Appartenente a un ramo della famiglia senese del papa Pio II, insegnò lettere nelle scuole comunali di Empoli e a Castelletti (FI) e lingue nel Convitto di Ceccano. Fu poi per qualche tempo precettore presso i marchesi di Bagno, a Mantova.
Nel maggio 1877, per concorso, venne nominato bibliotecario comunale di Cesena, con la direzione della Biblioteca Malatestiana, della Comunale e degli altri istituti culturali civici, tra i quali la Pinacoteca, e prese servizio nel settembre dello stesso anno.
Sotto la sua direzione la Biblioteca venne riorganizzata in maniera più moderna, con i registri delle diverse attività e cataloghi a schede molto ricchi di informazioni (richiami, spogli anche dai periodici, ecc.) pur se un po' artigianali e disomogenei, con un notevole aumento del servizio al pubblico (che si svolgeva anche nei giorni festivi, tranne pochissime eccezioni, e contemplava dal 1878 il prestito, anche se dei soli libri di studio). Inoltre dal 1886 la Biblioteca venne ammessa al prestito interbibliotecario con le biblioteche governative.
Dedicò particolare impegno alle visite e alle richieste di informazioni, trascrizioni o collazioni di testi, ecc., da parte degli studiosi dei manoscritti malatestiani, soprattutto stranieri, e il suo contributo è ricordato con apprezzamento da Theodor Mommsen e altri. La Malatestiana, inoltre, era oggetto di visite da parte di non pochi viaggiatori colti, anche in questo caso soprattutto stranieri.
Nel 1905 diede inizio agli interventi di restauro dell'aula monumentale con l'eliminazione delle decorazioni murali aggiunte posteriormente, che costituivano una evidente stonatura, e la risistemazione della parete di fondo.
Sull'attività della Biblioteca stese accurate relazioni annuali, complete di dati statistici e commenti, che venivano spesso pubblicate nel settimanale cesenate «Il Cittadino».
Si deve a lui anche la formazione del primo nucleo della Pinacoteca comunale, con dipinti raccolti da vari enti e da privati nel 1883, e la trascrizione di numerose epigrafi cittadine.
Nel 1888, per la visita di Umberto I a Cesena, compilò una memoria sulla catalogazione di cui fece omaggio al sovrano ma non pubblicò anche a stampa; aveva avuto già l'intenzione di partecipare al premio indetto nel 1885 dal Ministero della pubblica istruzione per un catalogo delle opere bibliografiche italiane, ma non aveva poi presentato il suo lavoro.
Fu anche membro della Consulta araldica per la Romagna e segretario del Comizio agrario, per il quale compilò una nutrita bibliografia agricola, premiata all'Esposizione emiliana del 1888, che non arrivò però a pubblicare.
Aderì alla Società bibliografica italiana dal 1897 e compare tra i suoi soci fino alla morte.

Alberto Petrucciani