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Paoletti, Nello
(Scandicci FI 7 giugno 1916 – Scandicci FI 1º gennaio 2012)
Nello Paoletti è stato testimone tra i più operosi di ben tre avvenimenti che hanno segnato la storia della Biblioteca nazionale centrale di Firenze: il trasloco (estate 1935), la "battaglia di Firenze" (agosto 1944) e l'alluvione (4 novembre 1966).
Entrato su domanda in servizio nelle biblioteche governative non di ruolo, il 5 novembre 1934, come fattorino, fu per breve periodo (novembre 1942-aprile 1944) avventizio di 3ª categoria in sostituzione di un dipendente richiamato alle armi. Dopo questo periodo, esonerato dal servizio militare per ipotrofia della gamba destra e riconfermato fattorino, entrò in ruolo dal 1º maggio 1948, come custode.
Dopo il trasloco della Nazionale dagli Uffizi alla sede di piazza Cavalleggeri fu destinato al magazzino e alla distribuzione dei periodici. Nell'aprile 1938 fu chiamato a collaborare con Carlo Angeleri alla realizzazione della Sala Rinascimento, una sezione delle sale di consultazione che prevedeva la costituzione di un apposito apparato bibliografico con la scelta e la sistemazione del materiale librario, nonché le dovute annotazioni nelle schede catalografiche.
Quando, durante il periodo bellico, i materiali più preziosi delle biblioteche toscane, seguendo le direttive dei Piani di protezione antiaerea, furono ricoverati nella Badia di Passignano, a 30 km da Firenze, fu uno dei custodi designati per questo delicato compito di sorveglianza. Pur vincitore di un concorso per applicato esecutivo nei Provveditorati agli studi (1942), non abbandonò il suo posto e non raggiunse mai la destinazione assegnatogli, Spalato, perché obbligato a restare in quel periodo vicino ai suoi, ormai anziani, ma soprattutto perché – come dirà in un suo scritto – le «mie convinzioni politiche [...] non mi permettevano di svolgere la mia attività in un luogo straniero occupato con la forza».
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