Laureato in giurisprudenza, il 1º giugno 1881 entrò come assistente (dal 1885 sottobibliotecario) alla Biblioteca nazionale di Napoli, con un breve periodo di comando nel 1884 alla Biblioteca nazionale di Firenze e poi, nel 1884-1885, alla Biblioteca governativa di Cremona. Inquadrato come sottobibliotecario di 4ª classe nei ruoli del 1885, fu promosso di 3ª classe dal gennaio 1886.
Conseguita nell'aprile 1893 l'abilitazione all'ufficio di bibliotecario, diresse dal 1893 al 1898 la Biblioteca universitaria di Catania, con la qualifica di sottobibliotecario di 1ª classe. In questo periodo mise mano alla compilazione di un nuovo catalogo e di un nuovo inventario e si dedicò alla descrizione dei codici latini conservati nelle biblioteche di Catania.
Fu poi trasferito, su sua richiesta, alla Biblioteca universitaria di Napoli, dove rimase dal novembre 1898 al 1900, come vicedirettore.
Dal dicembre 1900 fino al 1913 tornò alla Biblioteca nazionale di Napoli, come vicedirettore, addetto principalmente agli incunaboli e poi conservatore dei manoscritti. Nel febbraio 1901 fu promosso al grado di bibliotecario. Reinquadrato a seguito della riforma degli organici del 1904 nella 4ª classe dei bibliotecari, nel luglio 1918 fu promosso per merito alla 3ª classe. Più tardi, con la riforma delle carriere del 1919, venne promosso, dal maggio 1919, direttore di biblioteca di 2ª classe.
Dal maggio 1913 assunse la direzione della Biblioteca universitaria di Napoli e nel 1920 fu nominato anche soprintendente bibliografico per la Puglia e la Lucania. Dal 1914 fu incaricato di dirigere anche la Biblioteca Brancacciana e in quegli anni fu anche bibliotecario della Società napoletana di storia patria.
Nel 1922 fu trasferito nuovamente alla Biblioteca nazionale di Napoli, pur mantenendo l'incarico di soprintendente, fino al collocamento a riposo (luglio 1926), con la qualifica di direttore di biblioteca di 2ª classe.
Socio della Società bibliografica italiana dal 1897 fino almeno al 1908, fu membro della Giunta consultiva per le biblioteche nel 1922-1923 e nel 1931 mandò la sua adesione al primo congresso dell'Associazione italiana biblioteche. Fu anche ispettore bibliografico onorario e membro dell'Accademia Pontaniana.
Valente studioso, fu interessato prevalentemente agli studi di bibliografia, di incunabolistica e di storia della tipografia napoletana. Pubblicò numerosi articoli, ma la sua opera più importante è La stampa a Napoli nel XV secolo, scritta insieme a Giovanni Bresciano, che vinse il Premio Tenore dell'Accademia Pontaniana nel 1901 e fu poi pubblicata, nel 1911-1912, nella collana «Sammlung bibliothekswissenschaftlicher Arbeiten», fondata da Karl Dziatzko e proseguita da Konrad Haebler.

Vittorio Ponzani