Salvioni, Emilia

(Bologna 2 aprile 1895 – Bologna 4 giugno 1968)

Interruppe gli studi regolari dopo la licenza ginnasiale, dedicandosi alla musica, alla pittura, e soprattutto alla lettura e alla scrittura.
Autrice di novelle e romanzi, collaborò a vari giornali e riviste, a partire dal 1918, al principio con lo pseudonimo "Marina Vallauri". Diresse una rivista femminile, «Serena», e una collana di narrativa "per signorine" presso l'editore Cappelli e pubblicò anche opere per ragazzi e alcune biografie a sfondo religioso. Con oltre trenta opere, per adulti o per ragazzi, pubblicate da varie case editrici (Mondadori, Cappelli, SEI, La Scuola, ecc.), fu tra le autrici più lette tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento.
Dal 1927 lavorò come bibliotecaria nella Biblioteca dell'Istituto giuridico dell'Università di Bologna, per quasi quarant'anni.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche almeno dal 1954 al 1964, partecipò ai suoi congressi nazionali del 1954, 1956 e 1959.
Collaborò anche all'«Osservatore romano» e a «L'Archiginnasio».
Le sue carte, con libri ed estratti, sono state donate dalle eredi alla Biblioteca comunale di Pieve di Soligo (TV), paese d'origine della sua famiglia.

Alberto Petrucciani