Sacerdote, laureato in teologia e in diritto canonico e civile, fu per qualche tempo parroco di S. Agostino di Torino. Nel 1913 si iscrisse all'Università di Torino, dove conseguì nel 1921 la laurea in lettere e il diploma di magistero, e fu allievo anche di Ferdinando Gabotto. Ottenne inoltre il diploma di paleografia, diplomatica e archivistica.
Storico e bibliografo, fu socio della Società piemontese di archeologia, ricoprendo la carica di bibliotecario dal 1920 al 1922, e conservatore delle collezioni della Società storica subalpina, di cui era membro. Fondò e diresse, inoltre, la rivista «Giovane montagna».
Da gennaio 1922 alla morte fu scrittore latino (effettivo dal 1925) della Biblioteca apostolica vaticana, dove si dedicò soprattutto alla catalogazione dei codici latini, senza arrivare però a completare il volume del catalogo da lui intrapreso.
Studioso anche di storia della musica, fece parte dell'Associazione italiana Santa Cecilia, di cui fu consigliere e poi vicepresidente, dirigendo per qualche tempo il «Bollettino Ceciliano».
Fu anche membro della Deputazione di storia patria di Torino (dal 1936, e già corrispondente dal 1923), socio effettivo della Société académique du Duché d'Aoste, socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino (dal 1937) e della Società di storia arte e archeologia per la provincia di Alessandria.
Collaborò con vari articoli a «La bibliofilia» e pubblicò numerosi lavori di storia medievale, archeologia, storia della Chiesa e storia della musica, soprattutto d'ambito piemontese. Stese inoltre la voce sulla Biblioteca Vaticana per l'Enciclopedia italiana.
Curò sul «Bollettino storico bibliografico subalpino», dal 1919 al 1926, una rubrica di spogli bibliografici continuata in forma monografica ma rimasta incompiuta (Bibliografia piemontese-ligure, Torino: Società storica subalpina, 1935, con un secondo volume postumo, nel 1940, fino a parte della lettera R).

Alberto Petrucciani