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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Martini, Giuseppe Sergio

(Borgo a Mozzano LU 5 aprile 1921 – Delaware, USA 7 dicembre 1991)

Dopo aver frequentato le scuole elementari a Pisa, nel 1931 si trasferì al Liceo ginnasio "Dante Alighieri" di Bressanone, dove il 30 luglio 1939 conseguì la maturità classica. Si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Firenze, ma nel marzo 1941 iniziò il servizio militare e prese parte alla guerra nell'11º Reggimento Alpini, Battaglione Trento. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu catturato in Provenza con i suoi compagni dalle truppe tedesche e deportato in Germania in un campo di prigionia, dove rimase fino al 14 settembre 1945.
Al suo rientro in Italia lavorò per alcuni anni presso l'Ufficio di assistenza postbellica di Firenze come avventizio con mansioni di segretario, riprendendo nel frattempo gli studi universitari. Si laureò in lettere il 27 giugno 1948, relatore il glottologo Carlo Battisti, con il quale mantenne una stretta collaborazione: ai primi anni Cinquanta risalgono i due suoi vocabolari dialettali (Vocabolarietto badiotto-italiano e Vocabolarietto gardenese-italiano) e alcuni scritti in memoria dell'irredentista Ettore Tolomei.
Nel maggio 1949 prese servizio alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze come vice-coadiutore, dopo aver vinto un concorso riservato ai reduci di guerra, e nel giugno 1950 passò coadiutore di 3ª classe. Lavorò principalmente nell'Ufficio schedatura e Bollettino (Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa), di cui la direttrice Anita Mondolfo gli affidò la guida dal gennaio 1951.
Dal luglio 1951, essendo risultato tra i vincitori del concorso bandito l'anno precedente, venne nominato vicebibliotecario e nell'ottobre 1952 promosso bibliotecario di 2ª classe, per il riconoscimento degli anni del servizio militare e della guerra.

Socio dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1951, intervenne nell'ottobre di quell'anno al Congresso di Milano-Lecco con una comunicazione dal titolo La scheda unica centrale: considerazioni e proposte circa la composizione, la compilazione e la scritturazione di schede-base per il "Catalogo unico", e in quello successivo, tenuto a Cagliari nel marzo 1953, a proposito Dell'organizzazione del "Centro di catalogazione corrente del catalogo unico", a testimonianza del suo impegno per il progetto di un centro dedicato alla catalogazione centralizzata delle pubblicazioni italiane correnti all'interno di quello più ampio per il catalogo unico nazionale.
All'inizio del 1953 si trasferì alla Soprintendenza bibliografica per la Toscana, retta da Alberto Giraldi, dove lavorò come ispettore fino al dicembre 1955, dedicandosi soprattutto al settore delle mostre e in alcuni casi curando i relativi cataloghi. Dal febbraio 1953 assunse la carica di segretario della Sezione Toscana dell'AIB, di cui lo stesso Giraldi era stato eletto presidente; si dimise dall'incarico, con altri membri del CER, nel maggio 1955. Promosso bibliotecario di 1ª classe nel giugno 1954, riprese servizio in BNCF dal gennaio 1956.
Attivo bibliografo, collaborò per vari anni sia con la Sansoni antiquariato, diretta da Marino Parenti, per la quale curò i volumetti di Italia bibliografica per gli anni 1952-1956, sia con la casa editrice Olschki, dove collaborò alla redazione de «La bibliofilia» di cui compilò anche gli Indici venticinquennali 1924/25-1948 e con la quale pubblicò il Testamento di Lazzaro Soardi editore e stampatore in Venezia, 1490-1517 (1956), La bottega di un cartolaio fiorentino della seconda metà del Quattrocento: nuovi contributi biografici intorno a Gherardo e Monte di Giovanni (1956) e l'edizione critica della Lettera al Soderini di Amerigo Vespucci (1957). Scrisse anche alcune voci per il Dizionario enciclopedico italiano edito dall'Istituto della Enciclopedia italiana.
Fu tra i dieci bibliotecari italiani vincitori di un soggiorno di studio organizzato dall'ALA e dall'USIS negli Stati Uniti dal giugno al novembre del 1956. A un anno dal rientro in Italia, su sua richiesta, venne comandato presso la Biblioteca delle Nazioni Unite a New York, dove fu assunto stabilmente dal settembre 1959, dimettendosi dall'impiego nelle biblioteche governative italiane. Alla Biblioteca (dal 1961 Dag Hammarskjöld Library) lavorò per oltre vent'anni, con ruoli dirigenziali: a capo della Index Section dal 1962 al 1967, assunse dal 1968 al 1979 la direzione della Documentation Division, dove seguì in particolare il Computer-assisted Indexing Programme (CAIP) delle Nazioni Unite; nel 1980 passò alla guida dell'ufficio Technical Operations e nel 1983 fu collocato a riposo.

Tiziana Stagi

Who's who in the United Nations and related agencies. New York: Arno Press, 1975, p. 361.

Emanuele Casamassima. Viaggio nelle biblioteche tedesche (1956-1963), a cura di Piero Innocenti. Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2002, p. 69-70.

Tiziana Stagi. La «divisa disperata»: gli anni italiani di Giuseppe Sergio Martini, bibliotecario e bibliografo, con una bibliografia degli scritti fino al 1958. (Profili). «AIB studi», 55 (2015), n. 1, p. 81-103.

Tiziana Stagi. L'"arte difficile" nell'Indice venticinquennale de "La bibliofilia" compilato da Giuseppe Sergio Martini. «La bibliofilia», 119 (2017), n. 1, p. 119-132.



Copyright AIB 2014-07-13, ultimo aggiornamento 2022-12-13, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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