Figlia del poeta Carlo Betocchi, studiò a Firenze, conseguendo la laurea in filosofia nel novembre 1974.
Già dal 20 maggio 1972 aveva iniziato a lavorare presso il Gabinetto Vieusseux, dove svolgerà tutta la sua attività professionale, diventando nel dicembre 1990 dirigente della Biblioteca e dell'Archivio contemporaneo, ruolo che mantenne fino alla sua prematura scomparsa.
Collaborò alle prime mostre organizzate durante la direzione di Alessandro Bonsanti, con i relativi cataloghi: la Mostra del libro inglese illustrato dell'800 (marzo-aprile 1977) e la Mostra dell'Archivio contemporaneo (20 maggio-30 giugno 1978). Tra le collezioni della biblioteca si dedicò in particolare alla ricca raccolta di periodici italiani e stranieri del Novecento, curandone il catalogo e poi l'informatizzazione.
Un anno dopo la scomparsa del padre (1986) si adoperò perché fosse assicurato all'Archivio contemporaneo del Vieusseux il patrimonio documentario del poeta, con la costituzione del Fondo Betocchi, composto della sua ricca biblioteca privata e da oltre 12.500 documenti epistolari e manoscritti.
Nel 1989, su incarico del Servizio Beni librari della Regione Toscana, organizzò con Luigi Crocetti un Corso di formazione per bibliotecari, tenuto per diversi mesi al Gabinetto Vieusseux e seguito da tirocini nelle biblioteche.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1984, venne eletta presidente della Sezione Toscana per il triennio 1991-1993. Fece parte anche del Consiglio interbibliotecario toscano.
Fu autrice e curatrice di varie pubblicazioni, tra le quali un saggio sul Gabinetto Vieusseux durante la direzione di Eugenio Montale, sulla rivista «Italica» (1994), oltre alla curatela di Giuseppe Prezzolini: the American years, 1929-1962: symposium, March 3, 1993, Casa italiana, New York (New York: Vanni; Firenze: Gabinetto Vieusseux, 1994). Collaborò a «Biblioteche oggi» e a «Bit».
Appassionata di letteratura inglese e di gialli, curò varie traduzioni, tra le quali l'antologia di Francis Marion Crawford e E. F. Benson Remote signore di sangue (Firenze: Polistampa, 1993).
Postuma la sua curatela dei Tarli di Emilio Cecchi, con prefazione di Enzo Siciliano (Roma: Fazi, 1999). Fu proprio Siciliano, direttore del Gabinetto dal 1995 al 2000, a ricordarla nell'editoriale di «Antologia Vieusseux» dopo la sua scomparsa: una «persona dotata di ironia [...]. Il gusto sicuro era anche una sua dote, come la discrezione [...]. Certo c'era anche in Silvia l'alterezza della fiorentina nutrita di cultura anglosassone [...] ma in lei era vivo questo tratto particolare che rende le persone rigorose insieme disposte a un distacco mai cinico ma lungimirante».
Nel ventennale della sua scomparsa, Gloria Manghetti ha rievocato la costituzione del Fondo Betocchi, dedicandola proprio alla memoria di Silvia, insieme alla pubblicazione di alcune poesie autografe, rintracciate tra gli inediti del fondo, che il poeta «le dedicò quando era bambina, "la bambinina di casa", "di nulla contenta", ritratta nei gesti innocenti di una serena quotidianità».

Laura Desideri

Si ringrazia vivamente Gloria Manghetti.