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Bufalini, Delio
(Messina 5 novembre 1948 – Bologna 28 giugno 2011)
Figlio del senatore comunista Paolo Bufalini e di Maria Costantino, dirigente del PCI siciliano e dei movimenti bracciantili, poi insegnante, crebbe in un ambiente intellettualmente e politicamente vivace. Da Messina la famiglia si trasferì a Palermo e, dal 1957, a Roma, dove frequentò il Liceo ginnasio E. Q. Visconti.
Conseguita la maturità classica si stabilì a Bologna e si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia, laureandosi nel 1981 con una tesi di storia contemporanea dal titolo Il P.C.d'I. all'inizio degli anni Trenta: documenti della "svolta", relatore Luciano Casali.
Iniziò a lavorare nell'aprile 1970 come applicato avventizio presso il Comune di Bologna e poco tempo dopo venne assegnato alla Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, dove rimase per tutta la sua carriera. Nel gennaio 1973 fu assunto in ruolo con l'inquadramento di bibliotecario aggiunto e nel 1978 raggiunse la qualifica di bibliotecario. In Archiginnasio gli venne affidato l'Ufficio catalogazione libro antico, di cui diventò responsabile dopo la promozione a bibliotecario coordinatore, nel 1984, fino al collocamento a riposo (1º maggio 2011).
L'interesse per il proprio lavoro lo indusse a iscriversi al Corso di perfezionamento in biblioteconomia e bibliografia presso l'Università di Parma, dove frequentò le lezioni di Luigi Balsamo; nel 1983 conseguì inoltre il diploma della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica annessa all'Archivio di Stato di Bologna.
Tra il 1986 e il 1994 pubblicò su «L'Archiginnasio» i risultati del censimento delle edizioni straniere del XVI secolo conservate in Biblioteca. La pubblicazione a stampa, che intendeva essere il completamento dei dati relativi alle edizioni italiane raccolti per il progetto nazionale EDIT16, si interruppe alla lettera F, con la sopraggiunta catalogazione informatizzata.
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