Bignone, Santo Filippo

(Genova 4 aprile 1875 – Genova 1º maggio 1940)

Laureato in giurisprudenza all'Università di Genova nel 1898, con una tesi di diritto internazionale, nel maggio 1899 entrò come volontario al Ministero della guerra a Roma, primo nel suo concorso, ma per le sue condizioni di salute e la lontananza dai suoi preferì lasciare l'impiego e tornare a Genova, dove insegnò materie letterarie in due scuole private religiose, l'Istituto Arecco dal 1900 al 1902 e l'Istituto Vittorino da Feltre dal 1903 al 1925. In gioventù pubblicò anche delle poesie.
Nel frattempo conseguì una seconda laurea in lettere, nel 1902, con una tesi su Eschilo e Seneca, e poi una terza in filosofia, nel 1914, con una tesi riguardante il pensiero di Croce e la filosofia del diritto. Su questo tema aveva già pubblicato un saggio e il dialogo a distanza col filosofo continuò con altri interventi dell'uno e dell'altro fino al 1915.
Il 22 marzo 1918 entrò come vicebibliotecario alla Biblioteca Berio di Genova, per concorso, e dal 14 dicembre 1923, morto il Cervetto, ne divenne direttore. Nella biblioteca curò fra l'altro la catalogazione degli incunaboli, redigendo le schede per l'Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia allora avviato, il catalogo per materia e un indice topografico di nuova impostazione, a colonne.
Alla Biblioteca, di cui tenne la direzione fino alla morte (cadde malato proprio nei giorni in cui attendeva il collocamento a riposo per limiti d'età), si lega anche un lungo articolo sull'abate Berio che pubblicò sul giornale «Il Caffaro» nel 1925; non produsse però altre pubblicazioni, dedicandosi interamente ai lavori di ordinamento e di catalogazione, alle acquisizioni e alle richieste di informazioni del pubblico.
Fu anche socio e consigliere della Società ligure di storia patria (dal 1928), socio corrispondente della Società ligustica di scienze e lettere (dal 1932) e membro dell'Accademia ligustica di belle arti.