Laureata in lettere all'Università di Roma, lavorava già dal 1939, non di ruolo, all'Ente nazionale per l'insegnamento medio e superiore, dal quale passò nel 1941 all'amministrazione centrale del Ministero della pubblica istruzione.
Entrò nei ruoli della carriera direttiva delle biblioteche statali dal 1º luglio 1951, tra i vincitori del concorso bandito l'anno precedente. Assegnata alla Biblioteca Casanatense, fu promossa bibliotecaria di 2ª classe dal luglio 1954 e di prima classe dal novembre 1956 ed ebbe poi l'incarico della vicedirezione. Nel 1954-1956 frequentò i corsi della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari, senza conseguire il diploma.
Passò poi, pur restando nei ruoli delle biblioteche pubbliche statali (come direttore di biblioteca negli anni Sessanta e dirigente dal 1970), a dirigere la Biblioteca della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Terminata la carriera statale rivolse il suo impegno verso le biblioteche scolastiche collaborando con la Provincia e altri enti locali al fine di promuovere lo sviluppo delle biblioteche nella scuola e di difenderne il ruolo istituzionale, contribuendo con l'organizzazione di corsi e convegni all'aggiornamento professionale dei docenti.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche fin dal 1951, fece parte del Comitato regionale del Lazio dal 1979 e fu vicepresidente della Sezione dal 1980 al 1983, oltre a coordinare il Gruppo di studio per le biblioteche scolastiche. Nel settore delle biblioteche scolastiche divenne subito un qualificato punto di riferimento e ricoprì importanti incarichi: in rappresentanza dell'AIB partecipò al gruppo di studio del Ministero della pubblica istruzione sulle biblioteche scolastiche e ai lavori della Commissione per la gestione della II Circoscrizione del Comune di Roma.
Curò una mostra delle edizioni della Tipografia elvetica di Capolago, nel 1960, e collaborò con varie voci al Dizionario biografico degli italiani.

Simonetta Buttò