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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Comelli, Giovanni

(Nimis UD 15 dicembre 1913 – Tarcento UD 24 dicembre 2015)

Dopo gli studi classici e la laurea in teologia ottenuta nel 1940 alla Pontificia Università Gregoriana, nel 1946, al termine della seconda guerra mondiale, alla quale aveva partecipato come ufficiale di complemento, entra nell'organico della Biblioteca civica "Vincenzo Joppi" di Udine, come vicedirettore dell'istituto, allora diretto da Giovan Battista Corgnali. Consegue poi il diploma di biblioteconomia della Biblioteca apostolica vaticana, nel 1951, e la laurea in lettere all'Università di Padova, nel 1953. Nel 1954, superato il concorso bandito in seguito al pensionamento di Corgnali, assume la guida della Biblioteca.
L'epoca della direzione Comelli segna un periodo di grande trasformazione e rinnovamento dell'istituzione udinese che, anche sulla scia della ripresa post-bellica, trasformerà in modo radicale, sia strutturalmente che organizzativamente. Le modifiche apportate riguardano la totalità della vita della Biblioteca civica: innanzitutto, l'ampliamento degli spazi a disposizione con la costruzione di una moderna e capiente torre libraria di sei piani da affiancare agli edifici storici, poi la sostituzione degli arredi lignei con scaffali e schedari metallici, mentre, dal punto di vista del personale, nel 1958 viene approvato il nuovo Regolamento della Biblioteca che sostituisce il precedente del 1904. Il suo piano di ammodernamento si completa anche grazie al contemporaneo sorgere a Udine del nuovo edificio dell'Archivio di Stato, presso cui vengono depositati gli archivi delle famiglie nobili, delle congregazioni religiose soppresse e una parte dell'Archivio comunale che avevano, per decenni, occupato vaste zone di palazzo Bartolini, sede della Biblioteca. Nel contempo, anche altri archivi storici, appartenenti a enti ancora esistenti e che avevano trovato sede in Biblioteca, vennero resi ai rispettivi proprietari. I nuovi spazi disponibili poterono così essere dedicati solo alle raccolte librarie e accogliere, negli stessi anni, prestigiose collezioni di libri e manoscritti, come la raccolta di autografi della scrittrice friulana Caterina Percoto e la collezione libraria e manoscritta dell'araldista-genealogista Enrico Del Torso.

Nel 1952 pubblica su «La bibliofilia» la Bibliografia degli scritti stampati da G.B. Natolini primo tipografo friulano, contributo dedicato al tipografo attivo a Udine tra il 1592 e il 1609; il saggio verrà successivamente ampliato, diventando il suo più importante lavoro bibliografico, con il titolo Annali tipografici di G.B. Natolini, pubblicato in otto puntate tra il 1954 e il 1956 sulla rivista diretta da Marino Parenti «Amor di libro» della Sansoni Antiquariato di Firenze e uscito poi, per la stessa casa editrice, in forma monografica con la data di stampa 1956 (ma 1954 sul frontespizio).
Partecipa alla vita dell'Associazione italiana biblioteche, di cui è socio almeno dal 1954 (e fino al 1967), prendendo parte regolarmente ai congressi nazionali e ricoprendo la carica di vicepresidente della Sezione del Veneto orientale e della Venezia Giulia dal 1957 al 1960 e poi di delegato provinciale nel 1964-1967. Interviene a Venezia nel 1957 al Convegno delle biblioteche pubbliche non governative con la relazione La posizione della Biblioteca civica di Udine nell'organico del Comune (pubblicata nel primo volume della collana «Biblioteca di "Sollecitazioni"»: Primo convegno delle biblioteche pubbliche non governative della circoscrizione: Venezia, 5 maggio 1957: atti, Trieste: Sezione del Veneto orientale e della Venezia Giulia dell'AIB, 1958). Nel 1958, con lo scopo di promuovere l'istituzione di biblioteche pubbliche nei centri più importanti della provincia, organizza il Convegno delle biblioteche comunali della provincia di Udine di cui cura anche gli atti, editi nel 1959 dalla Sezione del Veneto orientale e della Venezia Giulia dell'AIB: nella premessa al volume, il secondo della collana «Biblioteca di "Sollecitazioni"», interviene sul dibattito in corso tra i bibliotecari italiani sul tema dei servizi bibliografici nazionali (la BNI inizia infatti dal 1958). Al XII Congresso dell'AIB interviene con una relazione dal titolo La situazione economica delle biblioteche degli enti locali (pubblicata in «Accademie e biblioteche d'Italia», 27 (1959), n. 5/6, p. 485-495, con a p. 541-543 le risposte alle domande presentategli al convegno), che dimostra la sua azione nei riguardi degli amministratori affinché «alla biblioteca venisse riconosciuta una posizione corrispondente alla sua alta funzione culturale e sociale». Viene anche nominato ispettore bibliografico onorario per i comuni della provincia di Udine.
Sempre su «Accademie e biblioteche d'Italia», nel 1951, era apparso l'articolo La biblioteca dell'ultimo doge di Venezia alla Civica di Udine, nel quale illustrava la donazione alla Biblioteca della raccolta Manin, fatta nel 1949 dal discendente dell'ultimo doge, Ludovico Manin. Alla storia della Joppi è dedicato anche il volume Una biblioteca nel tempo, edito nel 1959 dall'AIB nella collana «Sollecitazioni» che aveva come curatori lo stesso Comelli, Stelio Crise, Renato Papò e Lelia Sereni. Nel periodo di direzione della Joppi aveva continuato anche la collaborazione – intrapresa già dal 1946 come giornalista pubblicista – a riviste culturali e giornali, principalmente della regione, con articoli, saggi e recensioni storiche, artistiche e letterarie; al contempo aveva pubblicato diversi studi monografici, come quello ancora attuale sul pittore friulano Odorico Politi (Udine 1947) e il volume, illustrato dalle fotografie di Italo Zannier, Passeggiate udinesi: storia e leggenda fra piazze e vie (Udine 1960).
Socio dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Udine dal 1949 (e poi socio onorario dal 2008), dal 1952 entra a far parte anche della Deputazione di storia patria per il Friuli.
Nel 1960 lascia la direzione della Civica di Udine, in cui gli subentra la vice-bibliotecaria Lelia Sereni, per entrare alla sede RAI di Trieste (dove lavorerà fino al 1978), e nel 1961 diventa giornalista professionista. Negli anni continua però a pubblicare studi legati alla sua esperienza come bibliotecario: è del 1980 infatti L'arte della stampa nel Friuli-Venezia Giulia, edito a Udine dall'Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, che costituisce la prima organica storia della tipografia e dell'editoria in regione dal 1480 alla fine del XIX secolo.
La sua bibliografia, dal 1940 al 2006, comprende oltre 250 titoli.

Francesca Tamburlini

Francesca Tamburlini. Comelli Giovanni (1913-2015). In: Dizionario biografico dei friulani, <http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/comelli-giovanni/>.



Copyright AIB 2017-08-28, ultimo aggiornamento 2022-12-27, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/comelli.htm

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