Dopo aver frequentato le scuole superiori a Firenze conseguì nel 1926 la laurea in scienze agrarie all'Istituto superiore agrario di Pisa (poi trasformato in Facoltà di agraria dell'ateneo), di cui fu allievo interno nel 1924/25 e poi assistente volontario. Dal 1927 insegnò all'Istituto agrario di Scandicci.
Entrò nei ruoli dell'Istituto superiore agrario di Pisa nel 1930 come assistente di agronomia e coltivazioni e si occupò in particolare dell'Orto botanico, del Museo, dell'Erbario e del Laboratorio di analisi. Fu inoltre autore di alcune pubblicazioni scientifiche di botanica e patologia vegetale nel «Bollettino del R. Istituto superiore agrario di Pisa» e in altre sedi.
Nel dicembre 1938 risultò primo al concorso per il comando di due insegnanti medi per i posti di assistenti di microbiologia all'Istituto di patologia del libro allora costituito, dove aveva già svolto un breve periodo di tirocinio, e vi lavorò dal 1939 fino alla fine della carriera (appartenendo però ai ruoli dei professori delle scuole medie superiori, come ordinario di agricoltura nell'Istituto tecnico agrario di Sassari).
All'Istituto di patologia del libro si occupò soprattutto, nel dopoguerra, della lotta antitermitica, per la quale la Legge 23 maggio 1952, n. 630, istituì un consistente stanziamento di fondi, inizialmente previsto per un triennio ma poi prorogato a più riprese fino al 1975. Diresse il Reparto di biologia e dopo la morte di Giovanni Muzzioli, nel settembre 1961, venne incaricato della direzione dell'Istituto, che resse fino al giugno 1964. Venne collocato a riposo dal 1º settembre 1971.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche probabilmente dal 1940, presentò una relazione al VI Congresso nazionale tenuto in quell'anno a Napoli. Aderì nel 1946 alla ricostituzione dell'Associazione e risulta tra i soci fino almeno al 1957.
Collaborò con vari scritti al «Bollettino dell'Istituto di patologia del libro».
Una sua collezione di semi e altro materiale (Spermoteca Bonaventura) è stata acquisita nel 2004 dall'Erbario della Sapienza Università di Roma.

Alberto Petrucciani