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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Verlengia, Francesco

(Lama dei Peligni CH 14 dicembre 1890 – Chieti 15 dicembre 1967)

Dopo gli studi secondari al Liceo G.B. Vico di Chieti si trasferì a Firenze, dove frequentò lo studio di pittura e scultura di Emilio Notte e i corsi della sezione di filosofia e filologia dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento (dal 1924 Università di Firenze), stringendo amicizia con Paolo Toschi, con cui fu insieme anche in guerra, e Giovanni Papini.
Partecipò alla Prima guerra mondiale come tenente di fanteria, e a quanto sembra aveva già preso parte alla guerra di Libia.
Nel gennaio 1927 conseguì la laurea in filosofia all'Università di Firenze. Insegnò filosofia, storia e storia dell'arte nelle scuole superiori di Firenze, Pistoia, Teramo (1923-1925), Lanciano (1925-1926, riordinando e dirigendo anche la Biblioteca comunale allora annessa al Liceo classico), Siena (1927-1928) e poi dal 1930 al Liceo classico G.B. Vico di Chieti, di cui curņ anche la Biblioteca, e per qualche tempo anche a Pescara.
Dal 1938, per concorso, assunse la direzione della Biblioteca provinciale di Chieti, mantenendo però, almeno nei primi anni, anche l'insegnamento al Liceo. La sua direzione si caratterizzò per l'ampliamento degli acquisti, anche di opere straniere e di orientamenti diversi da quelli del regime, per l'ordinamento dei fondi antichi e per l'attenzione all'arricchimento del materiale d'interesse locale, anche minore, e all'aggiornamento dei cataloghi (con l'avvio del catalogo dei manoscritti e di un catalogo per soggetto). Nel periodo bellico protesse il materiale di pregio trasferendolo in una località vicina.
Si adoperò per la costruzione di una nuova sede della Biblioteca, conclusa dopo la guerra e inaugurata nel 1947. Creò anche una sala conferenze, in cui organizzò numerose attività culturali, e, nel 1954, una sala per i ragazzi. Si deve a lui anche l'adozione della Classificazione Dewey.

Collocato a riposo per limiti d'età nel 1962, continuò a dirigere la Biblioteca come bibliotecario onorario fino al 1964, quando lasciò l'incarico essendo già gravemente ammalato.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche nel dopoguerra, venne delegato da Maria Teresa Blundo per l'Assemblea di Palermo del 1948, in rappresentanza dei bibliotecari abruzzesi, e compare ancora negli elenchi degli iscritti fino al 1961.
Persona di larghi interessi culturali, si occupò anche di storia dell'arte (collaborando tra l'altro all'organizzazione della Pinacoteca provinciale e del Museo diocesano di Chieti), di tradizioni popolari e di poesia dialettale, collaborò a diversi quotidiani e riviste e pubblicò una Guida storico-artistica di Chieti (1950). Fece parte inoltre della Deputazione di storia patria negli Abruzzi (come socio ordinario dal 1930) e fu ispettore bibliografico onorario e ispettore onorario ai monumenti e alle belle arti. Nel 1948 fondò la «Rivista abruzzese», che diresse fino al 1963. I suoi contributi sono stati recentemente raccolti in un volume edito dalla stessa «Rivista abruzzese»: Scritti 1910-1966: arte, tradizione, storia, letteratura, a cura di Rosanna Caprara (Lanciano, 2007).
A Chieti gli è stata intitolata una via.

Alberto Petrucciani

Chi è d'Abruzzo: anno 1966, a cura di Roberto Simari. Sulmona: D'Amato, 1966, p. 221.

Pompeo Suriani. Ricordo di Francesco Verlengia. «Rivista abruzzese», 20, n. 4 (ott.-dic. 1967), p. 209-211.

Emiliano Giancristofaro. Umanità di Verlengia. «Rivista abruzzese», 20, n. 4 (ott.-dic. 1967), p. 212.

[Paolo Toschi]. Francesco Verlengia. «Lares», 33, n. 3/4 (lug.-dic. 1967), p. 244-245, che riporta anche, a p. 245-247, i due ricordi precedenti.

Paolo Toschi. Pagine abruzzesi. L'Aquila: Japadre, 1970, p. 45-46 e 185.

Cultura e arte nell'opera di Francesco Verlengia: 5 dicembre 1998, Auditorium "E. Janni" della Biblioteca provinciale "A. C. De Meis", Chieti: atti del convegno. Villamagna (CH): Tinari, 2000. 139 p.: ill. Contiene tra l'altro: Ugo De Luca, Il bibliotecario, p. 13-18. Umberto Russo, Per una bibliografia di Francesco Verlengia, p. 19-26. Emiliano Giancristofaro, Francesco Verlengia e la Rivista abruzzese, p. 53-57.



Copyright AIB 2009-09-01, ultimo aggiornamento 2021-02-26, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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