, presentato dalla Fondazione Querini Stampalia insieme alla Regione del Veneto, alla Provincia, al Comune di Venezia e alla Sezione Veneto dell'AIB, è stato inserito quest'anno dall'AIB nazionale tra le attività di MIDAS-NET all'interno del programma comunitario INFO 2000 per lo sviluppo e l'uso dei contenuti informativi multimediali.
Dopo i saluti iniziali e gli interventi introduttivi della scrivente, di Giovanna Mazzola Merola (che ha presieduto il Seminario) e di Maria Luisa Ricciardi, si sono succeduti nella prima sessione gli interventi dei relatori veneti, che hanno presentato, accanto a interessanti applicazioni multimediali, anche una serie di considerazioni generali sul contesto problematico dell'attuale evoluzione delle loro biblioteche, non solo sotto l'aspetto tecnico ma anche dal punto di vista normativo e istituzionale. Ne è risultato il quadro, non esauriente ma certo significativo, di una realtà veneta attiva e vivace, talvolta tuttavia ancora incerta nell'individuazione di precisi punti di riferimento locale e di raccordo nazionale per uno sviluppo coordinato e un'efficace integrazione dei servizi.
La seconda sessione, aperta da un intervento del Presidente della Commissione Cultura della Camera, on. prof. Giovanni Castellani, e dedicata a una tavola rotonda su strategie, strumenti e prospettive della trasformazione in atto, ha costituito una stimolante occasione di confronto tra le linee di sviluppo a livello europeo, autorevolmente esposte da Ariane Iljon, responsabile dell'Unità DG XIII/E-4 (edizione elettronica e biblioteche) della CE, le possibilità aperte in questo settore alla progettualità italiana, presentate da Rossella Caffo per l'Osservatorio dei programmi internazionali per le biblioteche, e la posizione e le iniziative dell'AIB, illustrate dal presidente Igino Poggiali.
Le relazioni della sessione pomeridiana di sabato hanno percorso un articolato itinerario attraverso metodi, problemi e tecnologie dalla produzione alla fruizione del prodotto multimediale in biblioteca, riprendendo e sviluppando con il contributo di esperti molti dei temi emersi o in qualche modo individuati nel corso delle precedenti sessioni. In rapporto alla multimedialità sono stati così messi a fuoco, con le immense potenzialità della nostra industria culturale (Alvise De Michelis), le possibili soluzioni per la spinosa questione del diritto d'autore (Marco Marandola), le caratteristiche della qualità (Angelo Marrara), gli aspetti legati all'educazione (Biancamaria Varisco), la criticità delle scelte tecnologiche e le insidie del mercato (Paolo Bellini), le applicazioni ai servizi di pubblica lettura (Moreno Cagnoli) e il prezioso patrimonio di esperienza già accumulato nelle mediateche (Gianna Landucci), per finire con le prospettive di conservazione di informazioni e documenti supportati dalla rete (Riccardo Ridi).
Giorgio Busetto, direttore della Fondazione Querini Stampalia, ha tratto infine le conclusioni soffermandosi sull'importanza di lavorare nel presente per preparare il futuro, in un contesto in cui la cooperazione e la corretta gestione delle risorse e delle competenze assumono un valore decisivo e fondamentale.
Numerosi i partecipanti, provenienti da ogni parte d'Italia; troppo poco purtroppo il tempo a disposizione dei relatori, che hanno dovuto in alcuni casi sintetizzare i loro interventi. Ci auguriamo quindi che i molti stimoli, idee, spunti usciti da questo intenso Seminario possano trovare adeguati momenti e sedi per ulteriori sviluppi e riflessioni.
Gli atti del Seminario saranno pubblicati a cura della Fondazione Querini Stampalia, che ha presentato in questa occasione il volume degli atti del Seminario precedente, svoltosi nei giorni 6 e 7 dicembre 1996 (Lit.15.000) e ha dato appuntamento a tutti per l'anno prossimo al 10. Seminario Angela Vinay, dove, dal servizio al pubblico alle politiche bibliotecarie, saranno ripresi tutti i temi che hanno caratterizzato questi dieci anni di lavoro per l'automazione delle biblioteche.


