Vitale, Salvatore

(Catania 10 giugno 1887 – Roma 3 gennaio 1966)

Laureato in giurisprudenza, entrò nel marzo 1910 nella carriera amministrativa del Ministero della pubblica istruzione, raggiungendo nel dicembre 1923 il grado di capo-sezione nella Direzione generale delle antichità e belle arti e nel 1924 fu nominato commendatore. Partecipò alla prima guerra mondiale.
Nell'ottobre 1926, costituita la Direzione generale delle accademie e biblioteche, passò nei ruoli delle biblioteche governative, con la qualifica di bibliotecario direttore di seconda classe (che mantenne fino al collocamento a riposo, non ottenendo mai promozioni) e la nomina alla direzione della Biblioteca Angelica di Roma, che da qualche mese era priva di un funzionario direttivo.
Si trovò poi dall'aprile 1936 in curiosa "coabitazione" con Gaetano Burgada, trasferitovi d'ufficio dalla Nazionale di Napoli e più alto di lui in grado.
Nel giugno 1942 fu trasferito dall'Angelica alla Soprintendenza bibliografica del Lazio e ottenne il comando presso l'Istituto storico per l'età moderna e contemporanea, dove rimase fino al collocamento a riposo (febbraio 1954).
Critico d'arte, come lui stesso si definiva – piuttosto che bibliotecario – nei Chi è?, e autore di due interessanti volumi sull'architettura (L'estetica dell'architettura: saggio sullo sviluppo dello spirito costruttivo e Attualità dell'architettura: ricostruzione urbanistica e composizione spaziale, entrambi editi da Laterza nel 1928 e 1947), collaborò al «Giornale di Sicilia» e a varie riviste, compresa la «Rivoluzione liberale» di Gobetti, «Il mondo» e «Bilychnis».