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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Picozzi, Demetrio

(Milano 6 gennaio 1877 – Chiari BS 23 dicembre 1941)

Conseguita la licenza ginnasiale entrò nelle biblioteche governative, come apprendista distributore alla Biblioteca Braidense di Milano, dal 1º marzo 1894. Conseguita nell'aprile 1896 l'abilitazione prescritta, entrò nei ruoli e poi con la riforma del 1904 venne inquadrato nella qualifica di ordinatore/distributore di 5ª classe. Dal gennaio 1909 fu promosso alla 4ª classe.
Appassionatosi ai lavori di carattere tecnico, oltre alla distribuzione e all'assistenza ai lettori fu incaricato anche della registrazione del materiale acquisito per diritto di stampa o dono e della catalogazione delle pubblicazioni italiane e in seguito, nel primo dopoguerra, fu responsabile del servizio di prestito.
Nei primi anni del Novecento si impegnò anche nell'attività sindacale dei dipendenti pubblici e fu per qualche tempo, intorno al 1904, segretario dell'Associazione nazionale degli impiegati delle biblioteche governative. In seguito, almeno dal 1914 al 1916, curò nelle ore libere la biblioteca dell'Accademia scientifico-letteraria.
Negli anni della Prima guerra mondiale fu colpito da una forma depressiva, progressivamente aggravatasi fino al ricovero, al principio del 1919, e alla necessità di un lungo periodo di aspettativa per motivi di salute, dal maggio di quell'anno fino al novembre 1920.
Rientrato in servizio, sempre alla Biblioteca Braidense, si dedicò principalmente alla catalogazione. A seguito della riforma delle qualifiche del 1919 era stato inquadrato come assistente e nel dicembre 1923 venne promosso coadiutore (ma nel maggio di quell'anno entrò di nuovo in aspettativa di salute per due anni). Dal gennaio 1933 fu promosso primo coadiutore.

Non iscritto al Partito nazionale fascista, venne collocato a riposo d'ufficio, pur non avendo raggiunto i 65 anni di età, con il 1º aprile 1939, secondo le disposizioni impartite alcuni mesi prima da Mussolini.
Socio della Società bibliografica italiana dal 1897 fino almeno al 1911, collaborò in quegli anni alla sua segreteria, che aveva sede allora presso la Braidense (diretta fino al 1910 da Fumagalli, a cui Picozzi fece da segretario per varie attività). Aderì poi all'Associazione italiana biblioteche fin dalla sua fondazione, nel 1930.
Pubblicò nel 1909, nella "Biblioteca del popolo" dell'editore Sonzogno, un breve Manuale del bibliotecario, di carattere pratico e divulgativo. Fu autore anche di due interventi sulla «Rivista delle biblioteche e degli archivi» (Sull'andamento del prestito nelle biblioteche pubbliche governative, nel 1900, e Nuove proposte in tema di ordinamento interno e di uso pubblico delle maggiori biblioteche italiane, nel 1908, per l'VIII Riunione bibliografica), diffusi anche come opuscoli e che suscitarono un certo dibattito. Il secondo, seguito da alcuni articoli sul giornale «L'Unione», venne ripreso nel 1909 da «La bibliofilia» e dalla «Nuova Antologia», innescando una discussione sull'introduzione di una tassa per l'uso delle biblioteche pubbliche.

Alberto Petrucciani

Carla Giunchedi - Elisa Grignani. La Società bibliografica italiana 1896-1915: note storiche e inventario delle carte conservate presso la Biblioteca Braidense. Firenze: Olschki, 1994, p. 53, 162 e 202.

Alberto Petrucciani. Licenziamenti per motivi politici o razziali nelle biblioteche nel periodo fascista (1938-1943): appunti e ricerche. In: Dalla bibliografia alla storia: studi in onore di Ugo Rozzo, a cura di Rudj Gorian. Udine: Forum, 2010, p. 217-240: 230.



Copyright AIB 2009-12-06, ultimo aggiornamento 2022-10-12, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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