Lazio

Biblioteche a Roma

Si è svolto il 5 novembre u.s. alla Sala Igea dell'Istituto della Enciclopedia italiana un incontro su "I progetti per Roma delle biblioteche centri culturali" organizzato dalla Sezione Lazio.
Nell'incontro coordinato dalla Presidente della Sezione, Marzia Miele, sono stati illustrati i progetti correnti per il servizio bibliotecario cittadino dai rappresentanti dell'Istituzione Biblioteche del Comune di Roma e dai direttori di alcune delle più prestigiose biblioteche romane.
Tullio De Mauro, Presidente dell'Istituzione Sistema Biblioteche centri culturali del Comune di Roma, ha tracciato un quadro aggiornato della pubblica lettura nella capitale, delineando luci e ombre della situazione. Le risorse positive esistenti, come il personale e i servizi attuali, sono del tutto insufficienti e, per realizzare qualsiasi sviluppo è necessaria quella maggiore dotazione di risorse economiche che può derivare solo da una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei referenti politici.
Hanno poi riferito su due punti essenziali per uno sviluppo del servizio bibliotecario comunale, automazione dei cataloghi e sedi, rispettivamente Fulvio Stacchetti e Mauro Tosi. Tempi e costi della messa in rete dei cataloghi delle 27 biblioteche non sono purtroppo né a brevissimo termine né poco costosi né poco onerosi in termini gestionali e organizzativi, ma si sta cercando di dare, anche con il necessario contributo economico del Centro elettronico unificato del Comune di Roma, qualche marcia in più a una macchina messa in moto dal lontano 1990.
Il contesto urbano da cui deriva la composizione delle tante comunità da servire è stato delineato da Mauro Tosi. E' emersa la complessità del tessuto urbano, le tante periferie, le principali direttrici di spostamento usate per il lavoro, gli acquisti, il tempo libero e il divertimento, da centinaia di migliaia di residenti e non residenti. In questo quadro, dove sono collocate (in modo del tutto casuale) le attuali 27 sedi bibliotecarie, si inseriscono le aperture di nuovi sedi entro il 1997-98, l'organizzazione del sistema bibliotecario comunale in 5 aree territoriali, i progetti di nuove sedi anche in collegamento con altri dipartimenti comunali.
Le biblioteche di competenza comunale a Roma non si esauriscono nelle 27 che sono state riunificate tecnicamente e amministrativamente nell'Istituzione: sulle numerose biblioteche comunali di interesse storico-artistico e sul loro possibile ruolo in un futuro scenario cittadino un appassionato e dettagliato intervento è stato svolto da Stefania Fabri, responsabile della biblioteca della Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea. é un insieme composto da biblioteche connesse a musei e istituzioni pubbliche con profonde radici nel tessuto della storia e dell'attualitˆ artistica e culturale non solo romana (basti pensare alla Biblioteca Romana presso l'Archivio Capitolino).
L'articolazione dello sviluppo che è stato prospettato per queste biblioteche rimanda sia all'ampio ambito di competenze del Dipartimento e dell'Assessorato alle politiche culturali nella città di Roma, sia soprattutto alle modalità nuove di fruizione di beni e servizi culturali (mostre, musei, visite guidate e attività didattiche) e all'accresciuta domanda di informazione bibliotecaria (non solo bibliografica) che insieme hanno stimolato nuovi rapporti tra consumo e conservazione/ricerca, rafforzando l'esigenza di sviluppare e diversificare i servizi bibliotecari.
Dagli interventi successivi di Madel Crasta (Direttrice della Attività editoriale della Treccani), di Livia Borghetti (Direttrice della Biblioteca nazionale "Vittorio Emanuele II"), di Concetta Petrollo (Direttrice della Biblioteca Universitaria Alessandrina), di Gianfranco Crupi (Direttore della Biblioteca di Italianistica "Angelo Monteverdi) e Dario Massimi (Direttore della Biblioteca della Fondazione Gramsci) sono emersi sia le linee attuali dell'attività bibliotecaria di questi istituti, sia gli sviluppi e i cambiamenti in corso d'opera o allo studio. Di non poco conto le modifiche strutturali allo studio per l'organizzazione e le competenze del Ministero per i Beni culturali, il cambiamento in quest'ottica di titolo e ambito della Biblioteca Universitaria Alessandrina di cui ha riferito Concetta Petrollo, soprattutto per le prospettive completamente nuove che potranno aprirsi, nella città dei ministeri e delle biblioteche di ogni ordine e grado, nell'evoluzione di un servizio biliotecario cittadino.
Ottimo esempio della corrispondenza nei fatti dei buoni propositi di sviluppo, è dato da due dépliants (disponibili su richiesta in redazione): Insula Mattei, con l'informazione sulle sei istituzioni bibliotecarie che oggi svolgono la loro attività nell'unità urbana risalente a circa duemila anni fa, e il "Il lettore informato. Bollettino delle Biblioteche del Polo SBN-IEI/Istituti culturali". Quest'ultimo si presenta come un semestrale di segnalazioni attraverso il quale le otto biblioteche aderenti mettono a dispozione il loro ricco serbatoio di fonti come "servizio per la città di Roma, non solo per studiosi e ricercatori, con la speranza di raggiungere anche chi non conosce le nostre biblioteche pur essendone un potenziale lettore".
Dal punto di vista degli addetti ai lavori l'incontro alla Sala Igea è stato molto positivo perché ha offerto una preziosa occasione di aggiornamento sulle linee d'azione attuali dei maggiori servizi bibliotecari operanti nella stessa città. Sarebbe stata un'ottima occasione di aggiornamento anche per i politici. Assente l'Assessore alla cultura del Comune di Roma, ha partecipato invece Marco Panella, responsabile romano della cultura per il Polo, che nel suo intervento non ha risparmiato critiche al servizio bibliotecario comunale, anche circostanziate e gravi, ad esempio sulle limitazioni di orario di accesso alle postazioni multimediali della Biblioteca centrale per ragazzi.
La richiesta sollecitata dall'incontro alla Sala Igea, che esce rafforzata dalla vivace partecipazione dei bibliotecari romani di ogni provenienza e competenza istituzionale, ancora energica nonostante il trascorrere degli anni e la rielaborazione via via aggiornata alle nuove strategie degli istituti bibliotecari romani, è però molto più grave: "quale politica per le biblioteche a Roma?".
Gli investimenti necessari, in termini di risorse economiche, di impegni politici, di coordinamento e cooperazione, credo che vadano ben al di là (almeno per le biblioteche comunali), in termini non solo progettuali, dell'ottimizzazione delle risorse attuali.


AIB attività della sezioni - notizie dalle regioni. «AIB Notizie», 9 (1997), n. 12, p. 22-24.
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 12/97
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-01-24 , a cura di: Andreas Zanzoni