Conte, di famiglia astigiana, laureato in lettere all'Università di Padova nel 1897, viaggiò poi per l'Europa (soprattutto in Svezia) e quindi insegnò per un anno letteratura italiana al Liceo comunale di Oneglia.
Risultato fra gli idonei nel concorso per le biblioteche governative bandito nel 1902, venne nominato dal 1º dicembre 1903 sottobibliotecario alla Biblioteca nazionale Braidense di Milano. Trasferito alla Biblioteca universitaria di Genova dal settembre 1908, passò poi dall'ottobre 1911 alla Biblioteca nazionale di Roma, dal marzo 1912 alla Biblioteca universitaria Alessandrina e dal giugno 1915 alla Biblioteca Angelica.
Trasferito ancora, nel febbraio 1916, alla Biblioteca nazionale di Torino, entrò poco dopo in aspettativa, per motivi di salute, riassumendo servizio nell'aprile 1918 alla Biblioteca universitaria di Pavia. Dal marzo 1919 tornò, su sua richiesta, alla Braidense di Milano.
Inquadrato nel grado di bibliotecario con la riforma del 1919, resse la direzione della Biblioteca Braidense nel 1924-1925 per la malattia di Filippo Salveraglio, fino alla nomina di un nuovo direttore.
Poi dall'aprile 1926 fu incaricato della direzione della Biblioteca universitaria di Pavia.
Dal 1º aprile 1927 fu trasferito a dirigere la Biblioteca governativa di Gorizia, dove assunse anche la direzione della rivista «Studi goriziani».
Socio della Società bibliografica italiana dal 1906, aderì all'Associazione italiana biblioteche dalla sua fondazione (1930).
Fu autore di vari scritti di storia, araldica e arte e compilò il regesto delle pergamene appartenenti alla Biblioteca provinciale di Gorizia, aggregata alla Biblioteca governativa. Collaborò a giornali e riviste e scrisse anche versi, romanzi e commedie.
Era di accesi sentimenti monarchici e partecipò al movimento nazionalista nei suoi primi anni.

Alberto Petrucciani