Dopo la laurea in lettere conseguita all'Università di Padova nel 1932, con una tesi su Bacchilide, vinse il concorso per le cattedre di materie letterarie nei ginnasi superiori, dove insegnò dal 1933. All'Università di Padova conseguì anche, nel novembre 1938, il diploma di bibliotecario rilasciato della Scuola storico-filologica delle Venezie, con una tesi su Gli incunaboli della Biblioteca capitolare di Padova.
Nel periodo fascista fu anche fiduciaria provinciale del Fascio femminile di Belluno (1938-1939) e vicepresidente del Comitato provinciale dell'Opera nazionale maternità e infanzia.
Oltre al lavoro di insegnante diresse dal 1935 la Biblioteca civica di Belluno, resa autonoma nel 1933 dal Museo civico e aperta al pubblico il 21 gennaio 1934. Nel periodo della sua direzione la Biblioteca venne organizzata con criteri moderni e iniziò a svolgere effettivamente le funzioni di biblioteca pubblica di capoluogo, godendo tra l'altro del deposito legale per la provincia e del prestito interbibliotecario con le biblioteche statali. Oltre al catalogo per autori compilato secondo le regole nazionali e integrato dallo spoglio dei periodici la Biblioteca fu dotata di un catalogo per soggetti a schede di formato internazionale.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1950, venne eletta nell'aprile 1953 nel Comitato regionale della Sezione del Veneto orientale, ma morì poco dopo.
Nel dopoguerra fu anche ispettore bibliografico onorario per Belluno.

Alberto Petrucciani

Si ringrazia vivamente Giovanni Grazioli della Biblioteca civica di Belluno.