Servolini, Luigi

(Livorno 1º marzo 1906 – Livorno 29 settembre 1981)

Figlio di un pittore, si dedicò fin da giovanissimo alle arti figurative, e soprattutto all'incisione. Dopo gli studi nel Liceo e nella Scuola normale di Livorno conseguì la laurea in lettere all'Università di Pisa nel novembre 1928, discutendo con Mario Salmi una tesi sullo xilografo Ugo da Carpi, pubblicata l'anno successivo. Arricchì la sua formazione col diploma dell'Accademia di belle arti di Carrara e con il perfezionamento in Storia dell'arte all'Università di Firenze e in Paleografia e diplomatica all'Università di Pisa. Nel frattempo insegnò, dal 1927 al 1930, nelle scuole elementari comunali di Livorno.
Docente dal 1930 all'Istituto del libro di Urbino, di cui inoltre riordinò la biblioteca, dal 1933, per concorso, ottenne anche la direzione della Biblioteca universitaria di Urbino, che tenne fino al 1939, dando un forte impulso alla sua riorganizzazione con criteri moderni, con nuovi cataloghi e servizi più efficienti per gli studiosi e per la cittadinanza.
Poi, dal 1939 al 1953, diresse gli Istituti artistici e culturali del Comune di Forlì, tra i quali la Biblioteca comunale "Aurelio Saffi", organizzando anche diverse mostre per far conoscere e valorizzare il suo patrimonio. Dal 1941 al 1948 tenne anche la direzione della Sezione di Archivio di Stato allora istituita nella città.
A Forlì fu anche incaricato dell'insegnamento di Storia dell'arte al Liceo e in seguito fu professore della materia a Livorno e anche preside nei licei.
Come xilografo espose in molte mostre e conseguì vari premi. Pubblicò numerose monografie, repertori e studi sull'incisione e articoli di storia e critica d'arte, collaborò all'Enciclopedia italiana e ad altre grandi opere e fu autore anche di vari saggi di storia della stampa e dell'illustrazione del libro, nel «Gutenberg Jahrbuch», in «Accademie e biblioteche d'Italia» e in altre sedi.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche probabilmente dal 1940, aderì alla sua ricostituzione nel dopoguerra e compare fra i soci fino ai primi anni Cinquanta.
Nel 1975 fu insignito della medaglia d'oro per i benemeriti della cultura e dell'arte.