Verlengia, Francesco(Lama dei Peligni CH 14 dicembre 1890 – Chieti 15 dicembre 1967) Dopo gli studi secondari al Liceo G.B. Vico di Chieti si trasferì a Firenze, dove frequentò lo studio di pittura e scultura di Emilio Notte e i corsi della sezione di filosofia e filologia dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento (dal 1924 Università di Firenze), stringendo amicizia con Paolo Toschi, con cui fu insieme anche in guerra, e Giovanni Papini. |
Alberto Petrucciani
Chi è d'Abruzzo: anno 1966, a cura di Roberto Simari. Sulmona: D'Amato, 1966, p. 221. Pompeo Suriani. Ricordo di Francesco Verlengia. «Rivista abruzzese», 20, n. 4 (ott.-dic. 1967), p. 209-211. Emiliano Giancristofaro. Umanità di Verlengia. «Rivista abruzzese», 20, n. 4 (ott.-dic. 1967), p. 212. [Paolo Toschi]. Francesco Verlengia. «Lares», 33, n. 3/4 (lug.-dic. 1967), p. 244-245, che riporta anche, a p. 245-247, i due ricordi precedenti. Paolo Toschi. Pagine abruzzesi. L'Aquila: Japadre, 1970, p. 45-46 e 185. Cultura e arte nell'opera di Francesco Verlengia: 5 dicembre 1998, Auditorium "E. Janni" della Biblioteca provinciale "A. C. De Meis", Chieti: atti del convegno. Villamagna (CH): Tinari, 2000. 139 p.: ill. Contiene tra l'altro: Ugo De Luca, Il bibliotecario, p. 13-18. Umberto Russo, Per una bibliografia di Francesco Verlengia, p. 19-26. Emiliano Giancristofaro, Francesco Verlengia e la Rivista abruzzese, p. 53-57.