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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Faccio, Giulio Cesare

(Vercelli 19 dicembre 1875 - Vercelli 6 gennaio 1965)

Dopo gli studi secondari al Liceo classico di Vercelli si iscrisse alla Facoltà di lettere dell'Università di Torino, trasferendosi al secondo anno a quella di Catania, presso uno zio, e poi, avendo vinto il concorso per la Scuola normale, a Pisa, dove conseguì la laurea nel luglio 1897. Conseguì poi una seconda laurea in filosofia, all'Università di Torino, nel luglio 1901.
Iniziò a insegnare all'Istituto Cavour per ragionieri e geometri di Vercelli già dal 1897, come supplente di geografia, e poi dall'anno successivo, per concorso, come professore di storia e geografia. Nel 1923 passò a insegnare italiano e storia, sempre nella sezione ragionieri del Cavour, e da quell'anno fino al 1934 tenne anche l'insegnamento di storia dell'arte al Liceo classico. Nel 1934 venne nominato preside dell'Istituto Cavour, carica che mantenne fino al collocamento a riposo nel 1941.
Nel 1909 venne chiamato a succedere al padre Cesare nella direzione della Biblioteca civica di Vercelli e dell'Archivio storico comunale. Durante la sua direzione vennero ampliati i locali e modernizzati gli impianti e le attrezzature.
Aderì all'Associazione italiana biblioteche fin dalla sua costituzione (1930) e risulta tra i soci fino all'interruzione delle attività per la guerra. Fu anche, dal 1932 e di nuovo nel dopoguerra, ispettore bibliografico onorario per Vercelli.
Esponente di primo piano nella cultura vercellese nel ventennio fascista, fu anche socio effettivo della Deputazione subalpina di storia patria (nominato nel 1938), membro del Consiglio di amministrazione dell'Istituto superiore di magistero del Piemonte (1926-1928) e del Consiglio universitario piemontese (1928-1930), membro della Commissione conservatrice dei monumenti e scavi della provincia di Vercelli e ispettore onorario (dal 1927), vicepresidente e direttore dell'Istituto di belle arti e del Museo Leone di Vercelli (dal 1935), oltre che presidente del Comitato vercellese della Dante Alighieri (1912-1962).

Nel 1945 lasciò la direzione della Biblioteca e venne sottoposto al procedimento di epurazione, avendo aderito alla Repubblica sociale per coerenza con il proprio passato fascista, ma nei suoi confronti non emersero particolari addebiti. Nel dopoguerra fu anche nominato commissario del comitato di Vercelli dell'Istituto per la storia del Risorgimento.
Dopo il collocamento a riposo fu nominato archivista dell'Ospedale Maggiore di Vercelli, di cui ordinò fino al 1962 l'archivio storico, e presidente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto Cavour. Nel 1963 ricevette la medaglia d'oro per i benemeriti della scuola e della cultura e venne premiato anche come "Vercellese dell'anno".
Pubblicò nel 1910 uno studio su I tipografi vercellesi e trinesi dei secoli XV e XVI e poi le edizioni de Le carte dell'Archivio capitolare di Vercelli (1912-1914, in collaborazione), de Il libro dei "Pacta et conventiones" del Comune di Vercelli (1926) e de I Biscioni (1934-1956, poi completata da Rosaldo Ordano), tutte per la Società storica subalpina, oltre al Catalogo del Museo lapidario Bruzza (1924) e a vari lavori di storia locale basati in genere su documentazione inedita. La sua opera di più largo interesse, Vecchia Vercelli: passeggiate storico-topografiche, pubblicata a partire dal 1931 in sette volumetti, con la collaborazione di Giuseppe Chicco, è stata più volte ristampata.
Al suo nome sono stati intitolati l'Istituto tecnico industriale di Vercelli e una via della città.

Alberto Petrucciani

Rosaldo Ordano. Giulio Cesare Faccio. (Necrologio). «Bollettino storico-bibliografico subalpino», 64 (1966), n. 1/2, p. 333.

Celso Rosso. Giulio Cesare Faccio. Vercelli: La Sesia, 1991. 89 p.: 1 ritratto.

Alessandro Galante Garrone. Prefazione. In: Giulio Cesare Faccio. Scritti, a cura di Maurizio Cassetti, Maria Luisa Faccio, Giovanni Guaita, Giovanni Rosso. Vercelli: La Sesia, 1991, p. VII-XII.



Copyright AIB 2011-01-26, ultimo aggiornamento 2020-04-30, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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